Cronaca
Alessandria | Sequestro di prodotti non sicuri: 4,3 milioni di articoli in gomma sintetica e 30.000 giocattoli ritirati dal mercato
Un’operazione congiunta tra la Guardia di Finanza di Tortona e l’Ufficio delle Dogane di Rivalta Scrivia ha portato al sequestro di oltre 4,3 milioni di articoli in gomma sintetica e circa 30.000 giocattoli provenienti dalla Cina e destinati al mercato italiano. L’azione rientra in un piano coordinato di controlli sul commercio internazionale, volto a garantire la sicurezza dei consumatori e a contrastare la vendita di prodotti non conformi agli standard di sicurezza.
La prima operazione ha riguardato il controllo di un container contenente guanti in nitrile, che avrebbero potuto essere venduti come dispositivi medici per proteggere la pelle da batteri e sostanze chimiche. Questi guanti, dal valore commerciale di circa 100.000 euro, sono risultati privi delle necessarie informazioni relative all’origine, fabbricazione e provenienza, violando così le normative europee in materia di sicurezza dei prodotti.
Nella seconda fase, le forze dell’ordine hanno ispezionato un altro container contenente circa 30.000 giocattoli, tra cui bambole in plastica raffiguranti “befane”. Questi giocattoli, dal valore di 38.000 euro, sono risultati privi della documentazione tecnica obbligatoria, il “fascicolo tecnico del giocattolo”, che dovrebbe attestare la conformità alle normative di sicurezza europee.
A seguito dei controlli, il materiale è stato sottoposto a sequestro amministrativo, e le due società importatrici, con sedi rispettivamente in provincia di Como e a Torino, sono state segnalate alla Camera di Commercio per la violazione delle normative sulla sicurezza dei prodotti.
Queste operazioni confermano l’importanza della collaborazione tra la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane, che, attraverso un protocollo d’intesa, intensificano le attività di monitoraggio sul commercio di prodotti non sicuri. Il sequestro e il controllo delle merci illegali sono parte di un ampio dispositivo volto a tutelare la salute dei consumatori e a mantenere un mercato equo e competitivo, dove prevalgono le condizioni di concorrenza leale per gli operatori onesti.
Cronaca
Bari | Chiuso un noto bar del centro per motivi di sicurezza pubblica
Un bar situato nel cuore del quartiere Umbertino di Bari è stato temporaneamente chiuso su disposizione del Questore, che ha sospeso la licenza di somministrazione di alimenti e bevande. La decisione è scaturita a seguito di verifiche effettuate dalla Polizia di Stato e dai Carabinieri, che hanno evidenziato come il locale rappresentasse un rischio per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Le indagini hanno portato alla luce una serie di episodi preoccupanti: numerosi sequestri di sostanze stupefacenti a carico di clienti, frequenti risse, e la costante presenza di persone con precedenti penali o legate al consumo di droga. Tali elementi hanno spinto le autorità a intervenire per porre un freno alla situazione.
Il provvedimento prevede la chiusura del locale per un periodo di 15 giorni, una misura preventiva volta a tutelare la comunità e a ripristinare un ambiente più sicuro nel quartiere. Questo intervento rientra nell’ambito di un’attività più ampia di controllo e vigilanza condotta dalla Polizia Amministrativa della Questura di Bari.
L’operazione sottolinea l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare situazioni che mettono a rischio la serenità e la sicurezza cittadina, richiamando al rispetto delle normative per garantire un utilizzo responsabile degli spazi pubblici.
Cronaca
Salò (BS) | Truffa ai danni di un parroco: arrestata coppia di romeni
Due cittadini romeni, un uomo e una donna, entrambi nati nel 1993, sono stati arrestati in flagranza dai Carabinieri della Compagnia di Salò con l’accusa di truffa aggravata in concorso. I due, che da tempo avevano preso di mira un parroco di una chiesa di periferia, avevano ingannato il sacerdote facendogli credere di dover contribuire a una causa di estrema necessità.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini, la coppia aveva raccontato al prete che la sorella della donna era gravemente malata e necessitava di urgenti trattamenti medici in Romania. Convinto della buona fede degli interlocutori e desideroso di aiutare, il parroco aveva più volte consegnato loro del denaro per fronteggiare le presunte spese sanitarie. Nel corso dei mesi, la somma complessiva arrivò a diverse migliaia di euro.
Tuttavia, al ricevimento di un’ulteriore richiesta di denaro da parte della coppia, il sacerdote ha iniziato a nutrire dei dubbi sulla veridicità della storia. Sospettoso, ha deciso di contattare i Carabinieri, che hanno immediatamente avviato accertamenti, scoprendo che la malattia della “sorella” non esisteva affatto.
Il 12 dicembre scorso, la coppia ha riproposto l’ennesima richiesta di denaro, ma stavolta ad attenderli fuori dalla chiesa c’erano i Carabinieri. I due sono stati trovati in possesso di una busta contenente 700 euro, l’ultimo importo consegnato dal sacerdote. Dopo l’arresto, sono stati portati al Tribunale di Brescia per il rito direttissimo.
Le indagini sono ancora in corso e, come da prassi, gli indagati sono da considerarsi innocenti fino a una sentenza definitiva. Il caso evidenzia come l’inganno fosse pianificato e come la pronta reazione del parroco abbia permesso di fermare i truffatori prima che potessero danneggiare ulteriormente la vittima.
Cronaca
Cremona | Controlli sui trasporti professionali, sanzioni per manomissione del tachigrafo
La Polizia Stradale di Cremona ha intensificato i controlli sui veicoli adibiti al trasporto professionale di merci, ribadendo il suo impegno per garantire la sicurezza sulle strade e il rispetto delle normative. Durante un’operazione di verifica effettuata lo scorso fine settimana, gli agenti hanno ispezionato un mezzo straniero in viaggio dalla Romania all’Italia.
L’accertamento ha rivelato una manomissione dell’apparecchiatura tachigrafica, strumento fondamentale per il monitoraggio dei tempi di guida e di riposo dei conducenti. La manipolazione ha portato alla contestazione di una sanzione amministrativa di 1.700 euro, oltre al ritiro della patente del conducente per un periodo di tre mesi, come previsto dall’articolo 179 del Codice della Strada.
Nel corso del 2024, la Polizia Stradale di Cremona ha registrato numerosi casi simili. Le infrazioni gravi accertate per l’uso scorretto del cronotachigrafo ammontano a 117, mentre oltre 500 violazioni sono state rilevate per mancato rispetto dei tempi di guida, pause e riposi regolamentati dall’articolo 174 del Codice della Strada.
Queste attività di controllo, che mirano a tutelare non solo la sicurezza stradale ma anche la correttezza nella competizione tra le imprese di trasporto, continueranno con costanza anche nelle settimane a venire. L’obiettivo rimane quello di ridurre i rischi legati a comportamenti scorretti e assicurare il rispetto delle regole da parte di tutti gli operatori del settore.
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