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Cronaca

Ancona | Sanzioni per la vendita di alcolici durante il concerto di Capodanno

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La Polizia di Stato di Ancona ha intensificato i controlli in occasione del concerto di Capodanno che si è svolto in Piazza Pertini, con l’obiettivo di garantire la sicurezza e il rispetto delle normative locali. Durante i controlli, gli agenti hanno riscontrato una violazione delle disposizioni emesse dal Sindaco di Ancona in merito alla vendita e al consumo di bevande alcoliche nell’area dell’evento.

In particolare, un minimarket situato in Corso Stamira è stato sanzionato per aver venduto una bottiglia di vino con un contenuto alcolico superiore a 12 gradi a un cittadino tunisino di 27 anni. L’incidente è avvenuto dopo la mezzanotte, ora in cui erano in vigore restrizioni molto chiare, stabilite dall’ordinanza comunale del 23 dicembre scorso. Quest’ordinanza vieta l’introduzione nell’area del concerto di bottiglie, contenitori in vetro e lattine, nonché la vendita e la detenzione di bevande con un grado alcolico superiore a 5 gradi.

Il cittadino tunisino è stato fermato proprio mentre stava uscendo dal minimarket con la bottiglia in mano, violando così le disposizioni per la sicurezza e l’ordine pubblico. A seguito di questo controllo, la Polizia ha notificato il provvedimento sanzionatorio al titolare del negozio, un uomo di 29 anni, che dovrà ora far fronte a una multa compresa tra i 500 e i 5000 euro. Anche il cittadino tunisino, che aveva introdotto la bottiglia nell’area del concerto, è stato multato per un importo di 154 euro.

Questa azione rientra nell’ambito delle misure adottate dalla Questura di Ancona per garantire la sicurezza durante eventi pubblici, soprattutto durante le festività, prevenendo comportamenti che possano compromettere l’ordine e la tranquillità delle manifestazioni. La Polizia continuerà a monitorare attentamente la città e le aree sensibili, per assicurarsi che vengano rispettate tutte le normative in vigore.

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Cronaca

Torino | Controlli potenziati all’aeroporto di Caselle: oltre sette milioni di euro sequestrati e lotta a traffici illeciti

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Nel 2024, l’attività di contrasto al traffico illecito di valuta e altri beni non dichiarati ha subito un’intensificazione presso l’aeroporto “Sandro Pertini” di Caselle Torinese, grazie all’efficace collaborazione tra i funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Torino e la Compagnia della Guardia di Finanza di Caselle. I controlli, attuati tramite un piano congiunto e mirato sui voli considerati a maggior rischio, hanno portato a risultati significativi nella prevenzione e contrasto di attività illecite legate al trasferimento di denaro e beni senza dichiarazione.

Nel corso dell’anno, sono stati intercettati più di 261 passeggeri che tentavano di trasferire valute senza la necessaria dichiarazione, per un valore complessivo superiore ai sette milioni di euro. La normativa vigente prevede infatti l’obbligo di dichiarare in dogana tutte le somme superiori a 10.000 euro in entrata o uscita dal territorio nazionale. In questi casi, la maggior parte dei trasgressori ha scelto di estinguere la violazione con il pagamento immediato della sanzione, tramite il meccanismo dell’oblazione. Tuttavia, nei confronti di chi ha più volte infranto la legge, sono stati presi provvedimenti più severi, con il sequestro amministrativo di parte della valuta trasportata.

Le violazioni legate al trasferimento illecito di denaro contante non sono mai fenomeni isolati e possono essere indicativi di attività più gravi come il riciclaggio di denaro o il finanziamento di operazioni illegali. Questo rende ancora più importante l’attività di sorveglianza e controllo sulle frontiere, come dimostrano i numerosi casi intercettati nel corso dell’anno.

Oltre al contrasto al traffico di valuta, i controlli hanno incluso la lotta alla contraffazione e alla diffusione di prodotti illegali. Sono stati sequestrati oltre 2.300 pezzi di merce contraffatta, tra cui abbigliamento, accessori e calzature, e intercettati 26 kg di TLE (Tracce di Lavorazioni Esterne), un materiale pericoloso che stava per essere introdotto illegalmente nel paese. Inoltre, una particolare attenzione è stata dedicata all’introduzione di farmaci senza le dovute autorizzazioni. In un caso di rilievo, sono stati sequestrati circa 50 confezioni di medicinali provenienti dal Ghana, importati senza la prescritta autorizzazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e del Ministero della Salute, evidenziando un fenomeno da non sottovalutare.

Queste operazioni sono il frutto di una stretta collaborazione tra le autorità competenti, come previsto dal Protocollo d’Intesa tra Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e Guardia di Finanza, che ha reso possibile il coordinamento e il rafforzamento dei controlli presso i punti di ingresso strategici, come aeroporti, porti e confini terrestri. Un’azione congiunta che contribuisce a tutelare la sicurezza economica e sanitaria del Paese, e a combattere i traffici illeciti che mettono a rischio l’integrità delle normative italiane ed europee.

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Cronaca

Staiti (RC) | Un emozionante ringraziamento dell’uomo salvato dai Carabinieri

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Un gesto di grande umanità e competenza ha recentemente avuto luogo nel piccolo comune di Staiti, in provincia di Reggio Calabria, incastonato nel cuore dell’Aspromonte. Il protagonista di questo salvataggio, un uomo di sessant’anni, ha voluto esprimere la sua sincera gratitudine ai Carabinieri della Stazione di Staiti per l’intervento decisivo che gli ha salvato la vita.

L’incidente è accaduto durante una passeggiata nei boschi, un’attività che prometteva un pomeriggio di tranquillità immerso nella natura incontaminata. Tuttavia, la sorte ha voluto che l’uomo scivolasse e finisse in un dirupo, rimanendo ferito. Una situazione che poteva evolvere in tragedia, ma che grazie alla rapidità dei soccorsi ha avuto un esito positivo.

L’uomo, seppur ferito, ha avuto la prontezza di allertare i soccorsi attraverso il numero di emergenza 112. Da quel momento, i Carabinieri della Stazione di Staiti si sono subito mobilitati, nonostante il terreno impervio e le difficoltà logistiche del territorio montano. Con l’esperienza nelle operazioni di soccorso montano, i militari sono riusciti a raggiungere il luogo dell’incidente, mettere in sicurezza il ferito e trasportarlo in un’area più accessibile, dove il cittadino è stato affidato ai familiari giunti nel frattempo.

Questo episodio, oltre a testimoniare l’efficienza dei Carabinieri, sottolinea l’importanza della presenza delle Forze dell’Ordine nelle aree più remote del nostro paese. In realtà, le Stazioni Carabinieri, specialmente quelle che operano in piccoli comuni montani come Staiti, non sono solo essenziali per la gestione delle emergenze. Esse rappresentano un punto di riferimento quotidiano per i cittadini, garantendo sicurezza e vicinanza alle necessità della comunità, dove le risorse sono limitate e i centri urbani distano spesso diversi chilometri.

La gratitudine del signor Giuseppe, oggi in buona salute, è il riflesso di un lavoro che va oltre la professione, diventando un servizio di dedizione totale alla comunità. Un atto di salvataggio che non solo ha avuto un esito felice, ma ha anche messo in evidenza il ruolo fondamentale dei Carabinieri come veri e propri angeli custodi in territori difficili, dove la loro presenza è garanzia di sicurezza, protezione e vicinanza.

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Cronaca

Catania | Giovane si autodenuncia per dipendenza: una storia di pentimento e speranza

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In un episodio che sottolinea il dramma della dipendenza e il desiderio di redenzione, un giovane catanese di 21 anni ha compiuto un gesto insolito e toccante: si è presentato spontaneamente al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Librino per autodenunciarsi e chiedere aiuto per uscire dal vortice del crack.

Il giovane, già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per reati precedenti, ha colto l’occasione della sua visita regolare al Commissariato per confessare la sua dipendenza dalla sostanza stupefacente. In uno stato di profonda angoscia e disperazione, ha ammesso di non riuscire a liberarsi da solo dall’uso del crack e ha chiesto di essere arrestato, sperando che il carcere potesse offrirgli l’opportunità di disintossicarsi.

I poliziotti del Commissariato hanno subito percepito la sincerità e il profondo disagio del giovane. Dopo aver ascoltato attentamente la sua confessione, hanno deciso di segnalarlo al Servizio per le Tossicodipendenze, affinando un percorso terapeutico volto alla disintossicazione. Tuttavia, consapevoli che la situazione potesse nascondere ulteriori atti illeciti, gli agenti hanno approfondito l’interrogatorio.

Alla luce delle domande poste, il giovane ha rivelato di aver rubato un’auto nel parcheggio di un supermercato a viale Castagnola il giorno precedente. Ha fornito dettagli precisi sul luogo in cui aveva abbandonato il veicolo, permettendo agli agenti di ritrovare l’auto, che presentava visibili danni lungo la carrozzeria.

La polizia ha proceduto a denunciarlo per furto aggravato di autovettura. L’Autorità Giudiziaria ha poi disposto gli arresti domiciliari per il giovane, mantenendo il principio della presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva. Nel frattempo, il veicolo è stato restituito al legittimo proprietario, che ha espresso gratitudine per l’efficienza delle forze dell’ordine.

Questo episodio mette in luce non solo la gravosità delle dipendenze da sostanze stupefacenti, ma anche l’importanza di un sistema di supporto che possa accogliere e aiutare chi, come questo giovane, desidera riscattarsi e ricostruire la propria vita lontano dalla droga e dal crimine.

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