Cronaca
Catania | Giovane si autodenuncia per dipendenza: una storia di pentimento e speranza
In un episodio che sottolinea il dramma della dipendenza e il desiderio di redenzione, un giovane catanese di 21 anni ha compiuto un gesto insolito e toccante: si è presentato spontaneamente al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Librino per autodenunciarsi e chiedere aiuto per uscire dal vortice del crack.
Il giovane, già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per reati precedenti, ha colto l’occasione della sua visita regolare al Commissariato per confessare la sua dipendenza dalla sostanza stupefacente. In uno stato di profonda angoscia e disperazione, ha ammesso di non riuscire a liberarsi da solo dall’uso del crack e ha chiesto di essere arrestato, sperando che il carcere potesse offrirgli l’opportunità di disintossicarsi.
I poliziotti del Commissariato hanno subito percepito la sincerità e il profondo disagio del giovane. Dopo aver ascoltato attentamente la sua confessione, hanno deciso di segnalarlo al Servizio per le Tossicodipendenze, affinando un percorso terapeutico volto alla disintossicazione. Tuttavia, consapevoli che la situazione potesse nascondere ulteriori atti illeciti, gli agenti hanno approfondito l’interrogatorio.
Alla luce delle domande poste, il giovane ha rivelato di aver rubato un’auto nel parcheggio di un supermercato a viale Castagnola il giorno precedente. Ha fornito dettagli precisi sul luogo in cui aveva abbandonato il veicolo, permettendo agli agenti di ritrovare l’auto, che presentava visibili danni lungo la carrozzeria.
La polizia ha proceduto a denunciarlo per furto aggravato di autovettura. L’Autorità Giudiziaria ha poi disposto gli arresti domiciliari per il giovane, mantenendo il principio della presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva. Nel frattempo, il veicolo è stato restituito al legittimo proprietario, che ha espresso gratitudine per l’efficienza delle forze dell’ordine.
Questo episodio mette in luce non solo la gravosità delle dipendenze da sostanze stupefacenti, ma anche l’importanza di un sistema di supporto che possa accogliere e aiutare chi, come questo giovane, desidera riscattarsi e ricostruire la propria vita lontano dalla droga e dal crimine.
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Cronaca
Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.
Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.
Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.
Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.
È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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