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Cronaca

Catania | Controlli sul lavoro irregolare: sanzioni e sospensioni per numerosi esercizi commerciali

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ADN24

Nell’ambito di un’operazione mirata a contrastare il fenomeno del lavoro nero e irregolare, i militari della Guardia di Finanza di Catania hanno condotto una serie di controlli nei comuni situati sul versante sud-ovest dell’Etna, portando alla luce numerose violazioni.

Le operazioni, coordinate dalla Compagnia di Paternò, hanno coinvolto 29 attività commerciali, con l’individuazione di ben 103 lavoratori in nero e 40 irregolari. A seguito delle ispezioni, 18 imprese sono state segnalate per la sospensione dell’attività in quanto oltre il 10% del personale impiegato non risultava regolarmente assunto, come previsto dalla normativa vigente.

In uno dei casi più significativi, presso un locale di Adrano, le Fiamme Gialle hanno rilevato che su 12 dipendenti presenti, 10 erano in nero e 2 irregolari. Oltre a ciò, sono emerse irregolarità nei pagamenti, effettuati con modalità non tracciabili, per le quali sono state comminate sanzioni fino a 205.600 euro.

Il settore della ristorazione è risultato particolarmente coinvolto: presso un ristorante di Paternò, i finanzieri hanno identificato sette lavoratori privi di regolare contratto, accertando anche il pagamento degli stipendi in contanti, in violazione delle norme sulla tracciabilità. Per queste infrazioni, al titolare dell’attività è stata inflitta una sanzione massima di 106.900 euro.

Complessivamente, le irregolarità emerse durante l’operazione hanno portato all’applicazione di sanzioni pecuniarie per un importo massimo di oltre 1,8 milioni di euro. L’attività ispettiva si inserisce nell’impegno continuo della Guardia di Finanza contro l’economia sommersa, fenomeno che sottrae risorse pubbliche, danneggia i lavoratori e altera la concorrenza leale tra imprese.

Il lavoro nero rappresenta una piaga non solo per l’economia locale ma anche per i diritti dei lavoratori, spesso esposti a condizioni di sfruttamento. Le recenti operazioni evidenziano l’importanza di un controllo costante e capillare per garantire il rispetto delle regole e tutelare sia i lavoratori che gli imprenditori onesti.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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