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Cronaca

Agostina Barbieri: La donna che ha ucciso il marito in difesa del figlio torna a casa dopo la grazia parziale

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Agostina Barbieri, la 63enne che l’11 luglio 2021 strangolò il marito Luciano Giacobone a Borghetto di Borbera, è stata scarcerata di recente dopo che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, le ha concesso una grazia parziale. La donna, condannata in primo e secondo grado per l’omicidio, aveva agito in risposta alle violenze e ai maltrattamenti subiti da lei e dal figlio, motivando il suo gesto come una difesa contro l’uomo che per anni li aveva maltrattati.

Barbieri, che ha confessato l’omicidio, è stata condannata inizialmente a 4 anni e 10 mesi di carcere, poi a 6 anni e 2 mesi in appello. La corte d’assise d’appello di Torino ha riconosciuto la legittima difesa e le ha attribuito attenuanti generiche, considerandola vittima di una situazione di violenza familiare. La Corte Costituzionale, che si è espressa sul caso, ha escluso l’aggravante del rapporto di parentela, ritenendo che le attenuanti prevalessero sul reato.

Agostina Barbieri, ora affidata ai servizi sociali, dovrà completare il resto della sua pena facendo volontariato per un’associazione del territorio. La sua vicenda ha sollevato molte discussioni, ma il riconoscimento di una motivazione di difesa familiare ha portato alla sua scarcerazione anticipata, permettendole di tornare a casa a fine novembre.

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Landini alla Cgil: “Il governo deve rispondere alle 500.000 persone scese in piazza. Necessari investimenti in sanità e fisco”

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Il leader della Cgil, Maurizio Landini, ha lanciato un monito chiaro al governo, chiedendo una risposta immediata alle oltre 500.000 persone che venerdì scorso hanno partecipato alla manifestazione indetta dal sindacato per chiedere miglioramenti nelle politiche sociali ed economiche. “Il punto è cosa risponde ora il governo a queste persone”, ha dichiarato Landini a margine dell’assemblea di Avs a Chianciano, sottolineando che la partecipazione di così tante persone in piazza non può essere ignorata.

Secondo il leader della Cgil, la risposta deve necessariamente arrivare su due fronti: aumento degli investimenti nella sanità e interventi sul sistema fiscale. “Bisogna agire sul fisco per andare a recuperare le risorse necessarie per fare questi investimenti”, ha detto, ribadendo la necessità di un intervento immediato per rilanciare il settore sanitario e sostenere i cittadini.

Landini ha anche precisato che il sindacato sta chiedendo al governo di convocare un tavolo sulla legge di bilancio, in modo da discutere le misure da prendere per rilanciare l’economia e rispondere alle richieste dei lavoratori. Oltre a questo, il leader della Cgil ha fatto un appello agli imprenditori: “Chiediamo agli imprenditori di aprire le trattative per i rinnovi dei contratti, in modo da garantire condizioni di lavoro dignitose per tutti”.

Se il governo non risponderà positivamente e rapidamente alle richieste della piazza, Landini ha avvertito che il sindacato valuterà le prossime azioni. “Non si può rimuovere quello che è avvenuto venerdì e ciò che 500.000 persone hanno chiesto: essere ascoltati”, ha affermato, ribadendo che “già da lunedì” il sindacato valuterà come continuare la sua mobilitazione.

La manifestazione di venerdì scorso ha segnato un punto di forte tensione sociale, con la Cgil che continua a chiedere risposte concrete alle difficoltà quotidiane che molti lavoratori e cittadini italiani stanno affrontando, in particolare in relazione al sistema sanitario e alle condizioni di lavoro. La pressione sul governo è alta, e le parole di Landini segnano una chiara posizione di sfida: il governo dovrà rispondere o affrontare nuove forme di protesta.

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Cronaca

Tensione e protesta a Roma: corteo pro-Palestina imbratta vetrine e chiede lo stop al genocidio

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La manifestazione pro-palestinese a Roma ha portato diverse azioni e momenti simbolici di protesta. I partecipanti, tra cui studenti universitari e liceali, hanno sfilato in corteo per chiedere lo stop al “genocidio in Palestina” e al “massacro in Libano”, con l’aspettativa di circa 15.000 persone presenti. Il corteo è partito da Piazza Vittorio Emanuele e si è diretto verso Piazzale Ostiense, attraversando numerose vie centrali della città, come via Merulana, via Labicana e piazza del Colosseo.

Durante il corteo, sono stati esposti cartelli contro la politica israeliana e diversi simboli di solidarietà verso la Palestina. Tra le immagini più forti, una manifestante ha tenuto in braccio un fagotto avvolto in un lenzuolo bianco, simbolo di un bambino morto a Gaza. Sono stati anche eseguiti cori, tra cui “Intifada fino alla vittoria” e “Palestina libera”. Un momento particolarmente significativo si è verificato quando un gruppo di manifestanti ha esposto una bandiera palestinese tra le aste vuote della sede della FAO in viale Aventino, rispondendo alla domanda retorica “Dove sta la bandiera di Israele?”.

Alcuni atti simbolici, come l’imbrattamento delle vetrine su viale Aventino, tra cui quella di Unicredit, con scritte come “Free Gaza” e simboli anarchici, hanno suscitato preoccupazione, ma non si sono registrati scontri diretti tra i manifestanti e le forze dell’ordine. Tuttavia, alcuni partecipanti hanno lanciato fumogeni e petardi contro le forze di polizia presenti davanti alla FAO.

Le richieste principali della manifestazione riguardano il cessate il fuoco in Palestina, il fermare le operazioni militari in Libano, e un appello per l’Italia a sospendere ogni supporto armato verso Israele, fermando anche gli accordi economici, politici e diplomatici con il paese. La protesta è stata organizzata da diverse realtà palestinesi e supportata da collettivi studenteschi e sigle sindacali.

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Cronaca

Casa occupata tramite Booking: un incubo per i proprietari di Padova

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Una storia drammatica arriva da Pontevigidarzere, periferia di Padova, dove una coppia di proprietari di casa si è trovata a dover affrontare un incubo inaspettato. Dopo aver ristrutturato il loro appartamento di settanta metri quadri con l’idea di affittarlo ai turisti tramite Booking, i due si sono trovati con un’occupazione abusiva della loro abitazione, una situazione che non avrebbero mai immaginato.

La vicenda è iniziata lo scorso 16 ottobre, quando una coppia di turisti, arrivata da Trento, si è presentata per un soggiorno breve. Tuttavia, ciò che sembrava un normale affitto breve si è trasformato in un dramma. Dopo qualche giorno, i turisti non sono più andati via, ma anzi, hanno portato dentro con sé una decina di familiari, bambini e altri parenti, trasformando l’appartamento in un vero e proprio centro di raccolta dove, tra l’altro, facevano il bucato, mangiavano e tenevano feste.

I proprietari, preoccupati e incapaci di gestire la situazione, hanno chiamato i carabinieri. In un primo intervento, gli occupanti sono stati allontanati, ma la tranquillità è durata poco: i turisti sono tornati, forzando le serrature e riattaccandosi alle utenze dei vicini. La situazione si è ulteriormente aggravata quando, stando alle testimonianze dei proprietari, una sera si è avvertito un forte odore di fumo da una delle stanze, probabilmente a causa di un tentativo di riscaldamento improvvisato, visto che i proprietari avevano staccato il gas.

La legge, però, non è dalla parte dei proprietari. Nonostante la denuncia alle forze dell’ordine, è emerso che l’unica soluzione è passare tramite l’autorità giudiziaria, un percorso lungo e incerto. Le forze dell’ordine hanno spiegato che la denuncia non è sufficiente per ordinare lo sgombero dell’immobile. Il caso è stato già segnalato alla Procura, ma per risolvere la situazione è necessario attendere l’intervento delle istituzioni competenti.

“Mi sono trovato in un incubo che non avrei mai immaginato”, racconta il proprietario, ormai disperato. “Pensavo che affittare tramite Booking fosse una soluzione semplice, ma mi ritrovo a vivere una situazione che ha messo in pericolo la mia proprietà e quella dei vicini.”

Questa storia evidenzia una problematica che, purtroppo, non è isolata: l’abuso dei contratti di affitto breve, che possono trasformarsi in un vero e proprio rischio per i proprietari. Gli stessi si trovano a dover affrontare un sistema legale che può sembrare lungo e poco efficace, lasciando molte persone in balia di situazioni fuori dal loro controllo.

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