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Cronaca

Forlì-Cesena | Sequestro di banconote false per un valore complessivo di oltre 22.000 euro

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Nel corso del 2024, la Guardia di Finanza di Forlì-Cesena ha sequestrato un consistente quantitativo di banconote false, per un valore complessivo superiore ai 22.000 euro. Le operazioni sono state parte di un ampio intervento volto a contrastare la circolazione di denaro contraffatto e a garantire la sicurezza nella gestione dell’euro, con un focus sulla lotta al fenomeno del “falso monetario”.

Le Fiamme Gialle hanno individuato e sequestrato un totale di 516 banconote false, la maggior parte delle quali con taglio da 50 euro. In particolare, sono stati rinvenuti 246 biglietti da 50 euro, con un valore di 12.300 euro, seguiti da 167 banconote da 20 euro per un importo pari a 3.340 euro. Minor quantità di banconote false sono state trovate nelle denominazioni da 10 euro (41 pezzi per 410 euro), 100 euro (55 esemplari per 5.500 euro), 5 euro (4 biglietti per 20 euro) e 200 euro (3 pezzi per 600 euro).

I principali luoghi di ritrovamento sono stati i centri commerciali, supermercati, autogrill e altre attività della grande distribuzione, in particolare a Forlì e Cesena, i comuni più colpiti dal fenomeno. Alcuni dei falsi sono stati anche versati alle casse continue degli istituti bancari. Le indagini hanno portato a segnalazioni alla Procura della Repubblica per il reato di falsificazione monetaria e spendita di denaro falso, con indagini ancora in corso.

Un contributo importante nelle indagini è stato fornito dal Centro Nazionale Analisi (C.N.A.) della Banca d’Italia, che ha collaborato con la Guardia di Finanza per analizzare le banconote sequestrate e rintracciare eventuali collegamenti con altri crimini. I risultati delle indagini hanno portato all’identificazione di alcune aree di produzione e distribuzione delle banconote false.

Le forze dell’ordine continueranno a monitorare attentamente il fenomeno per prevenire ulteriori frodi e tutelare i risparmi dei cittadini, garantendo il contrasto alle attività economiche illegali che mettono a rischio l’economia locale e nazionale.

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Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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