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Cronaca

Ancona | Sequestro di rifiuti tossici al porto: tentato traffico illecito verso l’Albania

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ADN24

Un’importante operazione delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ancona, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha portato al sequestro di oltre 16.000 kg di rifiuti illecitamente destinati all’Albania. L’intervento, volto a contrastare il traffico di rifiuti, ha avuto luogo nel Porto di Ancona, un nodo cruciale per il commercio internazionale e un punto sensibile per il controllo delle merci in transito.

L’operazione è stata avviata grazie a una serie di indagini mirate condotte dagli agenti del Gruppo della Guardia di Finanza di Ancona, che, attraverso un’attenta analisi del rischio, hanno individuato un autoarticolato diretto verso il porto. Il camion, pronto a salpare su una motonave diretta a Durazzo, ha attirato l’attenzione dei funzionari per alcune discrepanze nelle dichiarazioni doganali. Un controllo più approfondito ha rivelato che il carico dichiarato non corrispondeva a quanto effettivamente trasportato.

I successivi controlli hanno rivelato che la merce era costituita da rifiuti tessili, che sono stati identificati dagli esperti dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale come “rifiuti urbani” appartenenti alla “lista ambra”. Questo tipo di rifiuti, che può presentare un rischio ambientale, deve essere soggetto a controlli stringenti, richiedendo notifiche preventive e l’autorizzazione scritta dalle autorità competenti del paese di destinazione, in questo caso l’Albania. Tuttavia, quest’ultima nazione ha un divieto per l’importazione di tali materiali.

L’intervento si è concluso con il sequestro del carico illecito e la denuncia del legale rappresentante della società esportatrice. L’uomo è accusato di “traffico illecito di rifiuti” e “falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico”. Il valore del materiale sequestrato ammonta a diverse migliaia di euro, a testimonianza della gravità dell’operazione e delle implicazioni economiche dietro questo traffico illecito.

Questa operazione evidenzia il costante impegno delle forze dell’ordine e delle autorità doganali nel prevenire il traffico illegale di rifiuti, che rappresenta una grave minaccia per l’ambiente e per l’economia legale. Le indagini e il sequestro dimostrano l’efficacia della cooperazione tra la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane, impegnati nella protezione dell’integrità ambientale e del mercato commerciale nazionale.

L’operazione ribadisce la necessità di vigilare attentamente su ogni flusso di merci che attraversa i porti italiani, garantendo che il commercio internazionale rispetti le normative ambientali e le leggi italiane ed europee. Come sempre, si ribadisce che la presunzione di innocenza vale per tutte le persone coinvolte fino a eventuale condanna definitiva.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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