Cronaca
Evasione fiscale internazionale: scoperta la frode di un tour operator Siciliano
Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Catania hanno sventato un caso di evasione fiscale internazionale che ha coinvolto un imprenditore di Linguaglossa, in provincia di Catania. L’attività investigativa, condotta dalla Guardia di Finanza con il supporto del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria etneo, ha permesso di scoprire che il tour operator, formalmente con sede a Malta, operava effettivamente in Italia, sottraendo al Fisco nazionale redditi per circa mezzo milione di euro in poco più di cinque anni.
Il fenomeno individuato è un esempio di “esterovestizione societaria”, una pratica fraudolenta che consiste nel trasferire la sede legale di un’impresa in paesi con fiscalità più favorevole, per poi esercitare l’attività economica nel Paese di origine, in questo caso l’Italia, occultando la vera residenza fiscale. In pratica, la società maltese non aveva strutture operative o mezzi nel paese d’origine, ma si limitava a operare tramite risorse e strutture italiane.
L’indagine ha avuto inizio grazie a un’attenta analisi dei rischi e alla raccolta di informazioni preliminari, che hanno portato alla luce una serie di anomalie. In primo luogo, il tour operator pubblicizzava le proprie escursioni in Italia attraverso un sito web con dominio italiano (.it) e numeri di contatto italiani (+39), attività che ha sollevato sospetti. Inoltre, l’azienda maltese era interamente di proprietà di un residente siciliano, il quale ne risultava anche l’amministratore unico.
A supporto delle indagini, la Guardia di Finanza ha effettuato accertamenti bancari e ha avviato la cooperazione amministrativa con la Repubblica di Malta, grazie agli strumenti di scambio di informazioni tra Stati membri dell’Unione Europea. Gli approfondimenti hanno confermato che la sede effettiva della società si trovava in Italia, precisamente a Linguaglossa, e che la società maltese era in realtà un mero stratagemma per evitare la tassazione italiana.
Al termine delle attività ispettive, la società è stata registrata ufficialmente in Italia, con l’attribuzione di una partita IVA e l’adeguamento agli obblighi fiscali previsti dalla normativa italiana. Le indagini finanziarie hanno inoltre rivelato che dal 2017 al 2022 l’imprenditore non aveva presentato le dichiarazioni dei redditi e aveva evaso imposte dirette, IVA e IRAP, per un importo complessivo di circa 500.000 euro.
Questa operazione rientra nell’impegno continuo della Guardia di Finanza nella lotta contro le frodi fiscali e a tutela della concorrenza leale nel mercato. Le risorse recuperate grazie a queste indagini contribuiranno, una volta acquisite definitivamente dallo Stato, a interventi economici e sociali destinati a migliorare i servizi pubblici e a contrastare ulteriori pratiche illecite.
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Cronaca
Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.
Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.
Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.
Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.
È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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