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Cronaca

Catania: Operazione Saracena, 18 arresti per estorsioni e traffico di droga

Catania – Su disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica, i Carabinieri del Comando Provinciale di Catania hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Catania, nei confronti di 18 persone. Gli indagati sono accusati di associazione mafiosa, estorsione, traffico e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante del metodo mafioso e della finalità di agevolare il clan Mazzei di Catania.

L’indagine e il sodalizio criminale

L’operazione, condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Randazzo e coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica, ha preso il via alla fine del 2020. Le indagini hanno permesso di ricostruire la struttura del gruppo criminale, individuando come presunto vertice Montagna Bozzone Francesco. Il sodalizio operava principalmente nei territori di Bronte, Maniace e Maletto, esercitando un controllo capillare attraverso estorsioni, traffico di droga e intimidazioni sistematiche.

Secondo le evidenze investigative, Spitaleri Eugenio avrebbe assunto la direzione dell’organizzazione su Bronte e Maletto, mentre Galati Rando Mario, noto come “Balilla”, avrebbe gestito le attività criminali a Maniace. Inoltre, il gruppo Lo Cicero, legato ai Mazzei, sarebbe stato attivo tra Adrano e Bronte, sotto la guida di Lo Cicero Cristian.

L’assenza di Catania Salvatore, arrestato nel 2020 e condannato a nove anni di reclusione per estorsione, avrebbe favorito l’ascesa di Spitaleri Eugenio, che avrebbe intensificato le attività estorsive e il traffico di stupefacenti, collaborando strettamente con Galati Rando Mario.

Metodi operativi e reati contestati

Gli indagati avrebbero adottato cautele particolari per eludere le indagini, tra cui l’uso di nomi in codice, telefoni occasionali e SIM intestate a terzi estranei al clan. L’organizzazione operava tramite una fitta rete di corrieri e spacciatori incaricati di distribuire droga sul territorio.

Un ulteriore gruppo criminale, attivo prevalentemente a Maniace, sarebbe stato diretto da Conti Taguali Carmelo, detto “Carbuni”, con il compito di garantire rifornimenti anche da Fiumefreddo di Sicilia. Questo gruppo si sarebbe occupato dello spaccio attraverso giovani pusher, inizialmente riforniti da Galati Rando Mario e successivamente da Parisi Gabriele.

Le indagini hanno evidenziato episodi di intimidazione ai danni di spacciatori rivali, estorsioni sistematiche a imprenditori locali e un fiorente traffico di cocaina e marijuana. Il controllo del territorio sarebbe stato esercitato in modo capillare, con affiliati che raccoglievano informazioni sui movimenti delle Forze dell’Ordine per prevenire interventi repressivi.

Risultati dell’operazione

Nel corso delle indagini, i Carabinieri hanno eseguito sette arresti in flagranza e un deferimento in stato di libertà per traffico e spaccio di droga. Sono stati sequestrati 1 kg di marijuana, 200 grammi di cocaina e 3.500 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita.

Uno degli episodi più significativi riguarda Spitaleri Eugenio, che avrebbe imposto la “protezione” a un’importante azienda attiva nel commercio delle fragole di Maletto, tentando di estendere il racket ad altri imprenditori del settore.

Gli arrestati

Di seguito, l’elenco degli arrestati nell’ambito dell’operazione:

  1. Augusta Renato (Bronte, 1991)
  2. Bontempo Calogero (Bronte, 1973)
  3. Catalano Matteo (Bronte, 1998)
  4. Conti Taguali Carmelo (Bronte, 2000)
  5. Di Lorenzo Pasquale Alberto (Nicosia, 1991)
  6. Galati Rando Mario (Bronte, 1973)
  7. Galati Rando Sebastiano (Bronte, 1992)
  8. Incognito Giuseppe (Bronte, 1976)
  9. Lo Cicero Agatino (Germania, 1982)
  10. Lo Cicero Cristian (Adrano, 1986)
  11. Lo Cicero Salvatore (Biancavilla, 1983)
  12. Lombardo Pontillo Stefano (Bronte, 2001)
  13. Longhitano Biagio (Bronte, 1973)
  14. Montagna Bozzone Sebastiano (Bronte, 2001)
  15. Riolo Tonino (Catania, 1994)
  16. Scaduto Andrea (Germania, 1988)
  17. Scalisi Domenico (Adrano, 1963)
  18. Spitaleri Eugenio (Bronte, 1970)

Fase processuale

A seguito dell’esecuzione dell’ordinanza cautelare, si aprirà il contraddittorio procedimentale, durante il quale gli indagati potranno fornire la propria versione dei fatti e presentare prove a loro difesa. Inoltre, altri 15 soggetti riceveranno l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.

L’operazione rappresenta un duro colpo alla criminalità organizzata nel territorio catanese, confermando l’impegno delle Forze dell’Ordine e della Magistratura nella lotta alle organizzazioni mafiose e alle loro attività illecite.

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Cronaca

Bologna sequestrati 7.000 articoli contraffatti e non sicuri

I finanzieri del Comando Provinciale di Bologna, nel corso di tre distinte operazioni, hanno sequestrato circa 5.000 capi di abbigliamento riportanti marchi contraffatti o segni distintivi di noti brand della moda, oltre a 2.000 articoli di elettronica e bigiotteria privi dei requisiti di conformità e sicurezza.

Nel dettaglio, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria ha sequestrato circa 1.000 capi di abbigliamento contraffatti riferibili al brand australiano ZIMMERMANN, denunciando il rappresentante legale della società per “introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi” e “ricettazione”.

Un altro intervento, condotto dal Nucleo Operativo Metropolitano di Bologna, ha portato al sequestro di foulard e maglie con i marchi falsificati di Louis Vuitton, Dior, Burberry, Disney, Fendi e Chanel, esposti per la vendita in un’attività commerciale del capoluogo. Il titolare, di origine cinese, è stato deferito alla Procura della Repubblica. Complessivamente, il valore della merce contraffatta sequestrata in questi due interventi supera i 240.000 euro.

Parallelamente, la Compagnia di Imola ha sequestrato circa 2.000 articoli di elettronica e bigiotteria varia in un esercizio commerciale gestito da un cittadino cinese a Bologna. I prodotti erano privi delle necessarie informazioni sulla composizione e dell’eventuale presenza di sostanze nocive, oltre a non avere la marcatura CE, simbolo di qualità certificata. Il titolare è stato segnalato alla Camera di Commercio e rischia una sanzione tra 516 e 25.823 euro.

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Cronaca

CATANIA Operazione antimafia 18 arresti per estorsione e traffico di droga

Sin dalle prime ore della mattinata, oltre 200 Carabinieri del Comando Provinciale di Catania stanno eseguendo a Randazzo e Milano un’Ordinanza di Custodia Cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania nei confronti di 18 soggetti. Nell’attuale fase del procedimento, e fermo restando la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva, gli indagati sono accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, traffico e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, reati aggravati dal metodo mafioso e finalizzati ad agevolare il sodalizio mafioso di riferimento.

L’indagine, condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Randazzo e coordinata dalla D.D.A. di Catania, ha portato alla luce le attività illecite di un’associazione mafiosa legata alla famiglia di Cosa Nostra etnea dei “Mazzei”, individuandone i vertici operanti nei territori di Bronte, Maniace, Maletto e zone limitrofe.

Durante le indagini è emerso un vasto giro di estorsioni ai danni di imprenditori locali, un fiorente traffico di stupefacenti e un’attività di controllo del territorio da parte del clan, finalizzata a consolidarne l’influenza criminale. L’operazione rappresenta un duro colpo alla criminalità organizzata nella zona, confermando l’impegno delle Forze dell’Ordine nel contrasto alla mafia e ai reati connessi.

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Cronaca

MILANO Rapine e accoltellamenti fermati quattro giovani egiziani

La Polizia di Stato di Milano ha sottoposto a fermo di indiziato di reato quattro giovani cittadini egiziani – due ventenni, un 21enne e un 23enne – ritenuti responsabili della rapina pluriaggravata in concorso ai danni di tre ragazzi spagnoli lo scorso 22 febbraio in viale Romagna. Uno dei due ventenni fermati è stato inoltre indagato in stato di libertà per lesione personale aggravata e possesso di arma ex art. 4 bis L. 110/1975.

Poco prima delle 06:00 del 22 febbraio, gli agenti delle volanti della Questura di Milano sono giunti rapidamente in viale Romagna 47, dove era stata segnalata una rapina con accoltellamento ai danni di giovani spagnoli che, dopo una serata in discoteca, si trovavano a bordo dell’autobus della linea 90 diretti alla stazione di Milano Lambrate. L’indagine, condotta dalla Squadra Mobile, ha permesso di ricostruire la dinamica grazie alla visione delle immagini delle telecamere di sicurezza del mezzo e all’analisi dei profili social degli indagati.

I quattro, saliti sull’autobus, hanno adocchiato alcune vittime e, approfittando della fermata in viale Romagna e della discesa di alcuni passeggeri, si sono compattati bloccando l’uscita. Dopo aver scippato la collana a un giovane che si è subito allontanato, hanno derubato un secondo ragazzo spagnolo. Quando un 22enne iberico è intervenuto in aiuto dell’amico, uno degli aggressori lo ha colpito con una coltellata al fianco destro e minacciato con l’arma, prima che il gruppo si dileguasse. Il giovane ferito, trasportato in codice giallo all’Ospedale Fatebenefratelli, è stato dimesso con una prognosi di 10 giorni.

Il 27 febbraio, nel corso di un servizio mirato all’individuazione degli indagati, la Squadra Mobile ha fermato in piazzale Loreto l’autore materiale dell’accoltellamento, un 20enne regolare sul territorio e incensurato, trovato in possesso di un coltello a serramanico. Poco dopo, in via Oropa e in viale Monza, sono stati rintracciati e fermati gli altri tre: un 21enne senza fissa dimora, richiedente asilo con precedenti per reati contro il patrimonio e sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria; un 20enne irregolare e incensurato; un 22enne con permesso di soggiorno scaduto, senza fissa dimora e con precedenti di polizia. I quattro sono stati associati al carcere di San Vittore in attesa della convalida del fermo da parte del GIP.

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