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Cronaca

Operazione contro la mafia agrigentina: 51 arresti e sequestri

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Alba di oggi, 14 gennaio 2025, segna un importante intervento delle forze dell’ordine nella lotta contro la mafia agrigentina. I Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento, coadiuvati dai colleghi di Caltanissetta, hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di 51 individui, ritenuti membri di Cosa Nostra e coinvolti in reati di traffico di stupefacenti e altre attività illecite. Il provvedimento, emesso dal GIP del Tribunale di Palermo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, ha portato all’arresto di 36 persone in carcere e 15 agli arresti domiciliari.

L’indagine, condotta dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo Carabinieri di Agrigento, ha avuto inizio nel dicembre 2021 ed è culminata con la ricostruzione dell’organizzazione criminale attiva nelle famiglie mafiose di Porto Empedocle e Agrigento/Villaseta, capeggiate, rispettivamente, da Fabrizio Messina e Pietro Capraro. Nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine nel tempo, l’organizzazione mafiosa ha continuato a operare con grande efficienza, mantenendo ingenti disponibilità economiche e armi, e con alleanze tra il carcere e i gruppi criminali esterni.

Le indagini hanno rivelato numerosi reati commessi dalla banda, tra cui estorsioni, traffico di armi, incendi e danneggiamenti. L’organizzazione imponeva il suo controllo su vari settori, come il lavoro e la fornitura di carburanti, e utilizzava la violenza per intimidire commercianti e imprenditori. Gli investigatori hanno accertato il coinvolgimento degli indagati in azioni violente come rapine e atti intimidatori, tra cui l’esplosione di colpi di arma da fuoco e l’incendio di veicoli e strutture commerciali.

Inoltre, la mafia locale si è distinta anche per il monopolio del traffico di sostanze stupefacenti, che ha messo in piedi attraverso alleanze con altre bande siciliane, nazionali e internazionali. In un’operazione che ha coinvolto il sequestro di oltre 100 kg di hashish e 6 kg di cocaina, sono stati anche recuperati 120.000 euro in contante e armi da guerra. Le indagini hanno inoltre rivelato un allarmante aumento delle intimidazioni, segno che il gruppo mafioso stava cercando di ristabilire il suo dominio, scatenando una sorta di “guerra” mafiosa.

Questo intervento delle forze dell’ordine è l’ennesima tappa nella lotta contro Cosa Nostra, con un’azione che ha messo a nudo la potenza economica e militare della mafia agrigentina, ma anche la determinazione della giustizia nel contrastarla. Tuttavia, la posizione degli indagati dovrà essere confermata in sede di processo, in linea con il principio della presunzione di innocenza.

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Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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