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Cronaca

Galatina (LE) | Sequestro di oltre 300 bombe carta: due denunciati

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ADN24

Nella giornata di ieri, 17 dicembre, la Polizia di Stato ha sequestrato oltre 300 bombe carta in un’operazione mirata a contrastare la vendita illegale di materiale esplodente in vista delle festività natalizie. L’attività si è svolta nel comune di Galatina, con il supporto del Reparto Prevenzione Crimine Puglia Meridionale, e ha visto il coinvolgimento del Commissariato di PS di Galatina in numerosi controlli su attività commerciali, persone e veicoli.

In totale, sono state identificate circa 200 persone e controllati oltre 70 veicoli. Durante i controlli, sono stati ispezionati anche 10 sale scommesse, con l’obiettivo di monitorare e prevenire comportamenti illeciti.

L’operazione ha portato alla denuncia di due individui. Il primo, un 34enne di Galatina, è stato trovato in possesso di una mazza da baseball detenuta senza giustificato motivo. Il secondo, un 65enne di Noha, è stato denunciato per detenzione e produzione di materiale esplodente non conforme alle normative di legge. A seguito di un’attività investigativa, che ha incluso servizi di appostamento, la Polizia ha perquisito l’abitazione del 65enne, già noto per precedenti penali, sospettando che detenesse artifizi pirotecnici illegali.

Nel corso della perquisizione, gli agenti hanno rinvenuto oltre 300 bombe carta artigianali, insieme a materiale necessario per la loro produzione, tra cui micce, inneschi e centraline telecomandate per l’accensione a distanza. Il materiale esplosivo, con un peso complessivo di oltre 20 kg, è stato sequestrato e affidato a personale specializzato della Squadra Artificieri della Polizia di Frontiera di Brindisi per la gestione sicura.

L’inchiesta rientra in un’ampia strategia di prevenzione e repressione dei reati legati alla detenzione e alla commercializzazione di materiale esplosivo, con particolare attenzione alle festività, quando tali pratiche illegali tendono ad aumentare. Le indagini sono in corso, e si sottolinea che i soggetti coinvolti sono considerati innocenti fino a prova contraria, nel rispetto della presunzione di innocenza.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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