Tecnologia
Il ruolo crescente dell’Intelligenza Artificiale generativa nel commercio elettronico: un’Italia all’avanguardia
Il commercio elettronico sta vivendo una trasformazione radicale, spinta dall’adozione crescente dell’intelligenza artificiale generativa (Gen AI). Secondo l’ultimo report di Capgemini, “What Matters to Today’s Consumer”, il 61% dei consumatori italiani ha acquistato prodotti suggeriti da strumenti basati su questa tecnologia. Questo dato riflette l’espansione dell’uso dell’AI nel settore delle vendite online, un fenomeno che sta cambiando le abitudini di acquisto globali.
L’Italia, insieme ad altri 11 paesi coinvolti nello studio, mostra una particolare predisposizione verso queste tecnologie. Circa un quarto degli italiani (25%) ha già utilizzato strumenti innovativi per facilitare gli acquisti, con un ulteriore 32% pronto a farlo in futuro. A livello mondiale, l’adozione della Gen AI è in crescita: il 24% dei consumatori globali ha utilizzato questi strumenti, con una previsione di aumento del 35%.
Un aspetto interessante emerso dal report è la crescente fiducia degli utenti nei confronti dell’AI. Oltre metà degli italiani (57%) ha sostituito i motori di ricerca tradizionali con la Gen AI per ottenere raccomandazioni sui prodotti. Un altro dato significativo è il desiderio di una maggiore integrazione dei chatbot nelle interazioni con le aziende. Il 62% degli italiani si dice favorevole a una personalizzazione sempre più accentuata, in particolare per quanto riguarda la possibilità di aggregare le ricerche da diversi canali online.
Il report evidenzia anche come i consumatori siano disposti ad interagire con chatbot che pongono domande specifiche sui prodotti acquistati, con il 65% degli utenti che mostra interesse a tale modalità di interazione. Inoltre, molti ritengono che le raccomandazioni offerte dalla Gen AI siano superiori rispetto a quelle degli assistenti in negozio, con il 39% dei consumatori globali che condivide questa opinione.
Nonostante l’entusiasmo per l’AI, emergono anche alcune preoccupazioni, come il rischio di ottenere risultati poco chiari, recensioni false o l’uso di deepfake. Tuttavia, il fenomeno del social commerce continua a crescere, con il 32% dei consumatori globali che acquista tramite social media. Gli influencer, in particolare, giocano un ruolo fondamentale nel guidare la scoperta di nuovi brand, con il 32% degli italiani che si affida loro per conoscere prodotti innovativi.
L’intelligenza artificiale generativa sta senza dubbio ridefinendo le dinamiche dell’e-commerce, trasformando il modo in cui i consumatori si avvicinano agli acquisti e creando nuove opportunità per le aziende di interagire con il pubblico. Se le preoccupazioni legate alla tecnologia possono essere superate, il futuro del commercio online potrebbe essere sempre più influenzato da queste innovazioni.
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Tecnologia
Innovazione, Barachini “Con l’intelligenza artificiale serve un approccio antropocentrico”
“L’intelligenza artificiale è uno strumento che sta cambiando le nostre vite, cambierà le nostre vite”. Lo ha detto il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, Alberto Barachini, a Napoli, a margine di Feuromed, il Festival Euromediterraneo dell’Economia.
“Ci saranno – ha proseguito Barachini – sviluppi positivi in moltissimi ambiti scientifici. Da un punto di vista editoriale e informativo, è sicuramente un’innovazione da regolare perché può indurre una modifica sostanziale del lavoro umano e anche, in qualche modo, una sostituzione. Quindi, bisogna cercare di far sì che questo strumento di innovazione aumenti le capacità distributive, anche le capacità di ricerca in un ambito editoriale, ma non sostituisca quella straordinaria esperienza, quella competenza, quel lavoro umano e quella responsabilità umana che deve sempre essere al centro del lavoro di chi fa informazione e giornalismo. L’uomo – ha concluso – deve essere al centro del nostro approccio di visione dell’utilizzo dell’Ai, è un approccio antropocentrico che ponga la responsabilità umana, la faccia di chi produce l’informazione e la sua responsabilità al centro del processo”.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
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Tecnologia
La Trasformazione Digitale degli Smart Plant: Efficienza, Sostenibilità e Competitività nell’Industria Manifatturiera
La trasformazione digitale sta rivoluzionando l’industria manifatturiera, con l’introduzione degli smart plant, impianti industriali intelligenti che, attraverso l’analisi dei dati e processi ottimizzati, permettono a macchine e operatori di prendere decisioni informate, migliorando l’efficienza e la competitività. Le fabbriche del futuro non sono più semplici luoghi di produzione, ma veri e propri ecosistemi connessi, dove l’intelligenza artificiale, l’automazione e la convergenza tra IT (Information Technology) e OT (Operational Technology) giocano un ruolo fondamentale. Questa integrazione consente un’ottimizzazione dei processi produttivi, portando vantaggi significativi anche in termini di sostenibilità ambientale e sicurezza sul lavoro.
Nonostante i vantaggi evidenti in termini di Overall Equipment Effectiveness (OEE) e flessibilità produttiva, molte aziende incontrano difficoltà nella transizione verso gli smart plant. Tra i principali ostacoli ci sono la disponibilità dei dati, l’integrazione tra IT e OT, e la gestione del cambiamento. Tuttavia, le nuove fabbriche digitali offrono un’opportunità unica per progettare l’efficienza fin dall’inizio e diffondere i benefici della smart manufacturing su scala globale. Le aziende che affrontano con successo queste sfide possono migliorare la loro competitività, ottimizzare i processi e massimizzare i risultati economici e ambientali.
Capgemini si posiziona come partner strategico per la trasformazione digitale dell’industria, fornendo soluzioni innovative che combinano processi di gestione snelli, tecnologie modulari intelligenti, analisi avanzata dei dati e automazione. Il suo approccio è altamente flessibile, adattandosi a diversi settori industriali, dalla produzione discreta all’industria di processo, garantendo vantaggi economici e operativi a lungo termine.
La trasformazione verso gli smart plant non riguarda solo il miglioramento delle performance aziendali, ma mira ad avere un impatto positivo sulla società e sull’ambiente. Le soluzioni proposte contribuiscono alla riduzione degli sprechi, all’ottimizzazione del consumo energetico e al miglioramento delle condizioni di lavoro. L’obiettivo è creare un modello di industria intelligente che coniughi efficienza, sostenibilità e benessere dei dipendenti. “La nostra offerta dedicata agli smart plant basati sui dati mira ad abilitare la totale connettività e intercomunicazione di dispositivi operativi, processi e infrastrutture,” afferma Giulio Lanza, Presales Director di Capgemini Engineering in Italia. “L’uso analitico dei dati raccolti consente a macchine e persone di prendere decisioni intelligenti, basate sui fatti, che si trasformano in attività autonome o azioni umane, aumentando l’efficienza delle prestazioni e la centralità del cliente. Creiamo valore per i nostri clienti trasformando le loro organizzazioni e implementando soluzioni che hanno un impatto positivo sull’ambiente e sulla società, assicurando al contempo benefici finanziari a lungo termine.”
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Tecnologia
L’Ue sospende i contatti con Huawei dopo l’indagine per corruzione
L’Unione Europea ha deciso di sospendere immediatamente tutti i contatti e gli incontri con Huawei, il colosso cinese delle telecomunicazioni, a seguito dell’apertura di un’indagine da parte della giustizia belga per sospetta corruzione legata alle attività di lobbying dell’azienda. La Commissione europea ha comunicato che tutti i dipartimenti dell’esecutivo e i team dei commissari saranno istruiti a non intrattenere ulteriori rapporti con Huawei fino a nuovo ordine.
La decisione arriva in un momento di crescente preoccupazione riguardo alle pratiche aziendali di Huawei e al suo coinvolgimento in attività di lobbying che potrebbero sollevare dubbi su potenziali conflitti di interesse e sulla sicurezza delle comunicazioni all’interno dell’Unione Europea. L’indagine in corso in Belgio sta gettando nuova luce sulle attività dell’azienda, che da tempo è al centro di controversie legate alla sicurezza delle infrastrutture di rete globali.
La sospensione dei contatti riflette una posizione di cautela da parte delle istituzioni europee, che continuano a monitorare attentamente la situazione e le implicazioni legali e geopolitiche che potrebbero derivarne.
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