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Cronaca

Firenze | Sequestrati oltre 55.000 articoli contraffatti in due distinte operazioni

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ADN24

Nei mesi scorsi, la Guardia di Finanza di Firenze ha portato a termine due operazioni importanti contro la commercializzazione di accessori di abbigliamento falsificati, con la denuncia di due cittadini cinesi accusati di contraffazione. In seguito a indagini approfondite, i militari hanno sequestrato oltre 55.000 articoli tra borse, cinture e tessuti recanti i marchi di note case di moda, tra cui “Ralph Lauren”, “Fendi” e “Michael Kors”.

L’indagine, sviluppata grazie a informazioni raccolte sul campo e a una serie di attività investigative, ha portato all’individuazione di un deposito situato nella zona di Osmannoro, nel Comune di Sesto Fiorentino. Lì, gli inquirenti hanno trovato oltre 36.000 articoli di pelletteria contraffatti con il marchio “Ralph Lauren”, celebre brand riconosciuto a livello mondiale per il suo simbolo del giocatore di polo. Nel corso delle operazioni, sono stati sequestrati anche circa 19.000 metri di tessuto falsamente marchiati “Fendi” e “Michael Kors”.

La scoperta e il successivo sequestro hanno avuto un impatto significativo sulla lotta alla contraffazione, un fenomeno che, oltre a ledere l’economia legittima, rappresenta un rischio per i consumatori. Il marchio “Fendi”, con il suo celebre logo delle doppie F capovolte, e il logo “MK” di Michael Kors sono da sempre simboli di alta moda, ma in questo caso erano utilizzati illegalmente su prodotti di bassa qualità.

Gli articoli sequestrati sono stati esaminati da esperti del settore, che hanno confermato la falsificazione. Gli indagati sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Firenze con l’accusa di commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione.

Le operazioni fanno parte di un’ampia strategia di tutela del mercato da parte della Guardia di Finanza, che nell’ultimo anno ha sequestrato circa 175.000 articoli contraffatti, contribuendo così a proteggere sia i consumatori che le aziende legittime. L’indagine continua e le indagini preliminari sono ancora in corso, con la responsabilità degli indagati che sarà valutata nei prossimi procedimenti giudiziari.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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