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Cronaca

Operazione antidroga a Savona: sgominata rete di spaccio, sequestrati 38 kg di droga e oltre un milione di euro

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Al termine di un’intensa e prolungata indagine condotta dai Carabinieri di Savona, sono stati arrestati 5 soggetti e per altri 16 sono scattate perquisizioni e notifiche per interrogatorio preventivo. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Savona, hanno portato alla luce un esteso traffico di stupefacenti operante in tutta la provincia ligure, con implicazioni anche a livello internazionale.

Le operazioni di oggi, svolte all’alba, hanno visto il coinvolgimento di circa 70 carabinieri, inclusi i Nuclei Cinofili e investigativi. Gli arrestati, tra cui 3 italiani, 1 marocchino e 1 albanese, sono accusati di far parte di una rete di spaccio che ha coinvolto numerosi individui tra i 28 e i 77 anni. Il gruppo operava principalmente nel territorio savonese, gestendo la distribuzione di diverse tipologie di droga, tra cui hashish, marijuana, cocaina, MDMA e ketamina.

Le perquisizioni hanno permesso di sequestrare circa 38 kg di sostanze stupefacenti e oltre un milione di euro in contante, nascosti in finte tubature metalliche all’interno del garage del principale indagato. Quest’ultimo, un uomo residente nella provincia di Savona, aveva anche acquistato una Mercedes di grossa cilindrata con i proventi illeciti. Oltre ai sequestri, sono stati arrestati in flagranza altri 5 soggetti, mentre 4 sono stati denunciati per detenzione ai fini di spaccio.

L’attività investigativa ha anche permesso di identificare i principali canali di approvvigionamento della droga: uno gestito da cittadini marocchini e l’altro da cittadini albanesi. Tra i metodi più originali utilizzati dagli spacciatori per occultare la merce, vi erano confezioni di alimenti per animali, all’interno delle quali veniva nascosta la droga. Questo sistema veniva impiegato sia per le vendite dirette presso un negozio di Albenga, che per le cessioni in una palestra di arti marziali, anch’essa coinvolta nel traffico illecito.

L’operazione conferma l’impegno dei Carabinieri nel contrastare il traffico di stupefacenti e garantire la sicurezza pubblica, tutelando in particolare le fasce più vulnerabili della popolazione, come i giovani. Le indagini hanno rivelato come, a dispetto di alcune persone insospettabili, il traffico di droga fosse ben radicato nel tessuto sociale della zona.

Attualmente, il procedimento è in fase preliminare e i provvedimenti adottati non implicano la responsabilità definitiva degli indagati. L’Autorità Giudiziaria valuterà nei prossimi giorni se emettere nuove ordinanze di custodia cautelare a carico degli altri indagati coinvolti nella vicenda.

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Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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