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Cronaca

Catania | Droga e ordigni pericolosi sequestrati a San Giovanni Galermo e Librino

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ADN24

Un’importante operazione condotta dalla Polizia di Stato a Catania ha portato al sequestro di droga e materiale esplosivo in due quartieri noti per l’attività di spaccio, San Giovanni Galermo e Librino. L’intervento rientra in una serie di controlli straordinari organizzati in vista del Capodanno per prevenire la commercializzazione di sostanze stupefacenti e fuochi d’artificio illegali.

Per l’operazione, il Questore di Catania ha disposto l’impiego di una squadra composita di 30 agenti, tra cui membri della Squadra Mobile, Volanti, Nucleo Artificieri, Unità Cinofile e Reparto Prevenzione Crimine.

Durante i controlli, il cane antiesplosivo ha individuato un locale sospetto in un edificio di via Capo Passero. Grazie al supporto dei Vigili del Fuoco, gli agenti hanno avuto accesso a un vano tecnico dove sono stati rinvenuti 145 ordigni esplosivi. Sei di questi avevano un peso superiore ai 6 kg, caratterizzati da una capacità distruttiva molto elevata. Inoltre, sono state trovate bombe carta collegate tra loro, che avrebbero potuto innescare un pericoloso effetto a catena.

Sempre nello stesso stabile, i cani poliziotto specializzati nella ricerca di stupefacenti hanno scoperto 400 grammi di cocaina e marijuana. Le sostanze erano già confezionate in centinaia di dosi pronte per essere distribuite, segno di un’attività di spaccio particolarmente intensa in vista delle festività.

Oltre ai ritrovamenti nei palazzi, sono stati sequestrati 15 banchetti abusivi dedicati alla vendita di artifici pirotecnici in diverse zone della città.

L’azione della Polizia ha rappresentato un colpo significativo per le attività criminali locali, sottraendo alla malavita un considerevole profitto, soprattutto in un periodo in cui la domanda di droga e fuochi d’artificio cresce vertiginosamente. Il materiale sequestrato, pericoloso anche solo in fase di stoccaggio, è stato distrutto immediatamente.

Questa operazione sottolinea l’importanza dei controlli mirati e della collaborazione tra reparti specializzati per garantire la sicurezza dei cittadini durante le festività.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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