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Cronaca

Dispositivo amministrativo della Questura di Como: chiusa discoteca a Cantù per violazioni

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La Polizia di Stato di Como, sotto la direzione del Questore Marco Calì, ha disposto la cessazione immediata dell’attività di una discoteca situata in piazza Garibaldi a Cantù, dopo un controllo mirato che ha evidenziato diverse violazioni delle normative sulla sicurezza e sull’ordine pubblico.

L’intervento si è svolto nella notte tra venerdì e sabato, quando è stato attuato un servizio straordinario di controllo del territorio, coordinato dalla Questura di Como e con il supporto dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Locale di Cantù. L’operazione si è concentrata in particolare sui locali di intrattenimento nei pressi di piazza Garibaldi, un’area recentemente al centro di un episodio di violenza giovanile.

Nel corso dei controlli, gli agenti hanno riscontrato un’affluenza di oltre 220 persone all’interno del locale, a fronte di una capienza massima inferiore consentita dalla legge. Di conseguenza, l’attività danzante è stata interrotta, mentre sono stati effettuati accertamenti dettagliati sul numero di presenti. Il titolare della discoteca è stato denunciato in stato di libertà per il superamento del limite di capienza previsto dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (T.U.L.P.S.).

Successivamente, i controlli amministrativi e gestionali hanno rivelato ulteriori irregolarità. La discoteca non era in possesso della regolare licenza di Pubblica Sicurezza, né era stata effettuata la necessaria voltura della licenza, che era stata originariamente rilasciata a un precedente gestore nel 2004. Inoltre, la proprietà non aveva mai presentato le richieste obbligatorie per l’avvio dell’attività di pubblico trattenimento, come previsto dalla normativa vigente.

A seguito di questi accertamenti, il Questore di Como ha deciso di disporre la chiusura immediata del locale, emettendo un provvedimento che ha portato all’applicazione dei sigilli alla struttura. L’azione rientra in un più ampio intervento volto a garantire la sicurezza pubblica e l’ordine nel territorio, in linea con gli obiettivi della Polizia di Stato di tutelare la sicurezza dei cittadini e prevenire situazioni di pericolo o disordine sociale.

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Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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