Economia
In Francia approvato il nuovo Nutri-Score, critiche della ministra dell’Agricoltura
Il Nutri-Score aggiornato entrerà in vigore in Francia nonostante le critiche della ministra dell’Agricoltura. Le aziende avranno due anni per adeguare il packaging. Dal 2017, il Nutri-Score classifica gli alimenti con un sistema a cinque colori (dal verde al rosso) e lettere (A-E), valutando la loro composizione nutrizionale. La nuova versione modifica i criteri di calcolo per consentire ai consumatori un confronto più preciso sulla qualità nutrizionale dei prodotti.
Tra i principali cambiamenti, le bevande contenenti edulcoranti verranno penalizzate: i soft drink “light”, precedentemente classificati B, potranno ottenere un punteggio da C a E. Inoltre, i prodotti ricchi di fibre saranno valorizzati rispetto alle varianti raffinate. Anche il punteggio di alcuni pesci grassi e oli con grassi benefici migliorerà, mentre gli alimenti troppo zuccherati o salati verranno declassati. Un’altra modifica riguarda la carne: il pollame otterrà una valutazione migliore rispetto alla carne rossa, il cui consumo eccessivo è stato associato a un aumento del rischio di alcuni tipi di cancro secondo l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC).
Nonostante le resistenze politiche, il decreto è stato firmato dai ministeri competenti. La ministra dell’Agricoltura, inizialmente contraria per la penalizzazione di formaggi e salumi tradizionali, ha infine dato il suo consenso. Secondo Pauline Ducrot, esperta di salute pubblica, il 30-40% dei prodotti sarà interessato da questi cambiamenti.
– foto IPA Agency –
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Economia
Confagricoltura, “In Europa servono fertilizzanti a prezzi equi”
Confagricoltura esprime preoccupazione circa la decisione del Consiglio europeo di introdurre dazi su prodotti agricoli e fertilizzanti provenienti da Russia e Bielorussia. Dal momento che la misura dovrebbe riguardare anche i fertilizzanti a base di azoto importati dalla Russia – oltre il 25% del totale degli approvvigionamenti dell’Unione (dati 2023) – la Confederazione sottolinea la necessità di garantire ai propri agricoltori forniture a prezzi equi. In mancanza di alternative equivalenti, il rischio è che si ripeta la crisi verificatasi nel 2022, ulteriormente aggravata dall’attuale rincaro dei costi dell’energia.
“I fertilizzanti sono uno strumento fondamentale per preservare la competitività del comparto agricolo in Europa. – evidenzia il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – Serve un intervento governativo che garantisca la stabilità dei prezzi e scongiuri nuove crisi”. La Confederazione auspica l’introduzione di un Temporary Framework: misura che, in occasione dell’attacco russo all’Ucraina, ha aiutato a mantenere il mercato in equilibrio.
Inoltre, si auspica una revisione della Direttiva nitrati, per adeguarla alle nuove esigenze del settore, sempre a tutela del reddito degli agricoltori. La posizione del Consiglio mira a ridurre i flussi in entrata e a promuovere la produzione interna. Tuttavia, per Confagricoltura, il taglio delle forniture non può gravare sugli agricoltori, soprattutto in assenza di adeguate alternative per mantenere inalterati i livelli di produzione attuali.
– foto IPA Agency –
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Economia
Cnel, Brunetta “I consumatori vanno garantiti e tutelati”
“I consumatori vanno garantiti e tutelati in quanto motore del cambiamento verso una società più equa e sostenibile. La giornata che si celebra oggi sia quindi l’occasione per riflettere sull’importanza del diritto a un consumo informato e responsabile, promuovendo pratiche che riducano l’impatto ambientale e accelerino la transizione verso energie pulite e tecnologie più inclusive”. Lo scrive in una nota il presidente del CNEL Renato Brunetta in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti dei Consumatori. “A questi temi il CNEL pone da tempo una forte attenzione, in particolare con il Forum permanente per la cultura del consumo responsabile e sostenibile, importante luogo di convergenza tra mondo dei consumatori e corpi intermedi. Ma penso anche all’impegno rivolto alla dimensione degli stili di vita, su cui stiamo lavorando a un’iniziativa legislativa specifica. Tutelare la salute e il benessere è una leva per combattere la cultura dello spreco e dare un concreto contributo alla lotta contro la povertà e le disuguaglianze”.
– foto IPA Agency –
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Economia
Fisac-Cgil: Allarme per il risiko bancario, serve un orientamento a favore del lavoro
La segretaria generale della Fisac-Cgil, Susy Esposito, ha lanciato un forte allarme sull’imminente rischio derivante dalle operazioni bancarie in corso, avvertendo che queste potrebbero orientarsi principalmente verso il conseguimento di vantaggi finanziari per le banche e i loro azionisti, a discapito dei lavoratori. Esposito ha sottolineato che le cinque operazioni annunciate dall’inizio dell’anno riguardano oltre 100.000 lavoratori, circa un terzo dei dipendenti del settore bancario in Italia.
Secondo il sindacato, è fondamentale che il processo di consolidamento e ristrutturazione del settore bancario venga orientato in modo più chiaro a sostegno del lavoro, dell’economia e del paese, piuttosto che concentrarsi esclusivamente sulla creazione di vantaggi economici per le banche e i loro azionisti. “Il nostro obiettivo è che il rischio bancario non venga visto solo come una questione di numeri e profitti, ma che si considerino anche gli effetti sulle persone, sulle famiglie e sulle economie locali”, ha affermato la segretaria della Fisac-Cgil.
Esposito ha richiamato l’attenzione su come le trasformazioni nel settore bancario possano avere un impatto diretto sul benessere dei lavoratori e sulla stabilità del sistema economico italiano. Pertanto, il sindacato chiede un impegno chiaro da parte delle istituzioni e degli operatori del settore per garantire che il cambiamento non venga vissuto come un’opportunità per ridurre i posti di lavoro e le condizioni occupazionali, ma piuttosto come un’opportunità per creare un settore bancario più forte, inclusivo e sostenibile.
L’allarme della Fisac-Cgil arriva in un momento critico, in cui le operazioni di fusione e ristrutturazione delle banche potrebbero avere conseguenze rilevanti per il mercato del lavoro, per la qualità dei servizi bancari offerti alla clientela e per la stessa stabilità del sistema finanziario.
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