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Attualità

Beni per 3 milioni sequestrati a fiancheggiatore del boss Messina Denaro

I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno sequestrato beni per oltre 3 milioni di euro riconducibili ad uno dei principali fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Trapani – Sezione Misure di Prevenzione. Il sequestro è stato disposto al termine di un procedimento di prevenzione avviato all’indomani della cattura del latitante, su delega della locale Procura – Dda.
Gli accertamenti, nello specifico, sono stati finalizzati a ricostruire il profilo patrimoniale del fiancheggiatore, già condannato in via definitiva alla pena di 9 anni e 2 mesi di reclusione, e del relativo nucleo familiare, nonchè a tracciare possibili flussi di denaro diretti a finanziare la latitanza del boss di Cosa nostra.
Gli investigatori, in tale contesto, hanno individuato numerosi bonifici e assegni emessi a favore di una delle persone più
vicine a Messina denaro, indice di una concreta attività di sostegno assicurata attraverso la messa a disposizione di ingenti somme di denaro. Pertanto, il Tribunale di Trapani – Sezione Misure di Prevenzione, in accordo con le ricostruzioni dei finanzieri e condividendo quanto prospettato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, nel ravvisare una situazione
di evidente sperequazione tra fonti di reddito e impieghi, ha disposto il sequestro di due società operanti nel settore della coltivazione, lavorazione e conservazione di frutti oleosi, frutta e ortaggi, ubicate entrambe a Campobello di Mazara; sette immobili (appartamenti e terreni), localizzati a Campobello di Mazara e Castelvetrano; tre rapporti bancari; un autoveicolo. Il valore complessivo dei beni sequestrati ammonta a oltre 3 milioni di euro.
– foto ufficio stampa Guardia di Finanza –

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Attualità

Ucraina, accordo Usa-Kiev per una tregua immediata di 30 giorni

L’Ucraina ha accolto la proposta di “un cessate il fuoco di 30 giorni”. E’ quanto afferma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo i colloqui in Arabia Saudita. “La consideriamo positiva – ha sottolineato – siamo pronti a fare questo passo e gli Stati Uniti devono convincere la Russia a farlo. Questo è quello che accettiamo, e, se i russi accettano, il cessate il fuoco sarà effettivo in qualsiasi momento”.

Le parole di Zelensky

“Ho ricevuto un rapporto dalla nostra delegazione sul loro incontro con il team americano in Arabia Saudita. La discussione è durata quasi tutto il giorno ed è stata positiva e costruttiva: i nostri team hanno potuto discutere di molti dettagli importanti. La nostra posizione rimane assolutamente chiara: l’Ucraina ha cercato la pace sin dal primo secondo di questa guerra e vogliamo fare tutto il possibile per ottenerla il prima possibile e in modo affidabile, in modo che la guerra non torni”. Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “In questo incontro con gli americani – aggiunge -, l’Ucraina ha proposto tre punti chiave: silenzio nei cieli, fermando attacchi missilistici, bombe e attacchi con droni a lungo raggio; silenzio in mare; vere misure di rafforzamento della fiducia in tutta questa situazione, in cui la diplomazia è in corso, il che significa principalmente il rilascio di prigionieri di guerra e detenuti, sia militari che civili, e il ritorno dei bambini ucraini che sono stati trasferiti forzatamente in Russia. La parte americana comprende le nostre argomentazioni e considera le nostre proposte”.

E ancora: “Sono grato al presidente Trump per la conversazione costruttiva tra i nostri team. Durante i colloqui di oggi, la parte statunitense ha proposto di fare un primo passo ancora più grande: un cessate il fuoco provvisorio completo di 30 giorni, non solo fermando gli attacchi missilistici, dei droni e delle bombe, non solo nel Mar Nero, ma anche lungo l’intera linea del fronte. L’Ucraina è pronta ad accettare questa proposta: la vediamo come un passo positivo e siamo pronti a intraprenderlo. Ora, spetta agli Stati Uniti convincere la Russia a fare lo stesso. Se la Russia accetta, il cessate il fuoco entrerà in vigore immediatamente”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Attualità

Critical Medicines Act della Commissione UE, proposta di regolamento in chiave anti-carenze

Riforma degli appalti, nuove regole su aiuti di Stato e misure finanziarie dedicate ai progetti strategici per la produzione di farmaci critici in UE, solidarietà sulle riserve strategiche di medicinali: questi gli ingredienti principali della ricetta stilata dalla Commissione UE nella proposta di Critical Medicines Act adottata rispettando l’impegno formulato da Ursula von der Leyen di un intervento in materia nei primi cento giorni del suo secondo mandato.

Il Critical Medicines Act si aggiunge alla revisione della legislazione farmaceutica europea affrontando le cause economiche e industriali delle carenze di medicinali in linea con i recenti studi della Commissione e con il rapporto strategico della Critical Medicines Alliance, la piattaforma di consultazione partecipata da autorità nazionali, industria farmaceutica, società civile e comunità scientifica, lanciata da Hera (Health Emergency Preparedness and Response) nel 2024 per suggerire possibili strategie. In particolare il documento prevede: una vera riforma delle regole per le gare farmaci includendo i criteri MEAT (offerta economicamente più vantaggiosa) e le gare multi-aggiudicatario insieme a proposte di riforma dei mercati nazionali per far sì che la sicurezza dell’approvvigionamento sia premiata nelle politiche di prezzo e acquisto; maggiore flessibilità degli aiuti di Stato e delle norme IPCEI per supportare gli investimenti degli Stati membri nella produzione di medicinali e principi attivi farmaceutici (API).

Previsto anche un fondo UE dedicato alla produzione di medicinali critici, un collegamento con il futuro Quadro finanziario pluriennale (bilancio UE) e finanziamenti di aiuti regionali più flessibili per sostenere gli investimenti nel settore; sburocratizzazione delle autorizzazioni e dei permessi per nuovi siti di produzione e investimenti mirati; solidarietà UE sulle riserve strategiche, per garantire che in caso di carenza di medicinali. l’accesso dei pazienti ai medicinali abbia la precedenza sull’accumulo di scorte a livello nazionale; maggiori possibilità per la Commissione, in situazioni di crisi, di effettuare appalti congiunti su richiesta degli Stati membri; un riferimento alla necessità di nuove partnership internazionali con paesi terzi per la sicurezza dell’approvvigionamento di medicinali. Ciò dovrebbe essere chiarito come parte della nuova politica commerciale dell’UE che è attualmente in evoluzione a causa della situazione geopolitica.

“L’adozione di questo provvedimento rappresenta una prima risposta concreta ai problemi che hanno iniziato a manifestarsi con chiarezza durante la pandemia e che si sono andati via via sempre più aggravando – ha commentato Stefano Collatina, presidente di Egualia (l’associazione italiana dei produttori di equivalenti, biosimilari e value added medicines) alla vigilia dell’Assemblea privata annuale dell’associazione che si svolgerà domani 12 marzo a Milano con la partecipazione di Guido Bertolaso, assessore al welfare di Regione Lombardia, principale polo industriale e scientifico nazionale per il settore farmaceutico – Ci auguriamo il massimo impegno da parte del Parlamento europeo e del Consiglio nel sostenere una riforma indispensabile per la salute di tutti i cittadini europei. Il Critical Medicines Act promuove il rilancio e la ri-localizzazione della produzione farmaceutica all’interno dell’UE, così da ridurre la dipendenza extra-UE e rafforzare la sicurezza degli approvvigionamenti in tutti i Paesi assieme però, a concrete riforme sulle politiche di prezzo e acquisto dei farmaci essenziali. Ora serve fare presto e rendere operativo il piano prima che sia troppo tardi. Per questo facciamo appello al nostro Governo affinché, in linea con il non – paper firmato dall’Italia assieme altri 10 Stati europei – sostenga e migliori il piano dell’UE e dia risposta a quello che la nostra industria chiede da 5 anni: coordinamento delle politiche economiche, industriali e di salute per assicurare ai nostri pazienti tutti i farmaci critici e necessari per la salute pubblica”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Attualità

L’Ucraina dice sì a una tregua di 30 giorni

L’Ucraina ha accolto la proposta di “un cessate il fuoco di 30 giorni”. E’ quanto afferma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo i colloqui in Arabia Saudita. “La consideriamo positiva – ha sottolineato – siamo pronti a fare questo passo e gli Stati Uniti devono convincere la Russia a farlo. Questo è quello che accettiamo, e, se i russi accettano, il cessate il fuoco sarà effettivo in qualsiasi momento”.
“La proposta ucraina per questo incontro con gli americani era composta da tre elementi: cessate il fuoco nei cieli” con lo stop all’uso di missili, bombe, droni a lungo raggio “e cessate il fuoco in mare, nonchè misure per stabilire la fiducia in questo processo, prima di tutto il rilascio dei prigionieri”, ha affermato Zelensky dopo l’incontro di Gedda.
Le due parti hanno inoltre concordato di concludere un accordo sui minerali rari “il prima possibile” per espandere l’economia ucraina e garantire la sicurezza a lungo termine del Paese.
-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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