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La Guerra in Ucraina: Un Conflitto che Ha Sconvolto l’Equilibrio Globale
La guerra in Ucraina, scatenata dall’invasione russa nel febbraio 2022, ha avuto implicazioni devastanti non solo per i paesi direttamente coinvolti, ma anche per l’intero scenario geopolitico globale. L’invasione, avvenuta dopo anni di tensioni e conflitti regionali, ha rappresentato una delle sfide più grandi per la sicurezza internazionale dopo la fine della Guerra Fredda.
Nel corso del conflitto, milioni di ucraini sono stati costretti a fuggire dalle loro case, mentre le città come Mariupol e Bucha sono diventate simboli delle atrocità della guerra, con centinaia di vittime civili. L’esercito ucraino ha risposto con una resistenza straordinaria, guadagnando il supporto e la solidarietà internazionale. Le forze russe, nonostante il loro iniziale vantaggio, hanno incontrato difficoltà nel consolidare il controllo su territori vasti, anche a causa di una logistica inefficace e delle forti perdite sul campo.
L’intervento di paesi occidentali, tra cui gli Stati Uniti e i membri dell’Unione Europea, ha comportato l’invio di armi, aiuti economici e supporto politico all’Ucraina. Ciò ha innescato una serie di sanzioni internazionali contro la Russia, colpendo in particolare l’economia russa e la sua capacità di accedere ai mercati globali. Tuttavia, la guerra ha avuto anche ripercussioni economiche globali, portando a una crisi energetica e alimentare, con l’aumento dei prezzi di petrolio, gas e grano.
Le Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali hanno cercato di mediare per fermare il conflitto, ma le trattative di pace sono state ostacolate da richieste politiche inconciliabili da entrambe le parti. La guerra ha inoltre inasprito le divisioni tra la NATO e la Russia, con il blocco occidentale che ha incrementato le sue difese nei paesi ex sovietici e i membri NATO che continuano a rafforzare le sanzioni contro Mosca. Nel frattempo, l’Ucraina, nonostante le difficoltà, continua a combattere per la sua sovranità e a chiedere l’integrazione nelle istituzioni internazionali come l’Unione Europea e la NATO.
La guerra sembra essere in un’impasse, con la comunità internazionale che continua a cercare soluzioni diplomatiche, ma la fine del conflitto appare ancora lontana. I rischi di un’escalation, sia nel conflitto diretto tra la Russia e l’Ucraina che a livello globale, sono costantemente presenti, e la situazione rimane estremamente volatile.
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Scuola, Valditara “Guardare indietro per costruire un futuro solido”
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MILANO (ITALPRESS) – “Il segreto è guardare indietro per andare verso il futuro: e se non abbiamo la consapevolezza di chi siamo, da dove veniamo, quali sono i valori elaborati dalla civiltà occidentale non potremo costruirci un futuro solido, rischiamo il porto delle nebbie. Noi abbiamo investito risorse importanti nella digitalizzazione, nell’intelligenza artificiale, nel 2023 abbiamo approvato le nuove linee guida sulle materie Stem. Ma in una società dove l’intelligenza artificiale sta diventando così centrale, se non si ha la consapevolezza dei grandi valori dell’umanesimo rischiamo l’anonimizzazione: non sarà certo il robot a ispirare le grandi scelte strategiche e la convivenza tra le persone”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ai microfoni di Radio Libertà, parlando delle recenti indicazioni sui programmi scolastici.
– Foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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Morto a 78 anni David Lynch, regista visionario
ROMA (ITALPRESS) – E’ morto all’età di 78 anni il regista e sceneggiatore David Lynch. La notizia è riportata dalla rivista Variety che cita un post Facebook della famiglia: “”C’è un grande buco nel mondo ora che non è più con noi. Ma, come diceva lui, ‘Tieni d’occhio la ciambella e non il bucò”. Lynch rivelò nel 2024 che gli era stato diagnosticato un enfisema dopo una vita passata a fumare, e che probabilmente non sarebbe più stato in grado di uscire di casa per dirigere.
Nato a Missoula, nel Montana, il 20 gennaio del 1946, David Keith Lynch è stato uno dei registi tra i più acclamati, importanti e influenti del suo tempo. Con il suo stile visionario, Lynch aveva rivoluzionato il linguaggio del cinema e della televisione. Nei suoi lavori si fondono elementi di horror, film noir, giallo e surrealismo tessendo racconti non dissimili da quelli di Luis Buñuel, che procedevano con una logica impenetrabile. Nato come pittore, le sue opere sono esposte in musei e gallerie d’arte come il Museum of Modern Art di New York e la Pennsylvania Academy of the Fine Arts di Filadelfia. Successivamente entra nel mondo del cinema divenendo regista, sceneggiatore e produttore, spesso anche nel ruolo di montatore, scenografo, progettista del suono e attore nei suoi stessi film. Tra le pellicole più famose “The Elephant Man”, “Velluto blu” e “Mulholland Drive”, per le quali ricevette la nomination al Premio Oscar per la regia, e “Cuore selvaggio”. Lynch ha anche ricevutio il Leone d’oro alla carriera durante la 63ma Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, per “Inland Empire – L’impero della mente” nella sezione fuori concorso. Nei primi anni Novanta fu la principale mente creativa della serie “I segreti di Twin Peaks”, divenuto un fenomeno culturale dall’enorme impatto mediatico. Nell’ottobre del 2019 venne premiato con l’Oscar alla carriera. Lynch è stato sposato quattro volte: con Peggy Lentz, da cui ha avuto una figlia, con Mary Fisk, dalla quale ha avuto un figlio, con Mary Sweeney, anche con lei ha avuto un figlio, e con Emily Stofle con la quale ha avuto una figlia.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-
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Sicurezza, Piantedosi “Preoccupa aggressività dei manifestanti”
ROMA (ITALPRESS) – “La preoccupazione dev’essere uno dei principali fondamenti del lavoro che faccio. Devo dire che si fonda anche, non solo adesso, su questa vicenda della tragedia che ha riguardato il giovane Ramy, ma anche tutte le altre rivendicazioni che avevano preceduto un pò le manifestazioni di piazza degli scorsi mesi, dove al variare delle motivazioni si era registrato comunque una tendenza dei manifestanti a essere molto aggressivi soprattutto nei confronti delle forze di polizia. Quindi questo è sicuramente un elemento di preoccupazione”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ospite di “Dritto e Rovescio” su Retequattro.
I 273 agenti feriti nelle manifestazioni del 2024, per il ministro “sono numeri di un certo significato, soprattutto se messi in relazione al numero che riguarda la crescita complessiva di circa il 10% delle manifestazioni che si sono svolte nel 2024. Mi piace e mi consente di sottolineare che questo è un dato che contraddice anche alcune cose che si erano dette in passato, che questo Governo fosse in qualche modo portato a comprimere la libertà di manifestazione del pensiero. Noi segnaliamo invece una decrescita del numero in percentuale delle manifestazioni che fanno rilevare una certa criticità – ha concluso Piantedosi – Quindi vuol dire che a minore criticità si è registrato un aumento in percentuale di casi in cui si è visto le forze dell’ordine come obiettivo prioritario dei manifestanti”.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-
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