Attualità
Omicidio Piersanti Mattarella: 45 anni dopo, due indagati per l’esecuzione del delitto
A 45 anni dall’omicidio di Piersanti Mattarella, presidente della Regione siciliana e considerato l’erede politico di Aldo Moro, la Procura di Palermo ha riaperto l’inchiesta e iscritto nel registro degli indagati due persone accusate di essere gli esecutori materiali del delitto. L’assassinio di Mattarella, avvenuto il giorno dell’Epifania mentre si stava recando a Messa con la famiglia, si consumò sotto gli occhi della moglie Irma e dei figli, Bernardo e Maria. Il fratello Sergio, attuale presidente della Repubblica, fu tra i primi ad accorrere sulla scena del crimine.
Secondo quanto riportato da Repubblica, ci sarebbe finalmente una svolta nelle indagini. I due indagati sono descritti come «soggetti legati alla mafia» e accusati di aver agito come sicari per conto della Cupola di Cosa Nostra. Fino ad oggi, solo i mandanti dell’omicidio sono stati condannati, ma gli esecutori materiali non erano stati identificati con certezza. L’inchiesta si era infatti concentrata su una pista politico-mafiosa, ipotizzata dal giudice Giovanni Falcone, che aveva indagato a fondo sul delitto.
Nel corso degli anni, Valerio Fioravanti e Gilberto Cavallini erano stati accusati di essere i killer di Mattarella, ma sono stati assolti, suscitando dubbi sulla veridicità di tale ipotesi. Secondo le testimonianze raccolte all’epoca, l’assassino di Mattarella sarebbe stato un uomo giovane, con un aspetto da “bravo ragazzo” e una corporatura robusta, alto circa un metro e settanta. La vedova di Mattarella aveva fornito un identikit che sembrava corrispondere a quello di Fioravanti, capo dei Nar, sollevando ulteriori interrogativi sulla sua possibile implicazione.
Le nuove rivelazioni e riscontri raccolti dalla Procura di Palermo hanno rinforzato l’ipotesi di un coinvolgimento diretto dei due indagati nell’esecuzione del delitto, facendo emergere dettagli che potrebbero finalmente fare luce su una delle pagine più oscure della storia italiana. L’inchiesta è ancora in corso, ma queste nuove scoperte potrebbero avvicinarsi alla verità sulla morte di Piersanti Mattarella, un delitto che ha segnato profondamente la politica italiana.
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Scuola, Valditara “Guardare indietro per costruire un futuro solido”
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MILANO (ITALPRESS) – “Il segreto è guardare indietro per andare verso il futuro: e se non abbiamo la consapevolezza di chi siamo, da dove veniamo, quali sono i valori elaborati dalla civiltà occidentale non potremo costruirci un futuro solido, rischiamo il porto delle nebbie. Noi abbiamo investito risorse importanti nella digitalizzazione, nell’intelligenza artificiale, nel 2023 abbiamo approvato le nuove linee guida sulle materie Stem. Ma in una società dove l’intelligenza artificiale sta diventando così centrale, se non si ha la consapevolezza dei grandi valori dell’umanesimo rischiamo l’anonimizzazione: non sarà certo il robot a ispirare le grandi scelte strategiche e la convivenza tra le persone”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ai microfoni di Radio Libertà, parlando delle recenti indicazioni sui programmi scolastici.
– Foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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Morto a 78 anni David Lynch, regista visionario
ROMA (ITALPRESS) – E’ morto all’età di 78 anni il regista e sceneggiatore David Lynch. La notizia è riportata dalla rivista Variety che cita un post Facebook della famiglia: “”C’è un grande buco nel mondo ora che non è più con noi. Ma, come diceva lui, ‘Tieni d’occhio la ciambella e non il bucò”. Lynch rivelò nel 2024 che gli era stato diagnosticato un enfisema dopo una vita passata a fumare, e che probabilmente non sarebbe più stato in grado di uscire di casa per dirigere.
Nato a Missoula, nel Montana, il 20 gennaio del 1946, David Keith Lynch è stato uno dei registi tra i più acclamati, importanti e influenti del suo tempo. Con il suo stile visionario, Lynch aveva rivoluzionato il linguaggio del cinema e della televisione. Nei suoi lavori si fondono elementi di horror, film noir, giallo e surrealismo tessendo racconti non dissimili da quelli di Luis Buñuel, che procedevano con una logica impenetrabile. Nato come pittore, le sue opere sono esposte in musei e gallerie d’arte come il Museum of Modern Art di New York e la Pennsylvania Academy of the Fine Arts di Filadelfia. Successivamente entra nel mondo del cinema divenendo regista, sceneggiatore e produttore, spesso anche nel ruolo di montatore, scenografo, progettista del suono e attore nei suoi stessi film. Tra le pellicole più famose “The Elephant Man”, “Velluto blu” e “Mulholland Drive”, per le quali ricevette la nomination al Premio Oscar per la regia, e “Cuore selvaggio”. Lynch ha anche ricevutio il Leone d’oro alla carriera durante la 63ma Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, per “Inland Empire – L’impero della mente” nella sezione fuori concorso. Nei primi anni Novanta fu la principale mente creativa della serie “I segreti di Twin Peaks”, divenuto un fenomeno culturale dall’enorme impatto mediatico. Nell’ottobre del 2019 venne premiato con l’Oscar alla carriera. Lynch è stato sposato quattro volte: con Peggy Lentz, da cui ha avuto una figlia, con Mary Fisk, dalla quale ha avuto un figlio, con Mary Sweeney, anche con lei ha avuto un figlio, e con Emily Stofle con la quale ha avuto una figlia.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-
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Sicurezza, Piantedosi “Preoccupa aggressività dei manifestanti”
ROMA (ITALPRESS) – “La preoccupazione dev’essere uno dei principali fondamenti del lavoro che faccio. Devo dire che si fonda anche, non solo adesso, su questa vicenda della tragedia che ha riguardato il giovane Ramy, ma anche tutte le altre rivendicazioni che avevano preceduto un pò le manifestazioni di piazza degli scorsi mesi, dove al variare delle motivazioni si era registrato comunque una tendenza dei manifestanti a essere molto aggressivi soprattutto nei confronti delle forze di polizia. Quindi questo è sicuramente un elemento di preoccupazione”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ospite di “Dritto e Rovescio” su Retequattro.
I 273 agenti feriti nelle manifestazioni del 2024, per il ministro “sono numeri di un certo significato, soprattutto se messi in relazione al numero che riguarda la crescita complessiva di circa il 10% delle manifestazioni che si sono svolte nel 2024. Mi piace e mi consente di sottolineare che questo è un dato che contraddice anche alcune cose che si erano dette in passato, che questo Governo fosse in qualche modo portato a comprimere la libertà di manifestazione del pensiero. Noi segnaliamo invece una decrescita del numero in percentuale delle manifestazioni che fanno rilevare una certa criticità – ha concluso Piantedosi – Quindi vuol dire che a minore criticità si è registrato un aumento in percentuale di casi in cui si è visto le forze dell’ordine come obiettivo prioritario dei manifestanti”.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-
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