Attualità
8 marzo, Paesi Bassi, Italia e UK i Paesi che hanno più donne avvocato
“Nel 1985 le donne avvocato in Italia erano appena il 7%, adesso sono poco più del 48% e in alcune regioni sono anche più degli uomini, anche se rimane purtroppo un gap salariale medio del 50%, questo nonostante le ottime capacità di mediazione che riescono a mettere spesso in campo”. Antonello Martinez (nella foto), presidente dell’Associazione Italiana Avvocati d’Impresa, fa un punto della situazione del contributo delle donne alla professione forense. Le percentuali più alte di avvocati donna sono nei Paesi Bassi (50%) seguiti da Italia e UK (48%). Le differenze di retribuzioni sono, invece, meno marcate in Canada (10%), Germania (10/15%) e Francia (15%).
“Anche in altri Paesi del Mondo – aggiunge Martinez, fondatore dello Studio Martinez&Novebaci – le donne avvocato guadagnano mediamente meno rispetto agli uomini. In Italia la situazione è peggiore in parte perchè c’è una concentrazione delle donne in studi legali di dimensioni medio-piccole, con una retribuzione inferiore, rispetto agli uomini, che tendono a ricoprire ruoli di responsabilità in studi più grandi o di partner”.
Negli Stati Uniti – rileva l’analisi dell’Associazione Italiana Avvocati d’Impresa – le donne rappresentano circa il 38-40% degli avvocati iscritti all’Ordine, una percentuale in costante aumento rispetto al 26% registrato nel 2000 (America Bar Association). Le donne avvocato negli Stati Uniti però guadagnano mediamente circa 80% di quanto guadagnano i colleghi uomini. Il divario salariale può oscillare tra 10.000 e 20.000 dollari l’anno in più per gli uomini rispetto alle donne in posizioni simili.
Secondo il Law Society of England and Wales, nel Regno Unito le donne rappresentano circa il 48% del totale degli avvocati. La parità di genere è quasi raggiunta tra i giovani avvocati, ma diminuisce nelle posizioni senior. Le donne avvocato in UK guadagnano mediamente 25% in meno rispetto agli uomini, a parità di esperienza. Il divario salariale può variare a seconda dell’area geografica e della specializzazione.
In Canada, la Canadian Bar Association stima che circa il 38% degli avvocati siano donne. La percentuale di donne nel settore legale è in crescita, specialmente nelle scuole di diritto, dove oggi le matricole femminili superano quelle maschili. Anche in Canada si riscontra un divario salariale tra avvocati maschi e femmine, con le donne che guadagnano circa il 10% in meno rispetto ai colleghi uomini con esperienze e qualifiche analoghe.
Secondo la Law Council of Australia, le donne rappresentano circa il 43% degli avvocati, e la partecipazione femminile è in costante crescita. Le donne sono ora numericamente superiori nei programmi di diritto, ma la loro presenza diminuisce nelle posizioni di leadership.
In Australia, le donne avvocato guadagnano mediamente il 17% in meno rispetto agli uomini. La differenza salariale è più marcata per le posizioni senior.
Nei Paesi Bassi, circa il 50% degli avvocati sono donne, un dato che evidenzia la parità di genere nel settore legale. Tuttavia, la rappresentanza femminile diminuisce nelle posizioni di partner o senior lawyer. In Olanda, le donne avvocato guadagnano in media 20% in meno rispetto ai colleghi uomini, soprattutto nelle grandi aziende legali.
In Germania, circa il 40% degli avvocati sono donne, ma la percentuale diminuisce nelle posizioni di leadership e nei ruoli di partner. Le donne avvocato in Germania guadagnano in media 10-15% in meno rispetto agli uomini. Il divario salariale è presente soprattutto nelle grandi città, dove le donne sono meno rappresentate nei ruoli senior.
In Francia, la National Bar Council stima che le donne rappresentano circa il 45% del totale degli avvocati, con una presenza significativa anche nelle scuole di diritto. Qui le donne guadagnano mediamente 15% in meno rispetto agli uomini. Il divario è visibile soprattutto nelle pratiche legali indipendenti, dove le donne sono più concentrate nelle posizioni meno retribuite.
“Se guardiamo alle regioni italiane – spiega Martinez – quelle a maggioranza femminile sono nell’ordine Emilia-Romagna (54,8%), Piemonte (54,6%), Umbria (54,3%) e Friuli Venezia Giulia (54%). Sono in quota maggioritaria anche in Lombardia (53,8%), Toscana (53,8%), Veneto (53,7%), Marche (51,6%). In Sardegna sono quasi alla pari (49,7%) mentre la Campania è la regione con la percentuale più bassa in assoluto: 42%. A livello reddituale – conclude – Martinez – il reddito medio tra donne e uomini è più marcato in Lombardia (-59,6%), Lazio (-57,6%) e Liguria (-54,2%) e meno marcato in Valle d’Aosta (-33%) e Sardegna (-39,7%)”.
– Foto Studio Martinez&Novebaci –
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Attualità
Bosio riconfermato presidente del Centro Sportivo Italiano
Vittorio Bosio è stato riconfermato presidente nazionale del Centro Sportivo Italiano. La guida dell’Associazione per il quadriennio olimpico 2024-2028 gli è stata riconosciuta dall’Assemblea nazionale elettiva del CSI, tenutasi ad Assisi. Il bergamasco Bosio – 73 anni, al terzo mandato da presidente del CSI, dopo l’elezione del 2016 avvenuta a Campi Bisenzio e quella on line del 7 marzo 2021 a Bergamo – ha raccolto 10.590 voti sui 10.901 attribuiti ai 122 delegati votanti, con la percentuale del 97,15%. Dalle urne è fuoriuscito anche il rinnovamento dell’organo di governo associativo, il Consiglio Nazionale del CSI, che dopo essersi insediato ha nominato i componenti della Presidenza Nazionale e i Coordinatori di Area. Nominati vicepresidenti nazionali, come vicario Andrea De David (CSI Bologna) e Marco Calogiuri (CSI Lecce). Nell’anno del Giubileo, la speranza immaginata dal numero uno ciessino è quella che scaturisce dallo stesso tema assembleare “Protagonisti del domani”. «Per garantire futuro occorrono responsabilità crescenti sulla scia delle nuove normative. Serve una formazione che sostenga i dirigenti sotto molteplici aspetti: la visione cristiana dello sport e dell’uomo; le competenze e le conoscenze per essere protagonisti nello scenario sportivo; la motivazione per promuovere il bene comune. Si tratta di elementi a cui non possiamo rinunciare e che appartengono all’identità del CSI». Significativo il passaggio chiave quello sull’essere Associazione. «Siamo nati come Associazione e lo siamo ancora. Dobbiamo dare al CSI la possibilità di avere tutti gli strumenti utili, consentendoci di poter testimoniare i valori dell’accoglienza, dell’inclusione, della solidarietà, in tutti i settori strategici». Quindi, fresco della rielezione, Bosio ha annunciato alla platea dei delegati territoriali la prima importantissima data da segnare nel calendario associativo: sabato 4 ottobre, quando presso l’Auditorium Conciliazione, di fronte alla sede storica della Presidenza Nazionale del Csi, a due passi dal Vaticano si celebreranno i festeggiamenti degli 80 anni di vita del CSI. Il dibattito associativo nel corso dell’Assemblea ha visto ben 30 interventi da parte dei dirigenti accreditati presenti alla Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli. «Lo sport fa parte della Chiesa, anima la Chiesa e la Chiesa deve abitare lo sport – lo spunto dell’assistente ecclesiastico nazionale, don Luca Meacci – chi vive l’esperienza sportiva come il Centro Sportivo Italiano e la Chiesa il valore dello sport come occasione educativa, come spazio, come tempo in cui ragazzi, bambini e persone anche meno giovani vivono l’esperienza sportiva da protagonisti mettendoci tanta passione ed è proprio in quel contesto lì che è possibile educare ma è possibile anche annunciare il Vangelo».
– foto ufficio stampa CSI –
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Tajani “Al Consiglio Affari Esteri ribadirò l’importanza di mantenere l’unità atlantica”
Il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, sarà in missione domani a Bruxelles dove prenderà parte al Consiglio Affari Esteri e alla IX Conferenza internazionale sul sostegno alla Siria. Lo comunica la Farnesina.
Alla riunione dei Ministri degli Esteri, verrà innanzitutto dato spazio alla guerra in Ucraina e alle prospettive per arrivare ad una pace giusta, grazie anche alla recente iniziativa americana. La riunione proseguirà poi con un’ampia discussione sulla situazione in Medio Oriente, dedicando una specifica attenzione alla situazione in Siria ed Iran. I Ministri avranno quindi uno scambio sulle prospettive delle relazioni transatlantiche e della sicurezza europea, anche in vista della successiva discussione al Consiglio europeo.
“Al Consiglio affari esteri ribadirò l’importanza del mantenimento dell’unità transatlantica. Come confermato dalla riunione dei Ministri degli esteri G7 in Canada, il coordinamento tra alleati rimane un elemento essenziale per affrontare le numerose sfide internazionali, a partire dagli sforzi per arrivare ad una pace giusta in Ucraina”, ha indicato il Ministro Tajani.
Tajani prenderà quindi parte alla IX Conferenza internazionale per il sostegno alla Siria, a testimonianza del forte impegno italiano per accompagnare il processo di transizione e riconciliazione. Nel corso della riunione, Tajani confermerà la disponibilità da parte dell’Italia ad intervenire per sostenere e ripristinare, assieme ai partner, i settori critici del Paese così da alleviare i bisogni della popolazione civile.
– foto IPA Agency –
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Libano, due militanti di Hezbollah uccisi dalle forze armate israeliane
Le forze armate israeliane hanno reso noto di avere ucciso due militanti di Hezbollah nel sud del Libano. Secondo quanto riferito, i due erano agenti di osservazione e avevano il compito di dirigere operazioni terroristiche nelle aree di Yatar e Mis al-Jabal, nel Libano meridionale. “Le attività di questi terroristi costituiscono una violazione degli accordi tra Israele e Libano”, sottolinea l’Idf.
– foto IPA Agency –
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