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Cronaca

Abano Terme (PD) | Accusato di aver ucciso l’ex moglie inscenandone il suicidio, uomo arrestato

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Lo scorso 22 marzo, ad Abano Terme (PD), i Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Padova e del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 42enne del luogo. L’uomo, di nazionalità italiana, è il presunto responsabile dell’omicidio aggravato della sua ex moglie, una donna di 39 anni di origini moldave, avvenuto il 2 agosto 2023 nella città termale.

Le indagini, condotte sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Padova, hanno portato alla raccolta di prove concrete che sostengono la tesi accusatoria. La mattina del delitto, l’arrestato aveva chiamato i soccorsi sanitari segnalando che la sua ex moglie, con cui continuava a convivere, era chiusa nel bagno e non rispondeva. All’arrivo dei soccorritori del 118, accompagnati dai Carabinieri, la porta del bagno è stata forzata: la donna è stata trovata priva di vita, rannicchiata nel box doccia, con una cintura stretta attorno al collo.

Inizialmente, il decesso era stato interpretato come un possibile suicidio, considerando le difficoltà personali che la donna stava attraversando a causa della separazione e della gestione delle due figlie piccole. Tuttavia, le dichiarazioni dell’ex marito e le informazioni raccolte da familiari e conoscenti hanno sollevato dubbi, spingendo gli inquirenti a proseguire con le indagini.

Un elemento chiave nella svolta delle indagini è stato il telefono cellulare della vittima, sequestrato durante il sopralluogo. Dall’analisi del dispositivo, è emerso che la donna aveva attivato il registratore del cellulare la notte tra il 1° e il 2 agosto, catturando l’intero svolgersi dell’omicidio e la successiva messinscena del suicidio da parte dell’ex marito. Dalle registrazioni, si è scoperto che, dopo una lite accesa scatenata dalla gelosia dell’uomo, questi aveva approfittato del momento in cui la donna si era assopita per strangolarla con una cintura. Successivamente, aveva trasportato il corpo nel bagno e simulato un suicidio.

Ulteriori accertamenti nell’abitazione hanno rivelato che il pannello centrale della porta del bagno poteva essere rimosso e riposizionato con abilità, permettendo così di uscire dal locale nonostante la porta fosse chiusa dall’interno. Questa scoperta ha rafforzato l’ipotesi dell’inscenamento del suicidio.

Il presunto responsabile dell’omicidio, aggravato dalle circostanze di minorata difesa della vittima e dalla loro precedente relazione coniugale, è stato arrestato e condotto alla Casa Circondariale di Padova. La Procura della Repubblica ha concluso le indagini preliminari nel mese di luglio e ha richiesto il rinvio a giudizio dell’indagato, che rimane in custodia cautelare. L’udienza preliminare è fissata per il 17 settembre presso il Tribunale di Padova.

È importante ricordare che il procedimento penale è ancora in corso e che, secondo il principio di presunzione di innocenza, l’imputato deve essere considerato non colpevole fino a una eventuale sentenza definitiva di condanna.

Cronaca

Bologna | Arrestati Due Uomini per Ricettazione di Rame e Cavi Elettrici a Roma

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Nella giornata di ieri, la Squadra Mobile ha arrestato due uomini in flagranza di reato per ricettazione. I due, un cittadino italiano del 1970 e un cittadino romeno del 1990, sono stati fermati dopo un’attività di “scarico” di materiale sospetto in via dell’Industria a Roma.

Gli agenti, che stavano monitorando l’area, hanno notato tre individui intenti a scaricare del materiale. Alla vista delle forze dell’ordine, i tre hanno tentato di fuggire, ma due di loro sono stati prontamente bloccati.

Durante la perquisizione, gli agenti hanno trovato due cassoni in ferro contenenti rame e cavi elettrici di rame con guaina, per un peso totale di 1500 kg, insieme a una somma di 3630 euro. Considerata la quantità significativa di rame e i numerosi precedenti penali dei due arrestati, gli agenti hanno proceduto con l’arresto per il reato di ricettazione aggravata.

Le indagini proseguono per identificare il terzo complice e verificare la provenienza del materiale recuperato.

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Ancona | Arrestati mamma e figlio per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio

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In zona Brecce Bianche, un’operazione congiunta tra la Polizia e i Carabinieri ha portato all’arresto di un giovane sospettato di spaccio di droga e resistenza a pubblico ufficiale. L’azione è stata avviata dopo che gli agenti, giunti sotto l’abitazione del giovane, hanno notato il suo comportamento sospetto alla vista delle auto delle forze dell’ordine.

Entrati nell’abitazione, gli operatori hanno immediatamente percepito un forte odore sospetto e hanno proceduto a un controllo più approfondito. All’interno del box doccia, nascosto in un sacchetto contenente indumenti, è stato trovato un barattolo di vetro con una sostanza marrone del peso di quasi 40 grammi. Gli esami effettuati dal Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica di Ancona hanno confermato che si trattava di cannabinoidi. Inoltre, sono stati trovati un bilancino di precisione e altro materiale per il confezionamento della droga.

Durante il controllo, una donna presente nell’abitazione ha cercato di disfarsi di una confezione, lanciandola dalla finestra della camera da letto. La confezione è stata prontamente recuperata dagli agenti e, dopo l’analisi, si è scoperto che conteneva quasi 78 grammi di sostanza stupefacente.

Inoltre, all’interno della camera da letto, è stata trovata una somma di circa 300 euro, suddivisa in diverse banconote, ritenuta provento dell’attività di spaccio. Durante l’operazione, il giovane ha tentato di aggredire gli agenti, ma è stato prontamente immobilizzato grazie all’utilizzo della pistola ad impulsi elettrici.

Il giovane è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e, insieme alla donna, è stato arrestato. Entrambi sono stati condotti agli uffici di via Gervasoni. Questa mattina, all’esito dell’udienza per direttissima, gli arresti sono stati convalidati, e il giovane è stato trasferito al carcere di Montacuto.

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Cronaca

Novara | Arresto per Maltrattamenti in Famiglia: Uomo Costringeva i Figli a Bere

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Nella giornata di ieri, un equipaggio della Squadra Volante della Questura di Novara è intervenuto in via Calvari su segnalazione della Centrale Operativa, dopo che una donna straniera aveva chiamato il numero di emergenza riferendo che il marito, di origine marocchina e classe 1976, stava costringendo il figlio a ingerire una soluzione liquida.

All’arrivo sul posto, gli agenti hanno trovato la donna e i due figli minori. Uno dei bambini, pallido e sofferente, ha raccontato di essere stato costretto dal padre a bere 5 litri di liquido, e aveva appena vomitato. In seguito, gli agenti hanno rinvenuto due taniche nella camera da letto: una piena di liquido e l’altra vuota ma con residui della stessa sostanza.

L’uomo è stato accompagnato in Questura per le indagini, mentre un altro equipaggio si è recato al pronto soccorso pediatrico per esaminare il minore, che era stato trasportato per accertamenti.

Presso l’ospedale, la figlia, l’unico membro della famiglia capace di comunicare chiaramente, ha fornito dettagli su episodi di violenza subita da lei, dal fratello e dalla madre, alcuni dei quali risalenti fino a dieci anni. La ragazza ha spiegato che il padre aveva sviluppato una convinzione psicotica riguardo all’esistenza di demoni che, secondo lui, possedevano tutti i membri della famiglia. Per liberarsi di questi demoni, l’uomo costringeva la famiglia a bere 5 litri di un liquido ogni mese, provocando attacchi di vomito, diarrea e inappetenza. La mancata assunzione del liquido era punita con violenze fisiche.

In seguito a queste rivelazioni, l’uomo è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e associato alla casa circondariale di Novara. Durante l’udienza di convalida, l’Autorità Giudiziaria ha confermato la misura cautelare in carcere per il soggetto.

Le indagini sono in corso per garantire la sicurezza della famiglia e valutare ulteriori misure di protezione per le vittime di questo gravissimo caso di abuso.

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