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Cronaca

Reggio Calabria | Combattere le infiltrazioni mafiose: la GdF sequestra patrimoni e attiva misure di bonifica per 20 imprese a rischio

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Un’importante operazione contro la criminalità organizzata è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria, che, con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma, ha eseguito 20 provvedimenti di prevenzione patrimoniale nei confronti di altrettante imprese a rischio di infiltrazione mafiosa nella provincia di Reggio Calabria. Le indagini hanno portato all’applicazione delle misure di “amministrazione giudiziaria” e “controllo giudiziario”, strumenti che mirano a garantire il recupero delle attività economiche e la loro reintegrazione nell’economia legale.

Questi provvedimenti sono stati emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria e fanno parte di un’operazione volta a contrastare la ‘ndrangheta, che ha messo a rischio la legalità di numerose attività imprenditoriali nella zona. Le aziende coinvolte operano in vari settori, dal commercio di prodotti alimentari alla ristorazione, passando per il settore alberghiero e la gestione di stabilimenti balneari, con un volume d’affari complessivo che si aggira intorno ai 10 milioni di euro.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, hanno rivelato che alcune di queste imprese erano esposte a infiltrazioni mafiose, dovute a legami di parentela tra i titolari o amministratori e membri di cosche mafiose, ma anche a condotte estorsive e pratiche di corruzione per ottenere forniture da aziende legate alla criminalità. Questo ha portato alla necessità di applicare misure preventive per bonificare le imprese e restituirle al mercato legale.

L’intervento della Guardia di Finanza non si è fermato alle misure di prevenzione, ma ha anche portato al sequestro e alla confisca di beni per un valore complessivo di circa 4,5 milioni di euro. I sequestri hanno riguardato 47 immobili, tra cui fabbricati e terreni, 3 imprese attive in vari settori commerciali, oltre a veicoli di lusso e orologi, beni che risultavano sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati dai soggetti coinvolti.

Questa operazione testimonia l’impegno costante della Guardia di Finanza e delle autorità giudiziarie locali nel contrastare le infiltrazioni mafiose e nel garantire che le imprese operino nel rispetto delle leggi, senza subire l’influenza delle organizzazioni criminali. Le misure applicate rappresentano uno strumento fondamentale per “bonificare” il tessuto economico e restituire fiducia agli imprenditori onesti, favorendo un reinserimento delle attività nel sistema economico legale.

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Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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