Cronaca
Vicenza | Donna arrestata per omicidio e tentato omicidio di anziani: truffa e abuso di farmaci
Un’indagine avviata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Vicenza ha portato, nella serata di ieri, all’arresto di una donna di 46 anni accusata di aver causato la morte di un’anziana e il tentato omicidio di altre quattro persone nel vicentino. L’arresto è stato effettuato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal tribunale di Vicenza, al termine di un’indagine che ha richiesto circa nove mesi di lavoro.
L’indagata, un’ex commessa e titolare di un negozio di profumeria, era conosciuta per la sua abilità nell’affabulare le persone, tanto da conquistare la fiducia degli anziani per i quali avrebbe dovuto prestare assistenza domiciliare. Tuttavia, dietro questa facciata si nascondeva una serie di crimini che includevano il sovradosaggio di medicinali a base di benzodiazepine somministrati consapevolmente alle vittime. Tra i farmaci somministrati, spesso non inclusi nelle terapie prescritte, vi erano Xanax, Tavor, Lorazepam e Trittico.
La vicenda è emersa grazie alla denuncia presentata nel marzo 2024 alla stazione di Breganze, dove alcuni familiari hanno notato anomalie nel trattamento degli anziani assistiti dalla donna. Le indagini hanno rivelato che gli anziani, in precedenza in buone condizioni di salute, hanno sviluppato sintomi comuni, tra cui torpore, stordimento e difficoltà a reggersi in piedi, subito dopo l’assistenza della donna. In alcuni casi, queste condizioni sono risultate fatali.
Inoltre, l’indagata è accusata di rapina aggravata ai danni di un’anziana che stava assistendo. Dopo averle somministrato un’alta dose di benzodiazepine, la donna si è impossessata di numerosi gioielli che ha poi rivenduto a comproro per un valore di circa 3.000 euro. L’episodio è stato mascherato come una scomparsa dei preziosi, con l’indagata che ha raggirato i familiari accusando la vittima di averli persi.
L’indagine ha anche messo in luce che la donna era una consumatrice abituale di benzodiazepine e che, con il tempo, era riuscita ad acquistare ingenti quantità di farmaci, in alcuni casi senza una prescrizione medica valida. Le indagini hanno inoltre portato alla perquisizione di tre farmacie locali, per accertare come la donna fosse riuscita ad acquisire i farmaci e se fossero stati venduti in modo irregolare.
A supporto delle indagini, sono stati svolti esami tossicologici che hanno confermato il sovradosaggio di sostanze neurodepressorie come causa diretta dei malori di molte delle vittime, inclusa la morte dell’anziana. La Direzione Generale e quella medica dell’AULSS 8 Berica hanno fornito un contributo fondamentale per ricostruire le modalità e la gravità dei crimini.
L’indagata è ora accusata di omicidio, tentato omicidio, rapina aggravata e spaccio di medicinali. Le indagini continuano per fare luce su tutte le vicende legate alle sue attività illecite, mentre l’arrestata si trova attualmente in custodia cautelare, in attesa di ulteriori sviluppi legali.
Cronaca
Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.
Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.
Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.
Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.
È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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