Cronaca
Sospensione attività di laboratorio in un bar di Via Etnea: controlli e irregolarità gravi
Un bar di via Etnea, a Catania, ha subito la sospensione immediata della sua attività di laboratorio a causa di gravi irregolarità riscontrate durante un controllo svolto dalle Forze dell’Ordine. L’intervento, coordinato dalla Polizia di Stato e realizzato in collaborazione con diversi enti locali, fa parte di un’operazione più ampia voluta dal Questore per monitorare il rispetto delle normative sanitarie e commerciali, garantendo la salute pubblica e la tutela degli esercenti che operano nel rispetto della legge.
L’ispezione ha visto il coinvolgimento di diversi organi di controllo: oltre alla Polizia, che ha identificato 13 persone, molte delle quali con precedenti, hanno partecipato anche l’Ispettorato Provinciale del Lavoro, l’ASP Igiene Pubblica, il Servizio Veterinari, lo S.Pre.S.A.L., la Polizia Locale Annona e il Corpo Forestale della Regione Sicilia. La task force ha condotto una serie di verifiche che hanno messo in evidenza una serie di problematiche gravi.
Durante il controllo, il Corpo Forestale ha sequestrato 120 kg di prodotti alimentari, di cui una parte risultava scaduta e l’altra priva di etichettatura adeguata. Per tali infrazioni, al titolare dell’attività sono state inflitte sanzioni per un totale di 1.500 euro. Sebbene l’ASP non abbia riscontrato irregolarità sui prodotti di origine animale, il Servizio Igiene Pubblica ha rilevato gravi mancanze nelle condizioni sanitarie del laboratorio, che hanno portato alla sospensione immediata dell’attività di produzione alimentare. Inoltre, sono state comminate multe per un importo di 1.000 euro e sono state date precise indicazioni per il ripristino delle condizioni strutturali dei locali e delle attrezzature, molte delle quali risultavano vetuste.
Le condizioni igienico-sanitarie del laboratorio sono apparse particolarmente critiche: una blatta è stata trovata all’interno di un frigorifero, mentre il livello generale di sporcizia ha reso inevitabile la sospensione della produzione di alimenti. Tuttavia, il bar potrà continuare a operare per la somministrazione di cibi e bevande acquistati da altri fornitori.
Gravi sono risultate anche le carenze rilevate dal Servizio di Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro, che ha riscontrato diversi problemi di sicurezza. Tra questi, estintori scaduti, una cassetta di primo soccorso priva dei presidi minimi richiesti per legge, un impianto elettrico non a norma, assenza di uscite di emergenza, e strutture inadeguate come soppalchi non sicuri e scaffalature non ancorate al muro. Per queste violazioni, sono state imposte sanzioni per un totale di circa 35.000 euro.
L’operazione di controllo si inserisce nelle attività preventive della Polizia di Stato e degli altri enti coinvolti, per garantire la sicurezza dei consumatori e la qualità dei prodotti, tutelando così la salute pubblica e il rispetto delle normative in vigore.
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Cronaca
Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.
Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.
Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.
Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.
È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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