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Cronaca

Gioia Tauro (RC) | Sequestro di fuochi pirotecnici illegali nel porto: un duro colpo al traffico illecito

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ADN24

Un’importante operazione congiunta tra l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) e la Guardia di Finanza ha consentito di sventare un grave pericolo per la sicurezza pubblica, proprio a ridosso delle festività di Capodanno. È stata infatti intercettata e sequestrata una tonnellata di fuochi pirotecnici illegali, privi delle necessarie autorizzazioni, destinati al mercato nero.

L’operazione si è svolta nel Porto di Gioia Tauro, uno degli snodi logistici più importanti d’Italia. Le autorità hanno avviato controlli mirati nel porto, nell’ambito di una più ampia lotta contro il traffico di merci illegali e contraffatte. Durante le verifiche, sono stati fermati alcuni container provenienti dalla Cina, che ufficialmente dovevano essere destinati in Libia. Tuttavia, a seguito di un’ispezione radiogena e fisica, è emerso che la merce nascosta all’interno dei container non corrispondeva alla documentazione doganale presentata. Invece dei prodotti dichiarati, gli agenti hanno scoperto una vera e propria scorta di fuochi d’artificio, abilmente occultata dietro un carico di copertura.

Questo sequestro fa parte di una serie di operazioni mirate che, negli ultimi anni, hanno portato al blocco di oltre 25 tonnellate di materiale pirotecnico illegale. La collaborazione tra le forze dell’ordine e l’analisi dei rischi locali ha permesso di intercettare numerosi traffici illeciti, contribuendo a garantire la sicurezza durante le festività e non solo.

La merce sequestrata è stata trattata con particolare attenzione, considerando la pericolosità dei fuochi d’artificio illegali. Le operazioni di distruzione sono state affidate al Centro rifornimenti e manutenzioni (Ce.Ri.Mant.) di Napoli, dove un nucleo di artificieri specializzati ha provveduto alla messa in sicurezza e al brillamento del materiale. Le operazioni si sono svolte in un’area apposita per evitare rischi per le attività portuali e la popolazione circostante.

Questo intervento dimostra l’impegno costante di ADM e della Guardia di Finanza nella lotta ai traffici illeciti, a tutela della legalità e della sicurezza. La protezione del mercato e dei consumatori rimane una priorità per le autorità, che continuano a monitorare e contrastare l’ingresso di merci pericolose e non conformi alle normative vigenti.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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