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Cronaca

Amantea (CS) | Dichiarazioni fiscali non veritiere: sequestrati 1,7 milioni a un’impresa edilizia

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Le autorità finanziarie del Comando Provinciale di Cosenza hanno messo in atto un’importante operazione di sequestro preventivo di beni, del valore complessivo di oltre 1,7 milioni di euro. Questo provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Paola, è stato richiesto dalla Procura della Repubblica locale ed è stato indirizzato a un imprenditore attivo nel settore edile di Amantea, accusato di aver presentato dichiarazioni fiscali infedeli.

Le indagini, avviate in seguito a una verifica fiscale condotta dalla Tenenza di Amantea, hanno permesso di ricostruire l’ammontare delle imposte evase. L’imprenditore in questione ha redatto dichiarazioni fiscali non veritiere e, in alcuni casi, completamente vuote, con l’intento di nascondere redditi d’impresa che raggiungono cifre considerevoli.

Il sequestro ha riguardato una vasta gamma di beni, tra cui disponibilità finanziarie, quote societarie, cinque immobili, sette veicoli e due orologi di lusso. L’operazione dimostra l’impegno continuo delle forze dell’ordine nel contrasto all’evasione fiscale, un fenomeno che non solo ostacola lo sviluppo economico, ma distorce anche la concorrenza e mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

È importante sottolineare che, secondo il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza dell’imprenditore dovrà essere accertata solo attraverso una sentenza definitiva di condanna. Tuttavia, questa operazione rappresenta un passo significativo nella lotta contro l’evasione fiscale, che penalizza le fasce più vulnerabili della popolazione, sottraendo risorse importanti per il sostegno sociale.

Cronaca

Faenza | Arrestato uomo per interruzione di servizio pubblico e aggressione ai Carabinieri

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ADN24

Nella notte di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Faenza sono intervenuti prontamente in seguito a un episodio di grave disturbo alla circolazione ferroviaria presso la stazione di Faenza. Un uomo, in evidente stato di alterazione psicofisica causato verosimilmente dall’abuso di sostanze stupefacenti, aveva impedito la partenza di un treno, costringendo il capotreno a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine.

Al loro arrivo, i militari hanno trovato l’uomo in evidente stato di agitazione. Il soggetto, un pluripregiudicato, ha reagito con insulti e minacce, cercando successivamente di aggredire i Carabinieri. Tuttavia, grazie alla rapidità dell’intervento, l’uomo è stato prontamente immobilizzato e arrestato.

Le accuse mosse nei suoi confronti includono interruzione di servizio pubblico, oltraggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. L’azione tempestiva dei Carabinieri ha permesso di evitare ulteriori ritardi alla partenza del treno, minimizzando i disagi per i passeggeri e assicurando la sicurezza di tutti a bordo.

Successivamente, il Tribunale di Ravenna ha convalidato l’arresto e ha disposto nei confronti dell’uomo un divieto di dimora nella Provincia di Ravenna. L’episodio evidenzia l’importante ruolo dei Carabinieri nel garantire la sicurezza pubblica e l’ordine, anche in situazioni di elevata tensione.

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Cronaca

Frosinone | Truffe agli anziani: viaggiava con 60.000 euro di gioielli, fermato

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ADN24

Nel corso di un’operazione mirata al contrasto delle truffe e delle estorsioni ai danni di persone anziane, il personale della Polizia Stradale della Sottosezione di Cassino ha arrestato un uomo trovato in possesso di numerosi gioielli rubati e di una somma considerevole di denaro contante. L’arresto è avvenuto lungo l’autostrada A1, durante un controllo di routine.

Gli agenti hanno notato un’autovettura che viaggiava a velocità elevata nonostante l’intenso traffico, decidendo di fermarla per un controllo. Il conducente, un giovane con precedenti penali per reati contro il patrimonio, ha dato risposte evasive riguardo alla sua provenienza e alla destinazione del viaggio. Questo comportamento ha insospettito ulteriormente gli agenti, che hanno deciso di procedere a una perquisizione personale e del veicolo.

Nel corso della perquisizione, i poliziotti hanno scoperto numerosi monili in oro nascosti all’interno del veicolo, oltre a una somma di 15.350 euro. Particolare attenzione è stata rivolta a un calzino trovato negli slip del giovane, al cui interno vi erano ulteriori gioielli. Gli investigatori hanno immediatamente avviato delle indagini che hanno permesso di collegare la refurtiva a diverse truffe compiute ai danni di anziani nella provincia di Bologna e Treviso. Le truffe seguivano il classico schema del “finto incidente stradale occorso a un familiare” e i gioielli rubati e il denaro corrispondevano perfettamente ai proventi delle frodi.

L’uomo è stato quindi denunciato all’Autorità Giudiziaria, mentre la refurtiva è stata restituita alle vittime. La Polizia Stradale ha rinnovato l’invito alla cittadinanza, in particolare agli anziani, di prestare attenzione a queste truffe, che spesso si basano su storie emotivamente coinvolgenti, e di non cedere mai a richieste di denaro o gioielli da sconosciuti.

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Cronaca

Padova | Operazione “Synergy”: sequestrati fertilizzanti falsificati, 2 arresti in Europa

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ADN24

Nella giornata del 10 ottobre 2024, i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Padova, con il supporto dei colleghi di Napoli, Verona e dell’Arma territoriale, hanno eseguito due Mandati di Arresto Europei, emessi dalle Autorità Giudiziarie rumene, nei confronti di due persone coinvolte in una vasta rete di traffico di fertilizzanti e fitosanitari contraffatti. I due arrestati sono accusati di appartenere a un’organizzazione criminale internazionale, attiva nel settore dell’agricoltura illegale e pericolosa.

Le indagini, denominate “Synergy” e condotte dal NAS di Padova dal 2022, hanno messo in luce un sistema complesso di frode che ha portato all’introduzione e alla commercializzazione di prodotti agricoli falsificati, travestiti da legittimi fertilizzanti e pesticidi. L’inchiesta ha rivelato che i membri del gruppo criminale, tra cui imprenditori e prestanome, avevano creato una rete societaria che, tramite una tipografia nel Veronese, stampava etichette false per mascherare il traffico di questi pericolosi prodotti.

Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati 450 tonnellate di fertilizzanti e agrofarmaci contraffatti, con un valore commerciale di circa 15 milioni di euro. Questi prodotti erano destinati a colture agricole in tutta l’Unione Europea, rappresentando una grave minaccia per la salute pubblica, in quanto potevano essere utilizzati su piante destinate al consumo alimentare.

La collaborazione internazionale tra Europol, Eurojust, Diccot (Direzione Investigativa Criminale della Romania) e le autorità italiane ha permesso di localizzare e sequestrare diversi beni, tra cui documentazione fiscale e materiali informatici utilizzati dagli indagati per condurre il loro traffico illecito. Il coordinamento tra le forze di polizia ha anche portato all’esecuzione di 22 perquisizioni su tutto il territorio nazionale e al sequestro di circa 180.000 euro da conti bancari e beni immobili appartenenti agli imprenditori coinvolti.

L’operazione ha già visto cinque arresti, compreso uno effettuato in Romania nel luglio 2024, e il deferimento di altre dieci persone. Le indagini sono ancora in corso, e un terzo indagato, anch’egli legato all’organizzazione, risulta attualmente irreperibile in quanto fuori dall’Italia per motivi di lavoro.

Le accuse a carico degli arrestati riguardano associazione per delinquere, truffa, falsificazione di documenti e violazioni delle normative ambientali. Gli indagati, però, sono da considerarsi presunti innocenti fino alla definitiva sentenza di condanna. Il caso è in fase di sviluppo, e le autorità continuano a monitorare il territorio per identificare eventuali ulteriori complici coinvolti nel traffico di sostanze pericolose.

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