Cronaca
Operazioni della Guardia di Finanza: contrasto al lavoro nero e irregolare a Forlì Cesena
Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Forlì-Cesena hanno intensificato il loro impegno nella lotta contro il fenomeno del lavoro sommerso, scoprendo numerosi lavoratori impiegati senza regolare contratto. Nelle ultime settimane, le operazioni hanno portato alla luce 13 lavoratori in nero o irregolari, impiegati in vari settori economici, dal commercio alla ristorazione, fino ad arrivare all’agricoltura e ai servizi estetici.
Nel dettaglio, a Forlì, i militari hanno individuato cinque lavoratori di origine asiatica impiegati illegalmente nel settore del mobile imbottito e nella vendita di prodotti non alimentari. Questi lavoratori non solo erano impiegati senza contratto, ma anche senza la protezione dei diritti lavorativi, rischiando di subire forme di sfruttamento. A Cesena, invece, gli interventi hanno portato alla luce altre irregolarità, con sei lavoratori in nero, tra cui due di origine straniera e quattro italiani, e altri due lavoratori trovati in condizioni di irregolarità.
Il fenomeno del lavoro nero e irregolare rappresenta una delle problematiche più gravi per l’economia del Paese, in quanto sottrae risorse allo Stato, danneggia i lavoratori e crea una concorrenza sleale per le imprese oneste. La mancanza di regolare contratto, infatti, non solo compromette la tutela dei diritti dei lavoratori, ma incide negativamente sull’intero sistema fiscale e previdenziale, riducendo i contributi statali e aumentando il rischio di fenomeni di evasione fiscale.
Le operazioni rientrano nell’azione complessiva della Guardia di Finanza, che continua a monitorare con attenzione le aree a rischio di infiltrazione di lavoro sommerso. Oltre alle recenti scoperte a Forlì e Cesena, nel 2024 il Corpo ha individuato un totale di 75 lavoratori in nero e 181 irregolari, confermando l’impegno a contrastare questa piaga sociale in diversi settori, tra cui la ristorazione, il turismo e l’industria.
Un caso particolarmente significativo è stato quello di un comune della valle del Rubicone, dove i finanzieri hanno rilevato ben 129 lavoratori nei confronti dei quali il datore di lavoro aveva omesso il pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali. Questo tipo di illegalità non solo danneggia i lavoratori, ma mina anche la stabilità e lo sviluppo delle imprese che operano in modo lecito.
Le recenti operazioni testimoniano l’efficacia dell’impegno della Guardia di Finanza nella lotta contro la criminalità economico-finanziaria, che continua a collaborare con le altre istituzioni competenti per garantire la legalità e la protezione dei diritti dei lavoratori, contribuendo al benessere e alla crescita dell’economia nazionale.
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Cronaca
Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.
Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.
Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.
Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.
È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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