Cronaca
Adrano (CT) | Scoperto carico di droga e fuochi d’artificio illegali: sequestro e indagini in corso
Un’operazione di controllo del territorio effettuata dalla Polizia di Stato di Adrano ha portato al rinvenimento di sostanze stupefacenti e artifizi pirotecnici illegali all’interno di un’autovettura parcheggiata in modo sospetto. L’auto, parcheggiata nei pressi di uno stabile in contrada Roccazzello, ha attirato l’attenzione degli agenti del Commissariato di pubblica sicurezza, che hanno prontamente deciso di eseguire un controllo approfondito.
Gli agenti hanno immediatamente verificato la targa del veicolo, scoprendo che l’auto era sottoposta a fermo amministrativo e affidata in custodia a un 23enne di Adrano, un pregiudicato che, secondo le disposizioni, avrebbe dovuto custodirla in un box privato situato in un’altra zona della città. Nonostante fosse aperta, l’auto non era stata parcheggiata nel luogo prescritto.
Durante il controllo, i poliziotti hanno trovato all’interno del veicolo una busta di plastica contenente 115 grammi di marijuana, nascosta sotto il sedile del conducente. Ma le sorprese non sono finite: all’interno di un sacco di carta arrotolato, posizionato davanti al sedile passeggero, sono stati rinvenuti anche tre candelotti esplodenti, di fattura artigianale e potenzialmente molto pericolosi.
Considerando la pericolosità degli artifizi pirotecnici, la Polizia ha immediatamente richiesto l’autorizzazione del Pubblico Ministero per la distruzione dei materiali sequestrati. Una volta ottenuta l’autorizzazione, gli agenti del Nucleo Artificieri della Questura di Catania hanno provveduto a distruggere gli esplosivi in totale sicurezza.
Le indagini sono ancora in corso per identificare chi abbia nascosto questi materiali all’interno del veicolo e per determinare il loro utilizzo. Nel frattempo, l’auto è stata rimossa e il proprietario, che ha violato il fermo amministrativo e il Codice della Strada, sarà sanzionato per la mancanza di assicurazione obbligatoria e per aver spostato il veicolo da dove era stato custodito durante il fermo.
L’operazione testimonia l’efficacia dei controlli della Polizia di Stato nella lotta contro la criminalità e la prevenzione di pericoli per la sicurezza pubblica, soprattutto in vista delle festività, quando l’uso di materiali pericolosi tende ad aumentare.
Cronaca
Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.
Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.
Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.
Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.
È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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