Cronaca
Bologna | Sospensione di 15 giorni per due locali accusati di somministrazione di alcol a minorenni
Il Questore di Bologna ha preso provvedimenti decisi per contrastare la somministrazione di alcol a minori, sospendendo le attività di due esercizi commerciali per quindici giorni. La misura riguarda un pubblico esercizio situato in via Cesare Battisti e un negozio di generi alimentari in Strada Maggiore, entrambi identificati come luoghi in cui sono state vendute o somministrate bevande alcoliche a giovani al di sotto dell’età consentita.
Le irregolarità sono emerse durante un’operazione di prevenzione condotta dalla Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Bologna, in collaborazione con la Polizia Locale. Nella serata del 21 dicembre, gli agenti hanno osservato scene che confermavano la vendita e il consumo di alcolici da parte di minorenni.
Nel primo caso, gli operatori hanno notato tre giovani uscire dal negozio di Strada Maggiore portando buste contenenti bottiglie di birra. Dopo averli fermati e identificati, è emerso che i ragazzi erano tutti minorenni. Per di più, il negozio in questione era già stato sanzionato in passato per violazioni legate alla vendita di alcolici in orari vietati.
Più tardi, intorno alle 23, un controllo presso il locale di via Cesare Battisti ha rivelato una situazione simile: un gruppo di giovani stava consumando calici di vino e birre, senza che il titolare avesse effettuato alcuna verifica sull’età dei clienti. La mancanza di controlli ha rappresentato, secondo le autorità, un rischio significativo per la salute e il benessere dei minori presenti.
Considerando la gravità degli episodi e la recidiva di una delle attività coinvolte, il Questore di Bologna ha deciso di sospendere le autorizzazioni dei due locali per quindici giorni. Questo provvedimento mira non solo a punire le infrazioni, ma anche a salvaguardare la sicurezza pubblica e dissuadere comportamenti simili in futuro.
L’episodio sottolinea l’importanza di un rigoroso rispetto delle norme sulla vendita e somministrazione di alcolici. In particolare, richiama l’attenzione dei gestori di attività commerciali sulla necessità di adottare misure preventive per evitare che sostanze potenzialmente dannose siano accessibili ai più giovani.
La sospensione, oltre a fungere da monito, rappresenta un passo verso la protezione dei minori e il mantenimento dell’ordine pubblico, in un periodo dell’anno in cui i rischi legati all’abuso di alcol sono particolarmente elevati.
Cronaca
Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.
Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.
Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.
Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.
È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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