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Cronaca

Sondrio | Adottati due ammonimenti per atti persecutori

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La Polizia di Stato di Sondrio ha recentemente adottato la misura di prevenzione dell’Ammonimento nei confronti di due uomini, entrambi ritenuti responsabili di atti persecutori nei confronti di due donne. Questo provvedimento, emesso dal Questore di Sondrio, si inserisce nell’ambito delle attività di prevenzione contro fenomeni di stalking e molestie, con l’obiettivo di garantire una risposta rapida ed efficace a chi vive sotto la costante minaccia di violenze fisiche e psicologiche.

Il primo ammonimento è stato emesso nei confronti di un giovane di 30 anni, residente in provincia, che ha ripetutamente perseguitato la sua ex compagna. Il giovane, infatti, l’ha contattata con chiamate e messaggi WhatsApp, anche durante la notte, e si è appostato sotto la sua abitazione, seguendola in più occasioni nei suoi spostamenti quotidiani. In un episodio particolarmente grave, il giovane si è fermato sotto casa della donna, l’ha insultata e l’ha aggredita fisicamente afferrandola per i capelli.

Il secondo ammonimento riguarda un uomo di 61 anni, anch’egli residente in provincia, che ha molestato ripetutamente una donna cercando di convincerla ad iniziare una relazione sentimentale. Nonostante il rifiuto esplicito della donna, l’uomo ha continuato a contattarla insistentemente, sia telefonicamente che tramite messaggi, provocandole grande disagio e un senso di pericolo.

L’adozione dei provvedimenti è il risultato di un’indagine svolta dalla Divisione Anticrimine della Polizia di Stato di Sondrio, con il supporto operativo dei Carabinieri. Gli episodi sottolineano l’importanza di un’azione di monitoraggio costante da parte delle forze dell’ordine nei confronti di comportamenti che, se non fermati tempestivamente, potrebbero evolversi in reati di maggior gravità.

La Polizia di Stato ribadisce l’importanza di denunciare qualsiasi forma di violenza, anche psicologica, e sollecita le vittime di atti persecutori a rivolgersi con fiducia alle forze dell’ordine per mettere fine a tali comportamenti e tutelare la propria sicurezza.

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Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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