Cronaca

Ancona | Frode fiscale e riciclaggio internazionale: smantellata banca cinese clandestina nelle marche

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Nelle prime ore della mattina, la Guardia di Finanza di Ancona ha avviato un’importante operazione contro un’organizzazione criminale di origine cinese, accusata di frode fiscale internazionale e riciclaggio di denaro. Sotto la direzione dell’European Public Prosecutor’s Office (EPPO), sono state emesse misure cautelari nei confronti di 33 individui in diverse regioni italiane, tra cui Marche, Emilia Romagna e Lombardia.

L’indagine ha rivelato un complesso schema di frode fiscale che ha coinvolto numerose aziende fantasma, utilizzate per importare illegalmente centinaia di container di merce dalla Cina. Le operazioni di importazione, caratterizzate da una serie di triangolazioni tra società fittizie in Italia, Bulgaria e Grecia, hanno permesso di evadere IVA e dazi doganali, causando un danno erariale superiore a 500 milioni di euro.

Il denaro ricavato da queste attività illecite veniva successivamente “ripulito” attraverso una rete di banche clandestine, gestite dall’organizzazione criminale. Queste strutture operavano a Civitanova Marche e Corridonia, offrendo servizi di cambio e trasferimento di denaro a clienti in cerca di evasione fiscale. Attraverso un sistema sofisticato di contabilità e gestione dei flussi finanziari, i fondi venivano spostati all’estero e poi reinvestiti in attività legali.

Nel corso dell’operazione, le forze dell’ordine hanno sequestrato beni per un valore di oltre 116 milioni di euro, tra cui immobili, attività commerciali e autovetture di lusso. Sono stati sigillati anche ristoranti e una cittadella commerciale a Civitanova Marche, utilizzati per le operazioni del gruppo.

Questa operazione rappresenta un significativo passo avanti nella lotta contro l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro in Italia, sottolineando l’importanza di unire le forze a livello europeo per combattere crimini economici complessi. La Guardia di Finanza ha ribadito il proprio impegno nel perseguire le frodi fiscali, che non solo danneggiano l’economia legale, ma minano anche la concorrenza leale nel mercato.

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