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Cronaca

Ubriaco e a piedi: lascia l’auto per non guidare, ma viene multato lo stesso

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ADN24

Un giovane della riviera ligure ha vissuto una situazione surreale dopo aver preso una decisione che inizialmente sembrava prudente. Uscito da un locale notturno nella notte, il ragazzo, visibilmente alticcio, ha scelto di non mettersi al volante della sua auto, ma di tornare a casa a piedi per evitare di incorrere nelle sanzioni severe del nuovo codice della strada per guida in stato di ebbrezza. Nonostante questa precauzione, il giovane si è comunque trovato a fronteggiare una multa, ma per un altro motivo: lo stato di ubriachezza manifesta in un luogo pubblico.

Intorno alle 2:30 del mattino, mentre camminava sul marciapiede tra Cavi di Lavagna e Chiavari, l’uomo è stato notato da una pattuglia dei carabinieri. Secondo quanto riportato dai militari, il giovane aveva gli occhi rossi, difficoltà a camminare e il linguaggio sconnesso, segni inequivocabili di un forte stato di ebbrezza. Nonostante stesse cercando di evitare la guida, il suo comportamento in strada non è passato inosservato. I carabinieri hanno quindi deciso di intervenire e, in base all’articolo 688 del codice penale, lo hanno multato per ubriachezza manifesta in luogo pubblico, che prevede una sanzione pecuniaria che va da un minimo di 51 euro a un massimo di 309 euro.

Il giovane, contrariato dalla situazione, ha cercato di protestare rifiutandosi di firmare il verbale. Tuttavia, la sua protesta non ha avuto effetto: la multa dovrà comunque essere saldata. In questo caso, nonostante l’intenzione del ragazzo di agire in modo responsabile, la legge ha previsto una sanzione per il suo comportamento, mettendo in evidenza come la sicurezza stradale e il benessere pubblico vengano tutelati anche in situazioni non direttamente legate alla guida di veicoli.

Questo episodio dimostra come, oltre alle sanzioni per la guida in stato di ebbrezza, il comportamento da ubriaco in pubblico possa portare a delle conseguenze legali, anche se il giovane non stava guidando. Un richiamo alla responsabilità e alla consapevolezza dei rischi derivanti dall’abuso di alcol, che non si limita solo alla guida, ma si estende anche alla propria condotta nei luoghi pubblici.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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