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Attualità

Indagine su pizzo e usura, 1 intervistato su 5 ha sfiducia nelle istituzioni

Il fenomeno del pizzo, appare con un’intensità variabile tra Torino, Firenze e Napoli, evidenziando importanti differenze territoriali. Alla domanda se esista un problema di pizzo nelle rispettive città, il 44,33% di chi ha risposto a Napoli ha indicato che il problema è “abbastanza” serio, seguito dal 9,28% che lo considera “molto” grave. A Torino e Firenze, i dati mostrano un quadro meno allarmante, con il 17,89% e il 16,84% rispettivamente che ritiene il pizzo “abbastanza” diffuso, e solo l’1,83% e il 2,11% che lo giudica un problema “molto” rilevante. La sfiducia nelle istituzioni gioca anch’essa un ruolo rilevante (20,49%), riflettendo un sistema che, soprattutto al Sud, è percepito come incapace di proteggere efficacemente le vittime di estorsione. Sono i primi dati frutto dell’analisi di un’indagine promossa da Libera in collaborazione con il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino e realizzata grazie al contributo del Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo.

Lo studio restituisce la lettura delle risposte di 412 operatori economici di Torino, Firenze e Napoli intervistati su estorsione, usura e corruzione da volontari dell’associazione che hanno condotto un’inchiesta “su strada”. Per quanto riguarda le modalità attraverso cui si impone il pizzo, la richiesta di denaro è considerata la forma più comune, con percentuali simili tra le città: 45,65% a Napoli, 53,19% a Firenze e 51,83% a Torino. Tuttavia, a Napoli emerge con maggior evidenza la conoscenza di altre forme di imposizione, come l’obbligo a fornire prodotti o servizi gratuitamente (6,52%) o l’imposizione di forniture di macchinari o servizi (23,91%). Un ulteriore segnale della pervasività del fenomeno a Napoli è dato dalla percentuale di rispondenti che hanno conosciuto qualcuno che paga il pizzo: il 24,74%, un dato nettamente superiore a quello di Torino (5,96%) e Firenze (4,12%). Dall’analisi dei dati emerge che la maggior parte degli intervistati, indipendentemente dalla città, non è a conoscenza delle tutele e dei benefici finanziari che la legge riserva a chi denuncia richieste di pizzo. Il 72,33% degli intervistati a livello nazionale risponde “No”, con percentuali simili a Torino (74,77%) e Firenze (75,26%).
Il fenomeno dell’usura, pur meno visibile rispetto al pizzo, appare più pervasivo e presenta caratteristiche preoccupanti. A Napoli, il 40,21% dei rispondenti ritiene che l’usura sia “abbastanza” diffusa, e un ulteriore 16,49% la considera “molto” presente. A confronto, solo il 3,21% dei torinesi e l’1% dei fiorentini ritengono che l’usura sia un problema “molto” serio nelle loro città, anche se il 30% di coloro che hanno risposto a Torino e il 20% di Firenze lo definiscono abbastanza presente. Il dato è confermato anche dalla conoscenza diretta di vittime di usura: il 29,90% dei rispondenti napoletani afferma di aver conosciuto qualcuno coinvolto in questo tipo di attività illecita, contro il 10,55% di Torino e l’11,34% di Firenze.

La reticenza a denunciare l’usura è legata a motivi simili a quelli che riguardano l’estorsione: la paura di ritorsioni personali o familiari è il principale fattore, indicato dal 54,61% dei rispondenti. Un altro aspetto critico riguarda la scarsa conoscenza delle tutele legali e dei fondi accessibili disponibili per le vittime di usura. Il 75,69% dei torinesi e il 74,23% dei fiorentini dichiara di non essere a conoscenza dei benefici e delle protezioni riservate dalla legge a chi denuncia tali episodi. A Napoli, la situazione è migliore,ma comunque preoccupante: il 67,01% non è informato su questi strumenti.
Libera ha attivato il numero verde Linea Libera (800.582.727) su usura, racket e corruzione un servizio fondamentale per accompagnare le vittime nel percorso di denuncia e segnalazione di reati usura, racket e corruzione. Il numero verde, gestito dall’associazione, rappresenta un canale sicuro e anonimo attraverso il quale imprenditori, commercianti e cittadini possono ottenere assistenza legale, psicologica e pratica nel denunciare situazioni di sopruso o minaccia. Questo strumento offre una soluzione concreta a chi si trova intrappolato nelle maglie della criminalità, tendendo una mano di accompagnamento.
– foto Ipa agency –

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Attualità

Bosio riconfermato presidente del Centro Sportivo Italiano

Vittorio Bosio è stato riconfermato presidente nazionale del Centro Sportivo Italiano. La guida dell’Associazione per il quadriennio olimpico 2024-2028 gli è stata riconosciuta dall’Assemblea nazionale elettiva del CSI, tenutasi ad Assisi. Il bergamasco Bosio – 73 anni, al terzo mandato da presidente del CSI, dopo l’elezione del 2016 avvenuta a Campi Bisenzio e quella on line del 7 marzo 2021 a Bergamo – ha raccolto 10.590 voti sui 10.901 attribuiti ai 122 delegati votanti, con la percentuale del 97,15%. Dalle urne è fuoriuscito anche il rinnovamento dell’organo di governo associativo, il Consiglio Nazionale del CSI, che dopo essersi insediato ha nominato i componenti della Presidenza Nazionale e i Coordinatori di Area. Nominati vicepresidenti nazionali, come vicario Andrea De David (CSI Bologna) e Marco Calogiuri (CSI Lecce). Nell’anno del Giubileo, la speranza immaginata dal numero uno ciessino è quella che scaturisce dallo stesso tema assembleare “Protagonisti del domani”. «Per garantire futuro occorrono responsabilità crescenti sulla scia delle nuove normative. Serve una formazione che sostenga i dirigenti sotto molteplici aspetti: la visione cristiana dello sport e dell’uomo; le competenze e le conoscenze per essere protagonisti nello scenario sportivo; la motivazione per promuovere il bene comune. Si tratta di elementi a cui non possiamo rinunciare e che appartengono all’identità del CSI». Significativo il passaggio chiave quello sull’essere Associazione. «Siamo nati come Associazione e lo siamo ancora. Dobbiamo dare al CSI la possibilità di avere tutti gli strumenti utili, consentendoci di poter testimoniare i valori dell’accoglienza, dell’inclusione, della solidarietà, in tutti i settori strategici». Quindi, fresco della rielezione, Bosio ha annunciato alla platea dei delegati territoriali la prima importantissima data da segnare nel calendario associativo: sabato 4 ottobre, quando presso l’Auditorium Conciliazione, di fronte alla sede storica della Presidenza Nazionale del Csi, a due passi dal Vaticano si celebreranno i festeggiamenti degli 80 anni di vita del CSI. Il dibattito associativo nel corso dell’Assemblea ha visto ben 30 interventi da parte dei dirigenti accreditati presenti alla Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli. «Lo sport fa parte della Chiesa, anima la Chiesa e la Chiesa deve abitare lo sport – lo spunto dell’assistente ecclesiastico nazionale, don Luca Meacci – chi vive l’esperienza sportiva come il Centro Sportivo Italiano e la Chiesa il valore dello sport come occasione educativa, come spazio, come tempo in cui ragazzi, bambini e persone anche meno giovani vivono l’esperienza sportiva da protagonisti mettendoci tanta passione ed è proprio in quel contesto lì che è possibile educare ma è possibile anche annunciare il Vangelo».
– foto ufficio stampa CSI –

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Tajani “Al Consiglio Affari Esteri ribadirò l’importanza di mantenere l’unità atlantica”

Il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, sarà in missione domani a Bruxelles dove prenderà parte al Consiglio Affari Esteri e alla IX Conferenza internazionale sul sostegno alla Siria. Lo comunica la Farnesina.

Alla riunione dei Ministri degli Esteri, verrà innanzitutto dato spazio alla guerra in Ucraina e alle prospettive per arrivare ad una pace giusta, grazie anche alla recente iniziativa americana. La riunione proseguirà poi con un’ampia discussione sulla situazione in Medio Oriente, dedicando una specifica attenzione alla situazione in Siria ed Iran. I Ministri avranno quindi uno scambio sulle prospettive delle relazioni transatlantiche e della sicurezza europea, anche in vista della successiva discussione al Consiglio europeo.

“Al Consiglio affari esteri ribadirò l’importanza del mantenimento dell’unità transatlantica. Come confermato dalla riunione dei Ministri degli esteri G7 in Canada, il coordinamento tra alleati rimane un elemento essenziale per affrontare le numerose sfide internazionali, a partire dagli sforzi per arrivare ad una pace giusta in Ucraina”, ha indicato il Ministro Tajani.

Tajani prenderà quindi parte alla IX Conferenza internazionale per il sostegno alla Siria, a testimonianza del forte impegno italiano per accompagnare il processo di transizione e riconciliazione. Nel corso della riunione, Tajani confermerà la disponibilità da parte dell’Italia ad intervenire per sostenere e ripristinare, assieme ai partner, i settori critici del Paese così da alleviare i bisogni della popolazione civile.

– foto IPA Agency –

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Attualità

Libano, due militanti di Hezbollah uccisi dalle forze armate israeliane

Le forze armate israeliane hanno reso noto di avere ucciso due militanti di Hezbollah nel sud del Libano. Secondo quanto riferito, i due erano agenti di osservazione e avevano il compito di dirigere operazioni terroristiche nelle aree di Yatar e Mis al-Jabal, nel Libano meridionale. “Le attività di questi terroristi costituiscono una violazione degli accordi tra Israele e Libano”, sottolinea l’Idf.

– foto IPA Agency –

 

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