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Cronaca

BARI Truffa sui bonus edilizi sequestro da oltre 5 milioni di euro

Operazione della Guardia di Finanza coordinata dalla Procura di Trani: smascherato sodalizio criminale che lucrava sui fondi pubblici destinati alla ristrutturazione immobiliare.

Trani – Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Trani, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha emesso un decreto di sequestro preventivo di denaro e beni per un valore superiore a 5 milioni di euro. L’esecuzione del provvedimento è stata affidata ai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari, con il supporto dei militari dei Comandi Provinciali di Barletta-Andria-Trani e Foggia.

Le persone destinatarie del provvedimento sono attualmente indagate per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. L’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza sotto il coordinamento della Procura di Trani, ha permesso di scoprire un’organizzazione dedita alla presentazione fraudolenta di richieste di accesso ai cosiddetti “bonus edilizi” per lavori di ristrutturazione inesistenti.

Le investigazioni si sono concentrate in particolare sull’utilizzo illecito dei bonus previsti dal “Decreto Rilancio” (D.L. n. 34/2020), tra cui il “bonus facciate”, l’”ecobonus” e il “bonus ristrutturazione”. Questi incentivi, che permettono detrazioni fiscali fino al 90% o la cessione dei crediti d’imposta a terzi, sono stati utilizzati in maniera fraudolenta.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, 33 persone avrebbero attestato dati falsi per ottenere indebiti crediti d’imposta, riferiti a lavori su immobili inesistenti nelle province di Bari, Barletta-Andria-Trani e Foggia. In seguito, 25 indagati avrebbero ceduto tali crediti a un istituto finanziario ignaro della loro fittizietà, incassando oltre 5 milioni di euro, cifra che ora è oggetto del sequestro preventivo. In altri casi, l’intermediario ha rifiutato la cessione, impedendo ulteriori illeciti guadagni.

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Cronaca

Val Gardena: distacco di valanga sotto il Sassolungo. Ecco che cosa è successo. Il video!

Valanga sotto il Sassolungo, nessuna persona coinvolta nell’incidente

Val Gardena, 13 marzo 2025 – Un forte distacco di valanga si è verificato poco dopo le 13:00 sotto il Sassolungo, una delle vette più conosciute delle Dolomiti, nel cuore della Val Gardena. Le informazioni iniziali hanno indicato che alcune persone potrebbero essere state travolte dalla neve, scatenando una pronta mobilitazione dei soccorsi.

Sul posto sono intervenute rapidamente le squadre del Soccorso Alpino della Val Gardena, composte dal CNSAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico) e dal BRD (Bergrettungsdienst). In pochi minuti, insieme al Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, hanno iniziato un’accurata perlustrazione dell’area colpita.

Le operazioni sono continuate per circa 2,5 ore, fino a quando è arrivata la notizia rassicurante: nessuna persona è risultata coinvolta nel distacco della valanga. L’intervento si è quindi concluso con esito positivo, evitando gravi conseguenze per gli escursionisti e sciatori presenti in zona.

In supporto alle operazioni, sono intervenuti anche gli elicotteri di emergenza Aiut Alpin Dolomites, Pelikan 1, e l’elicottero della Guardia di Finanza. I cani da valanga del Bergrettungsdienst di Bolzano e i vigili del fuoco volontari di Selva Val Gardena hanno collaborato nel monitoraggio del territorio, mentre i Carabinieri hanno assistito nelle operazioni di messa in sicurezza.

Questo episodio sottolinea ancora una volta l’importanza della prontezza e della coordinazione tra i diversi corpi di soccorso nelle situazioni di emergenza in montagna.

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Cronaca

Grave incidente sulla SS233 a Valganna: tre feriti, uno in codice rosso in uno scontro frontale

Incidente sulla SS233 a Valganna: tre feriti, uno grave

Valganna (VA), ore 14:20 – Un incidente stradale è avvenuto nel pomeriggio di oggi sulla SS233, coinvolgendo un’autovettura e un furgone. Il violento impatto è stato quasi frontale e ha distrutto completamente la parte anteriore dell’utilitaria.

A bordo dell’auto c’erano tre persone, tutte ferite. Uno di loro è stato trasportato d’urgenza in codice rosso, mentre gli altri due sono stati soccorsi con ferite di minore entità.    

Sul luogo dell’incidente sono prontamente intervenuti i vigili del fuoco, che hanno messo in sicurezza l’area, e i sanitari del 118, che hanno prestato i primi soccorsi alle persone coinvolte. Anche le forze dell’ordine locali sono sul posto per ricostruire la dinamica dell’incidente e gestire il traffico.

L’incidente ha causato disagi alla circolazione, con rallentamenti in entrambe le direzioni della strada.

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Cronaca

CATANIA Operazione congiunta contro la criminalità organizzata 39 arresti tra Catania e Messina

Nella mattinata di oggi, 13 marzo 2025, le Forze dell’Ordine hanno svolto una vasta operazione di contrasto alla criminalità organizzata nelle province di Catania e Messina, con l’esecuzione di misure cautelari nei confronti di 39 persone, emesse dai GIP dei Tribunali di Catania e Messina. L’operazione ha coinvolto i Finanzieri dei Comandi Provinciali di Catania e Messina e i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina, sotto la direzione delle rispettive Procure.

Gli indagati sono accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso, narcotraffico, estorsioni, rapine, accesso indebito a dispositivi di comunicazione da parte di detenuti e trasferimento fraudolento di valori. Tali reati sono aggravati dal metodo mafioso e sono stati commessi per agevolare le attività del clan “Cappello-Cintorino”. Le indagini hanno rivelato l’operatività della criminalità organizzata nelle due province, caratterizzate da cointeressenze territoriali che si estendono anche in aree di confine.

Le ordinanze cautelari derivano da un coordinamento investigativo tra le Procure di Catania e Messina, sotto la supervisione della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. L’operazione mira a smantellare le attività illecite dei clan, che continuano a sfruttare economicamente il territorio e a gestire il traffico di stupefacenti in modo capillare. Le indagini si sono concentrate sull’interazione tra i clan delle due province, in particolare sulle attività di narcotraffico e sulle estorsioni perpetrate ai danni di imprenditori locali.

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