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Attualità

A gennaio debito pubblico in crescita a 2.980,5 miliardi

 A gennaio scorso, secondo la pubblicazione stistica della Banca d’Italia, il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 14,8 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.980,5 miliardi.
L’aumento riflette quello delle disponibilità liquide del Tesoro (12,3 miliardi, a 49,9) e il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (2,9 miliardi); in senso opposto ha operato l’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (complessivamente circa 0,5 miliardi). Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito consolidato delle amministrazioni centrali è aumentato di 14,9 miliardi, mentre quello delle amministrazioni locali è diminuito di 0,1 miliardi. Il debito degli enti di previdenza è rimasto pressochè invariato. La vita media residua è rimasta stabile a 7,9 anni. La quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è diminuita al 21,4% (dal 21,7% del mese precedente); a dicembre (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quella detenuta dai non residenti è aumentata di un decimo di punto al 31,2%, mentre quella in capo agli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) è rimasta stabile al 14,2%.

-Foto: Ipa Agency-

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Attualità

Automotive, Urso “Italia guida in Europa il fronte delle riforme”

“L’Italia guida il fronte delle riforme in Europa, per rimettere sulla strada giusta l’auto europea”. E’ quanto affermato, secondo quanto si apprende, dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in apertura del tavolo automotive in corso a Palazzo Piacentini.

“Ci siamo mossi per primi, già sei mesi fa. Con il nostro non-paper sul settore dell’automotive abbiamo costretto la Commissione UE a inserire nel Piano d’Azione sull’automotive due precondizioni assolutamente necessarie, ma ancora non sufficienti: il rinvio delle sanzioni previste per il 2025, che avrebbero comportato il collasso dell’industria europea, e l’anticipo alla seconda metà di quest’anno della revisione del regolamento sui veicoli leggeri, inizialmente prevista per la fine del 2026. Molti ritenevano che sarebbe stato impossibile e ci siamo riusciti. Ma non basta”.

“Sono ancora troppe le contraddizioni. E’ fondamentale che, per il raggiungimento degli obiettivi della transizione, si apra a tutte le tecnologie disponibili, a partire da biocarburanti e idrogeno. Serve poi rivedere il metodo di calcolo delle emissioni. Servono inoltre risorse adeguate a livello europeo – ha ricodato Urso – per incentivare la produzione Made in Europe e garantire l’autonomia strategica sulle batterie elettriche. La battaglia è ancora lunga ma noi non molliamo. Sappiamo che il Sistema Italia, imprese e sindacati, sono con noi”.

“Il green deal non ha fatto altro che accelerare la deindustrializzazione del continente. Dobbiamo immediatamente cambiare strada, pur mantenendo gli stessi obiettivi di piena decarbonizzazione – ha sottolineato il ministro -. Siamo a un punto di svolta decisivo per la sopravvivenza del settore automotive in Europa, stretto tra regole folli che ne minano la competitività e una concorrenza globale sempre più aggressiva, a cui si aggiungono le nuove criticità derivanti dai possibili dazi americani e dalla sovrapproduzione cinese che potrebbe inondare il mercato europeo. La crisi dell’auto sta travolgendo anche i produttori europei di batterie. La società svedese Northvolt, quella che doveva essere la più grande gigafactory d’Europa, ha dichiarato bancarotta. Anche altri progetti di nuove gigafactory sono stati sospesi, come quelli di ACC in Germania e in Italia, o addirittura cancellati. Servono interventi rapidi ed efficaci, un piano gigafactory concreto e immediato, con risorse adeguate per recuperare competitività e garantire l’autonomia strategica del continente”, ha aggiunto Urso.

– Foto IPA Agency –

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Attualità

Conceiçao “Il Milan lotta e mi dà risposte importanti”

“Lottiamo tutti i giorni per crescere come squadra, è importante riuscirci, perchè è così che migliorano i risultati”. Parole semplice ma convinte quelle del tecnico del Milan, Sergio Conceiçao, alla vigilia del match casalingo contro il Como in programma domani alle 18. Rossoneri al momento lontani dalla zona Champions, ma finchè la matematica non dà i propri verdetti la speranza resta. “Guardiamo al presente e sappiamo che abbiamo una partita difficile contro una squadra di qualità come il Como – spiega l’allenatore portoghese -. Vedo nei ragazzi il piacere di lavorare, in queste due settimane abbiamo lavorato forte, ho visto i giocatori contenti, in questi giorni mi hanno dato risposte fantastiche come si è visto anche a Lecce, dobbiamo andare avanti per la nostra strada e poi faremo i conti”. A Lecce è stato determinante l’ingresso di Leao. “Non mi piace fare discorsi individuali, ma di lui posso dire che è uno dei migliori nel calcio italiano e può esserlo anche del mondo. Abbiamo parlato, sono molto diretto con lui e lui con me, abbiamo un rapporto fantastico, è molto disponibile ed è pronto ad aiutare la squadra”. Si parla anche del suo futuro, delle tante voci che parlano di un suo addio a fine stagione. “Non posso controllare quello che dicono e pensano gli altri. Posso controllare cosa facciamo in allenamento, il resto è quello che è – dice -. Sono un uomo di calcio, da tanti anni vivo questo mondo e sono abituato a tutto. A volte sembra di mancare un pò di rispetto alle persone che sono ancora qua, ma il calcio è così”, ha aggiunto l’allenatore portoghese. E tra i tanti nomi che si fanno come suo possibile successore, c’è anche quello di Cesc Fabregas, domani a San Siro con il suo Como. “Giochiamo contro una squadra di qualità, la motivazione non arriva dal fatto che c’è Fabregas, ma dal voler vincere una partita difficile contro un’avversaria con giocatori interessanti e uno staff tecnico valido. Bisogna studiare i loro punti di forza ma anche le loro debolezze, ma soprattutto concentrarci su di noi, se facciamo quello per cui abbiamo lavorato possiamo avvicinarci alla vittoria, non è una partita Conceiçao contro l’allenatore degli avversari, non c’entra nulla”.
– Foto Ipa Agency –

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Doppia sfida Italia-Germania, Ruggeri e Casadei le novità

Primi impegni del 2025 per la Nazionale, che affronterà nei quarti di finale di Nations League la Germania in una doppia sfida che rappresenta una vera e propria ‘sliding door’ sul futuro.

I due match, in programma giovedì 20 marzo allo stadio ‘Giuseppe Meazzà di Milano e domenica 23 marzo al BVB Stadion di Dortmund, non decideranno infatti solo la qualificazione alle Finals, che l’Italia vincendo ospiterebbe a giugno a Torino, ma anche il percorso verso il Mondiale del 2026: passando il turno gli azzurri sarebbero inseriti nel girone con Slovacchia, Irlanda del Nord e Lussemburgo, mentre in caso di sconfitta se la vedrebbero con Norvegia, Israele, Estonia e Moldova.

Il ct Luciano Spalletti ha convocato 25 calciatori: prima chiamata in Nazionale per il difensore classe 2002 dell’Atalanta Matteo Ruggeri e per il centrocampista classe 2003 del Torino Cesare Casadei, mentre tornano a vestire la maglia azzurra Matteo Politano, convocato per l’ultima volta nel novembre 2023, e Mattia Zaccagni, assente dalle gare dello scorso settembre. La Nazionale si radunerà domenica sera ad Appiano Gentile per fermarsi nel quartier generale dell’Inter fino al pomeriggio di sabato 22 marzo, quando è prevista la partenza per Dortmund.

L’ELENCO DEI CONVOCATI

Portieri: Gianluigi Donnarumma (Paris Saint-Germain), Alex Meret (Napoli), Guglielmo Vicario (Tottenham);

Difensori: Alessandro Bastoni (Inter), Alessandro Buongiorno (Napoli), Riccardo Calafiori (Arsenal), Andrea Cambiaso (Juventus), Pietro Comuzzo (Fiorentina), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Federico Gatti (Juventus), Matteo Ruggeri (Atalanta), Destiny Udogie (Tottenham);

Centrocampisti: Nicolò Barella (Inter), Cesare Casadei (Torino), Davide Frattesi (Inter), Samuele Ricci (Torino), Nicolò Rovella (Lazio), Sandro Tonali (Newcastle);

Attaccanti: Moise Kean (Fiorentina), Lorenzo Lucca (Udinese), Daniel Maldini (Atalanta), Matteo Politano (Napoli), Giacomo Raspadori (Napoli), Mateo Retegui (Atalanta), Mattia Zaccagni (Lazio).

– Foto Ipa Agency –

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