Cronaca
Smantellata rete di falsificazioni per le patenti di guida: sei misure cautelari a Latina
Questa mattina, la Polizia di Stato ha eseguito sei ordinanze di misure cautelari emesse dal Tribunale di Latina, riguardanti un’inchiesta che ha smascherato un complesso sistema di falsificazione degli esami per il conseguimento della patente di guida. Gli indagati sono accusati di far parte di un’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla falsificazione di documenti, in particolare quelli legati agli esami per la patente.
L’indagine, condotta dalla Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Latina insieme alla Squadra di Polizia Giudiziaria della Polizia Stradale, si è sviluppata nel corso di numerosi mesi, dal 2022 al 2023. Gli investigatori hanno ottenuto prove schiaccianti tramite intercettazioni telefoniche, ambientali e registrazioni video, oltre ad aver acquisito una grande quantità di documenti relativi ai fascicoli degli esami teorici. Il sistema illecito, che coinvolgeva diverse autoscuole della provincia di Latina e una di Napoli, ha permesso a numerosi cittadini, soprattutto di origine indiana, di superare fraudolentemente gli esami in cambio di denaro.
Gli indagati operavano in stretta connessione con alcuni dipendenti della Motorizzazione Civile di Latina e un addetto alla vigilanza in servizio presso la MCTC. Le indagini hanno rivelato che, grazie alla complicità di questi soggetti, i candidati riuscivano a superare gli esami teorici per la patente attraverso sofisticati sistemi di comunicazione a distanza. Utilizzando microtelecamere occultate sugli indumenti, i candidati ricevevano le risposte alle domande degli esami teorici tramite impulsi a distanza, senza che i controlli interni riuscissero a individuare le irregolarità.
Il coinvolgimento dell’addetto alla vigilanza della MCTC ha reso il sistema quasi infallibile, poiché questi ometteva di segnalare le anomalie e i comportamenti sospetti. Le operazioni di oggi hanno portato alla sospensione e all’arresto di sei persone, mentre per altri dieci indagati sono state emesse misure cautelari di altro tipo. Il giudice delle indagini preliminari, dott.ssa Barbara Cortegiano, ha ritenuto le prove sufficienti per l’applicazione di queste misure in attesa del prosieguo delle indagini.
La rete di corruzione e falsificazione scoperta dalla Polizia ha gettato luce su un fenomeno preoccupante che, seppur radicato, è stato smantellato grazie alla determinazione delle forze dell’ordine. L’inchiesta continua, e le autorità stanno lavorando per identificare ulteriori responsabili e interrompere questa attività illecita che comprometteva la sicurezza stradale e l’integrità del sistema di rilascio delle patenti di guida.
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Cronaca
Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.
Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.
Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.
Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.
È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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