Attualità
Mattarella “Disarmo minato da guerre e retoriche di conflitto”
“Il professor Terumi Tanaka nel ricevere il Premio Nobel ha evocato con straordinaria accuratezza la devastazione di Nagasaki. Ha ripercorso con parole commoventi e con efficace lucidità gli eventi che hanno segnato la sua vita e quella di milioni di persone. Ha ricordato il fragore dell’esplosione, la luce accecante che ha trasformato la realtà in un incubo, il silenzio surreale che ne è seguito. Ha messo in luce la sofferenza fisica e il trauma che hanno segnato le persone in maniera indelebile”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando gli “hibakusha”, i sopravvissuti dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki dell’agosto 1945.
“Non si è trattato soltanto della rievocazione del dolore del passato, del calvario delle malattie della popolazione, dei tormenti sofferti dai sopravvissuti ai bombardamenti atomici del 6 e del 9 agosto 1945 – ha proseguito Mattarella -. L’impegno della vostra Associazione per la pace e contro la proliferazione delle armi nucleari ha sempre espresso un accorato appello per il futuro: che nessun altro popolo, che nessun altro Paese debba mai affrontare una tragedia simile. Mai più!”.
Per il capo dello Stato la “tragedia atomica” ha lasciato “cicatrici indelebili” sulle popolazioni colpite e sulla “coscienza collettiva del mondo”.
“Oggi l’architettura del disarmo e della stessa non proliferazione delle armi di distruzione di massa appare minata da irresponsabili retoriche di conflitto, quando non da conflitti in atto. Minacce di ricorso agli ordigni nucleari sono pronunciate con sconsideratezza inquietante – ha sottolineato il presidente -. Sono in gioco i destini dell’umanità, trattati fondamentali sono ostacolati o abbandonati, si vagheggia persino di armare lo spazio extra atmosferico, sottraendolo a una cooperazione pacifica a beneficio di tutti. Il tabù nucleare, pilastro nei rapporti internazionali per decenni, viene eroso, pubblicizzando l’esistenza di armamenti atomici di cui di cui si sottolinea la portata cosiddetta ‘limitatà e dunque implicitamente suggerendo la loro accettabilità nell’ambito di guerre che si pretenderebbero locali”.
– Foto ufficio stampa Quirinale –
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Attualità
Pioggia, nubifragi e neve in montagna: in arrivo il maltempo in Italia
Un breve assaggio di primavera che presto lascerà il posto a un’ondata di maltempo. A partire dalla serata di domenica 9 marzo, l’anticiclone che ha regalato giornate calde e soleggiate sulla Penisola inizierà a cedere il passo a un vortice atlantico che porterà un drastico cambiamento delle condizioni meteorologiche, soprattutto al Nord.
Le previsioni per domenica 9 marzo
Il maltempo si farà sentire sin dalle prime ore della giornata, in particolare nel Nord Ovest, dove inizieranno le prime piogge già dal mattino. Piogge intense si registreranno tra Piemonte e Liguria, con un rischio concreto di nubifragi, mentre le Alpi centro-occidentali vedranno abbondanti nevicate al di sopra dei mille metri.
Anche al Centro, le nuvole diventeranno sempre più presenti, specialmente nelle regioni tirreniche e nell’alta Toscana, dove non mancheranno rovesci temporaleschi. Piogge forti sono previste anche su Umbria, Marche e Lazio. Al Sud, il maltempo interesserà in particolare la Sardegna, dove tra pomeriggio e sera sono previsti temporali. Nel resto del Meridione, il tempo sarà variabile, con possibili rovesci, e un peggioramento è atteso nella notte sull’alta Campania.
Le temperature subiranno un lieve calo al Nord, mentre al Sud continueranno a salire. I mari saranno mossi o molto mossi lungo tutta la Penisola.
Cosa succederà nei prossimi giorni
L’instabilità proseguirà anche nella giornata di lunedì 10 marzo, con precipitazioni intense su tutto il Centro-Nord e fino alla Campania. Tra la serata di lunedì e le prime ore di martedì 11 marzo, una nuova perturbazione atlantica interesserà il Settentrione e gran parte delle zone tirreniche.
Mercoledì 12 e giovedì 13 marzo, l’Italia vedrà un contrasto tra il Nord, che sarà colpito da vortici ciclonici con nuove piogge e instabilità, e il Sud, dove il tempo sarà più caldo e variabile.
Infine, tra venerdì 14 marzo e il weekend, il Nord Italia potrebbe essere interessato da correnti fredde artiche che porteranno un abbassamento delle temperature, mentre le regioni meridionali resteranno più calde.
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Attualità
Maltempo in arrivo sul Piemonte: Allerta gialla per piogge e neve. Ecco dove!
L’alta pressione che ha garantito una settimana di bel tempo primaverile sta cedendo il passo a un’imponente circolazione depressionaria in arrivo dalla Penisola Iberica. Questo cambiamento meteo comporterà un rapido peggioramento delle condizioni atmosferiche a partire dalla domenica pomeriggio, con piogge diffuse, nevicate in montagna e un abbassamento della quota neve. Il tutto si concluderà con un miglioramento già dalla notte su lunedì.
Domenica: maltempo in arrivo
Dopo una domenica mattina parzialmente nuvolosa, le condizioni meteo inizieranno a cambiare drasticamente a partire dal pomeriggio. La nuvolosità si intensificherà rapidamente, e dal Cuneese, Langhe, basso Astigiano e Alessandrino si assisterà alle prime deboli piogge, con nevicate iniziali sulle Alpi a partire dai 1200/1500 metri.
Nel corso della serata, il maltempo si estenderà a tutta la regione, con piogge più intense e diffuse, localmente forti sul basso Piemonte. In particolare, si potrebbero verificare anche fenomeni di instabilità, con alcuni tuoni al confine con la Liguria. Contestualmente, si avrà un abbassamento repentino della quota neve, che potrà scendere fino a 400-500 metri nelle zone di Cuneo, Mondovì e nel Monregalese. Sulle Alpi, le nevicate potranno superare i 20-40 cm sopra i 1400 metri, con punte massime fino a 50 cm oltre i 1500 metri nelle Alpi Liguri, Marittime e Pennine.


Lunedì: miglioramento ma ancora alcune precipitazioni
Le precipitazioni inizieranno ad esaurirsi già dalla tarda nottata di domenica, con un progressivo miglioramento delle condizioni meteo che raggiungerà il Piemonte dal Sud. L’esaurimento delle piogge sarà completo entro la mattinata di lunedì, portando a un ritorno di condizioni più stabili. Nelle Alpi, tuttavia, sono attese nuove nevicate, con accumuli locali ancora fino a 20 cm sopra i 1400 metri.


Allerta gialla:
ARPA Piemonte ha emesso un’allerta gialla per il deciso peggioramento delle condizioni meteo, con precipitazioni che interesseranno prima il settore meridionale della regione e poi si estenderanno al resto del Piemonte in serata. I fenomeni saranno particolarmente intensi e persistenti al confine con la Liguria, con neve oltre i 1100-1300 metri e in calo fino a 600-700 metri nel Cuneese.
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Attualità
Carceri italiane al collasso: sovraffollamento al 132%
Le carceri italiane sono sempre più sovraffollate, con numeri allarmanti che evidenziano una situazione critica. Secondo i dati del Garante, l’istituto penitenziario con il più alto indice di sovraffollamento è Milano San Vittore (218,09%), seguito da Foggia (208,36%), Brescia Canton Mombello (202,75%) e Taranto (198,55%).
A livello regionale, le condizioni peggiori si registrano in Puglia (169,17%), Molise (153,20%), Lombardia (152,42%), Veneto (150,46%), Friuli Venezia Giulia (148,42%) e Lazio (141,42%). Il Garante sottolinea come questi dati siano determinati dal divario tra il numero di detenuti presenti e i posti effettivamente disponibili.
L’aumento dell’indice di affollamento ha avuto un picco nel 2023 e continua a crescere nel 2024 e nel 2025. La situazione richiama alla memoria la condanna inflitta all’Italia dalla Corte europea dei diritti dell’uomo nel 2013, quando il sovraffollamento era al 139,67%. Nonostante le riforme che avevano abbassato l’indice al 131%, oggi il problema si è ripresentato con una popolazione carceraria salita a 62.130 detenuti e un tasso di sovraffollamento pari al 132,50%.
L’emergenza nelle carceri italiane è ormai un problema strutturale che richiede interventi urgenti per garantire condizioni di detenzione dignitose e conformi ai diritti umani.
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