Cronaca
Ancona | Scoperto clandestino durante un controllo di Routine in un Ristorante
Nella notte scorsa, un’operazione congiunta tra la Questura, la Guardia di Finanza e un’unità cinofila ha portato alla scoperta di un giovane clandestino all’interno di un ristorante pakistano, specializzato nella preparazione di kebab, situato nelle vicinanze della stazione ferroviaria.
Durante un controllo amministrativo, gli agenti hanno avvertito rumori sospetti provenire da una stanza al piano superiore dell’esercizio, che appariva scarsamente illuminata. Insospettiti, gli operatori hanno deciso di investigare e, dietro un letto sporco, hanno trovato un giovane di circa 22 anni, di origini pakistane, che tentava di nascondersi.
Grazie all’addestramento del cane “Caliente”, gli agenti sono riusciti a individuare il clandestino, che stava cercando di sfuggire al controllo. Il giovane è stato successivamente portato presso la Questura, dove è stato fotosegnalato e denunciato secondo le normative vigenti in materia di immigrazione. Attualmente, la sua posizione è sotto esame presso l’ufficio immigrazione della Questura locale.
Cronaca
Caserta | Coppia di genitori sorpresi a rubare in un centro commerciale
La Polizia di Stato di Caserta ha denunciato una coppia di giovani genitori, originari di Napoli, dopo che sono stati sorpresi a rubare in un negozio del centro commerciale “Campania” a Marcianise. L’intervento degli agenti è avvenuto in seguito a una chiamata di emergenza al 113, che segnalava un furto in corso. Al loro arrivo, i poliziotti hanno scoperto che i due avevano nascosto capi d’abbigliamento e accessori di bigiotteria, per un valore complessivo di oltre 100 euro, all’interno del passeggino del figlio piccolo.
La coppia è stata immediatamente denunciata alle autorità giudiziarie per furto e ora rischia di essere sottoposta al provvedimento del foglio di via obbligatorio. Questo strumento, utilizzato dal Questore, impedirebbe ai due il rientro nel comune di Marcianise, in quanto ritenuti socialmente pericolosi. La merce sottratta è stata restituita al negozio, che ha così potuto recuperare i beni rubati.
Cronaca
Modena | Arrestati due giovani per furto aggravato
A Modena, la Polizia di Stato ha arrestato due giovani cittadini tunisini, rispettivamente di 22 e 23 anni, accusati di furto aggravato in concorso. L’episodio si è verificato l’11 novembre, quando una pattuglia della Squadra Volante, durante il servizio di controllo in via Giardini, ha notato i due uomini armeggiare attorno a un monopattino elettrico fissato a una ringhiera vicino a un complesso commerciale.
Insospettiti dai movimenti dei giovani, gli agenti hanno invertito la marcia e, avvicinatisi alla scena, hanno sorpreso i sospettati mentre si allontanavano con il monopattino. Sul veicolo, la polizia ha trovato una catena rossa tagliata, con un pezzo ancora legato alla ringhiera. Durante il controllo, gli agenti hanno scoperto una tronchese nascosta in un marsupio di uno dei fermati, presumibilmente utilizzata per spezzare la catena e compiere il furto.
Il monopattino, del valore di circa 300 euro, è stato prontamente restituito al proprietario. Il giorno successivo, durante l’udienza di convalida, il giudice ha confermato l’arresto e ha disposto per i due giovani la misura cautelare dell’obbligo di presentarsi regolarmente presso la Polizia Giudiziaria. L’operazione dimostra l’efficacia dei controlli della polizia nel contrastare i furti e nel garantire la sicurezza del territorio.
Cronaca
Varese | Associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso, 47 misure cautelari
Un’operazione internazionale di contrasto alle frodi fiscali ha portato all’emissione di 47 provvedimenti restrittivi nei confronti di individui coinvolti in un’organizzata frode IVA intracomunitaria nel commercio di prodotti informatici. La Procura Europea di Milano e Palermo, con il supporto delle forze di polizia italiane e dei Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria, ha coordinato l’indagine che ha smascherato una complessa rete di frode legata a operazioni di tipo “carosello”, un sistema attraverso il quale veniva evasa l’IVA in transazioni commerciali transnazionali.
Gli arresti hanno colpito 34 persone, mentre 9 sono state poste agli arresti domiciliari e 4 sono state interdette da determinate attività. Tra gli arrestati figurano anche 7 individui destinatari di Mandati di Arresto Europei, localizzati in Repubblica Ceca, Olanda, Spagna e Bulgaria. Sono stati sequestrati beni, denaro e patrimoni immobiliari per oltre 520 milioni di euro, una cifra pari all’ammontare dell’IVA evasa attraverso il sistema fraudolento.
L’indagine ha rivelato che la frode, operante dal 2020 al 2023, si estendeva su diversi Paesi dell’Unione Europea, tra cui Olanda, Lussemburgo, Spagna, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria e Romania. Il sistema si fondava sull’interposizione di società fantasma, le cosiddette “cartiere”, che acquistavano prodotti senza applicare l’IVA per poi rivenderli a prezzi sottocosto, aggirando l’obbligo fiscale. A beneficiare di questo schema fraudolento non solo erano imprenditori senza scrupoli, ma anche esponenti della criminalità organizzata, in particolare mafie siciliane e camorristiche, che investivano i proventi di attività illecite nel circuito delle frodi, contribuendo al riciclaggio del denaro.
L’operazione ha coinvolto oltre 160 perquisizioni in 30 diverse province italiane e in vari Paesi europei ed extraeuropei, come Svizzera ed Emirati Arabi, e ha visto il coinvolgimento di oltre 200 indagati e più di 400 società. L’indagine ha fatto emergere un sistema fraudolento di fatturazione falsa che ha comportato una perdita complessiva di circa 1,3 miliardi di euro, frutto di transazioni di merci a basso prezzo, con danni significativi per le casse dello Stato e per l’economia legale.
I sequestri di beni, che comprendono complessi residenziali e immobiliari, si aggiungono all’impegno delle forze di polizia e della Procura Europea nel contrasto alla criminalità economica e nell’arginare l’evasione fiscale, che danneggia la concorrenza leale e ostacola lo sviluppo economico. Nonostante la gravità dei crimini emersi, la presunzione di innocenza degli indagati rimane valida fino a un eventuale giudizio definitivo.
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