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Attualità

Trump al Congresso sempre più divisivo, tra successi ed esagerazioni

di Stefano Vaccara NEW YORK (STATI UNITI) – Nel discorso più lungo mai pronunciato da un presidente USA davanti al Congresso di Washington – ben un’ora e 40 minuti – Donald Trump ha offerto un intervento polarizzante, perfetto specchio della sua presidenza, alternando autocelebrazioni, affermazioni false e dichiarazioni controverse. L’atmosfera in aula rifletteva le profonde divisioni del Paese: i Democratici hanno manifestato apertamente la loro opposizione, mentre i Repubblicani hanno accolto il presidente con scroscianti applausi. Molte deputate Democratiche hanno indossato tailleur rosa in segno di protesta contro le politiche di Trump nei confronti di donne e famiglie. Il deputato Al Green è stato scortato fuori dall’aula all’inizio del discorso, dopo aver interrotto il presidente per contestare i tagli ai programmi sociali. Altri Democratici hanno esposto cartelli con le scritte “No King!” e “Save Medicaid”, e in tanti hanno abbandonato l’aula prima della fine del discorso.

Trump ha aperto il discorso vantando i risultati della sua amministrazione in campo economico, affermando: “Abbiamo ereditato, dall’amministrazione precedente, una catastrofe economica e un incubo inflazionistico”. Tuttavia, questa affermazione semplifica dinamiche economiche complesse e ignora le molteplici cause dell’inflazione. Elemento chiave della sua strategia economica sono stati i dazi imposti a Canada, Messico e Cina. Trump li ha difesi come strumenti necessari per proteggere l’industria americana, dichiarando: “Abbiamo imposto dazi per garantire che i nostri lavoratori non vengano più sfruttati”. Tuttavia, queste misure hanno scatenato tensioni commerciali, con Canada e Cina che hanno già annunciato contromisure, con prevedibili ripercussioni sui prezzi per i consumatori americani.

Nel suo discorso, Trump ha chiarito che per lui i dazi non sono solo uno strumento di pressione nei negoziati commerciali, ma un vero e proprio credo economico. Il presidente ha sostenuto che i dazi costringeranno le aziende straniere a scegliere tra pagare un prezzo alto per accedere al mercato statunitense o aprire fabbriche in America, creando così occupazione interna. “Non permettiamo più che la nostra ricchezza e le nostre industrie vengano rubate. Se vogliono vendere qui, dovranno produrre qui!”, ha dichiarato. Ma questa visione ignora un dato di fatto: i dazi aumentano i costi per le imprese e i consumatori americani. Molti economisti avvertono che la politica protezionistica di Trump potrebbe sconvolgere le catene di approvvigionamento globali e far salire i prezzi, colpendo proprio i lavoratori che il presidente dice di voler proteggere. Già le recenti flessioni a Wall Street segnalano che i mercati temono l’inasprimento della politica economica protezionista.

Eppure, per molti sostenitori di Trump, questa è una battaglia promessa e necessaria contro la globalizzazione, che la base del movimento MAGA considera “il male dei loro mali”. In un passaggio del discorso, Trump ha lodato Elon Musk – presente in aula e accolto dalle proteste dei Democratici – per i suoi sforzi nel ridurre gli sprechi governativi, sottolineando come le sue “misure di contenimento dei costi” abbiano fatto risparmiare i contribuenti americani. Ma Trump è andato oltre, scivolando in una delle sue più clamorose esagerazioni. Facendo riferimento alle presunte scoperte di Musk sul programma di Social Security, ha affermato: “Migliaia di persone con più di 120 anni stanno ricevendo assegni della Social Security-alcuni addirittura nati nel 1800!”.

L’affermazione ha suscitato risate tra i Repubblicani, ma incredulità tra i fact-checker. Sebbene esistano casi di frode, non ci sono prove di pagamenti su larga scala a beneficiari impossibilmente anziani. È il classico metodo Trump: prendere un piccolo problema e ingigantirlo fino all’assurdo per giustificare tagli alla Social Security. Trump ha rivendicato grandi successi nella riduzione dell’immigrazione illegale, affermando che le sue politiche hanno portato a un calo record degli attraversamenti clandestini e annunciando un piano per “la più grande operazione di deportazione della storia americana”. Si è rivolto ai familiari delle vittime di crimini commessi da immigrati irregolari, presenti in aula. In questi passaggi emotivi, anche alcuni Democratici hanno applaudito. Trump ha nominato Robert F. Kennedy Jr., presente con gli altri ministri, come capo della commissione “Make America Healthy Again”, incaricata di indagare sulle cause dell’aumento delle malattie croniche nei bambini americani, con particolare attenzione all’autismo. Ha espresso fiducia in Kennedy, nonostante le controversie legate al suo scetticismo sui vaccini.

Trump ha quindi riproposto l’idea di riprendere il controllo del Canale di Panama e ha persino ripetuto l’ipotesi di controllare “in un modo o in un altro” la Groenlandia, un’idea già respinta in passato dalle autorità danesi. Il presidente ha dichiarato progressi negli sforzi di pace in Medio Oriente, senza però fornire dettagli concreti. Poi è passato al tema più scottante della sua politica estera, il rapporto con l’Ucraina e la Russia. Trump ha rivelato di aver ricevuto una lettera da Volodymyr Zelensky, in cui il presidente ucraino si dice pronto a negoziare la pace con la Russia. Leggendo un passaggio, ha citato Zelensky: “L’Ucraina è pronta a sedersi al tavolo dei negoziati il prima possibile per avvicinare una pace duratura”. L’annuncio è arrivato dopo il fallimentare incontro tra i due alla Casa Bianca, conclusosi con la sospensione degli aiuti militari USA all’Ucraina. Trump ha presentato la lettera come un risultato delle sue politiche, ma molti analisti restano scettici.

Trump ha dichiarato anche che gli USA hanno destinato 320 miliardi di dollari all’Ucraina. In realtà, gli aiuti sono molto inferiori, e i contributi europei hanno spesso superato quelli americani. Ancora una volta, Trump ha scelto la retorica divisiva, parlando solo alla sua base piuttosto che cercare di unire il Paese. Se da un lato può rivendicare successi concreti in tema di immigrazione e nella lotta contro la cultura woke, dall’altro continua a utilizzare dati falsi e a polarizzare l’opinione pubblica. La sua popolarità tra i sostenitori resterà legata alla performance economica, ma l’inflazione non mostra ancora segni di miglioramento. Nella replica ufficiale dei Democratici, la senatrice del Michigan Elissa Slotkin ha attaccato duramente Trump, soprattutto sulla politica estera. “Ronald Reagan si starà rivoltando nella tomba per il modo in cui Trump ha trattato l’Ucraina”, ha dichiarato. Slotkin, ex agente della CIA, ha inoltre accusato il presidente di favorire i ricchi e di ignorare le difficoltà delle famiglie americane, sottolineando la necessità di politiche economiche più eque.

-foto Ipa Agency
(ITALPRESS).

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Locatelli “Valorizzazione delle persone al centro dei sostegni”

“La dignità della vita di ogni persona passa dal benessere e dalla salute, ma anche dalla possibilità di vivere il più possibile in modo autonomo e indipendente. Per questo in Italia, in linea con la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, abbiamo attivato diverse strategie: prima di tutto la storica riforma della disabilità, entrata in vigore nel 2024, che è partita con la sperimentazione e che rivoluziona il metodo di valutazione della disabilità e introduce lo strumento innovativo del “Progetto Vita”, un nuovo modo di presa in carico della persona con disabilità e della sua famiglia, superando la frammentazione tra risposta sanitaria e sociale”. Così il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli oggi a Vienna. Il Ministro è intervenuta alla Zero Project Conference 2025, dove ha incontrato Martin Essl, fondatore e presidente della Zero Project Foundation, Robin Tim Weis, direttore Affari internazionali e Michael Fembec, ceo della Fondazione, che nel primo G7 Inclusione e Disabilità ha moderato il panel “Independent Living and Work Inclusion”.

“Oggi più che mai abbiamo bisogno di inviare messaggi forti e condivisi, di sostenerci a vicenda, di saper diffondere una nuova visione, di vedere in ogni persona le potenzialità e non i limiti – ha aggiunto – . Dobbiamo coinvolgere quante più persone possibili, dobbiamo lavorare per dare dignità alla vita della persona in ogni ambito della vita quotidiana e della dimensione abitativa. I servizi devono diventare sempre più flessibili, sempre più accoglienti e interconnessi con il territorio e con le altre realtà”.
“Dobbiamo anche ridurre la burocrazia nelle procedure di richiesta di servizi, misure e ausili – ha concluso Locatelli -. Dobbiamo garantire alle persone con disabilità e alle loro famiglie un supporto mirato e personalizzato. Il mondo è cambiato e oggi il tema dell’accessibilità universale deve essere in cima alle agende nazionali e internazionali per garantire ad ogni persona pari opportunità nella salute, nella scuola, nella formazione, nel lavoro, nella vita ricreativa, nei trasporti, affinchè le strutture, gli eventi, ogni cosa sia davvero per tutti”.
– foto ufficio comunicazione Ministro Locatelli –

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Il Barça passa in casa del Benfica, decide Raphinha

Il Barcellona soffre, resta presto in 10, lotta e alla fine vince un match fondamentale in casa del Benfica. Finisce 1-0 grazie alla rete di Raphinha ed è un risultato importantissimo per i catalani che strappano una vittoria nonostante l’uomo in meno dal 22′ del primo tempo: martedì 11 marzo ci sarà il ritorno a Barcellona, i portoghesi saranno costretti a vincere con due gol di scarto per evitare i supplementari.

E’ successo praticamente di tutto nella sfida del Da Luz, gli azulgrana hanno alzato i ritmi dopo appena pochi minuti con la fucilata di Dani Olmo, qualche istante più tardi Trubin si è superato con un doppio intervento, prima su Lewandowski, poi sul tiro ravvicinato di Yamal. La gara è cambiata al 22′ quando Cubarsì ha steso Pavlidis lanciato a rete: cartellino rosso e Barcellona costretto a giocare in dieci uomini per 70 minuti. La squadra di Flick si è affidata alle parate dell’ex Roma e Juventus, Szczesny.

Decisivo il polacco sulla punizione di Kokcu e sul colpo di testa ravvicinato di Akturkoglu. Zwayer ha poi sospeso il match per circa due minuti per via della scarsa visibilità causata dall’accensione dei fumogeni da parte dei tifosi di casa. Nonostante la sofferenza i blaugrana sono riusciti a trovare il gol del vantaggio grazie al contropiede di Raphinha, il brasiliano ha sfruttato l’errore di Antonio Silva superando Trubin con un piazzato sul secondo palo.

Da quel momento in poi la squadra di Lage ha premuto sull’acceleratore, tanti i tiri verso lo specchio della porta, 24 quelli totali: ancora Szczesny si è superato con diversi interventi, il polacco ha poi rischiato su Belotti, ma il direttore di gara non ha assegnato il rigore per via di una posizione irregolare dell’italiano confermata dal Var. Nel ritorno servirà una vittoria con due gol per qualificarsi, in caso di pareggio o vittoria sarà il Barcellona a strappare il pass per i quarti.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Ucraina, Tajani “Necessario coinvolgere Kiev e Ue nei negoziati”

“L’Italia lavora per la pace e auspichiamo presto negoziati a cui dovranno partecipare l’Ucraina e l’Unione Europea”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenendo oggi all’evento sulla ricostruzione dell’Ucraina al Palazzo Lombardia di Milano. Tajani ha ribadito
che “una pace giusta non può essere raggiunta senza il coinvolgimento dell’Ucraina e dell’Unione Europea”, sottolineando l’importanza di un approccio condiviso per la stabilità della regione. Il ministro ha inoltre espresso apprezzamento per la decisione della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen di rafforzare la difesa europea, precisando che “non è una scelta alternativa alla NATO”. L’obiettivo, ha spiegato, è “rafforzare l’alleanza transatlantica, con un pilastro europeo e uno americano, garanzia di pace per tutti”. Le dichiarazioni di Tajani arrivano in vista della conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina, in programma a luglio a Roma.

– foto Ipa Agency –

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