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Cronaca

Casarano (LE) | 58enne entra in un cantiere edile e aggredisce il titolare con un accetta

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ADN24

Un episodio di violenza ha scosso la comunità di Casarano, in provincia di Lecce. Un uomo di 58 anni, Rocco Reho, incensurato, è stato arrestato dai Carabinieri con l’accusa di lesioni personali aggravate e porto ingiustificato di armi dopo aver aggredito il titolare di una ditta edile all’interno di un cantiere vicino alla sua abitazione. La vittima, colpita alla testa con un’accetta, è stata trasportata d’urgenza in ospedale con gravi ferite.

L’aggressione nel primo pomeriggio

L’episodio è avvenuto nel pomeriggio di martedì 17 dicembre, quando il 58enne si è introdotto in un cantiere dove erano in corso lavori di intonacatura su un muro confinante con la sua proprietà. La reazione violenta dell’uomo, scatenata da motivazioni apparentemente futili, ha colto di sorpresa l’imprenditore, che stava coordinando i lavori.

Intervento dei Carabinieri

I Carabinieri della Stazione di Casarano sono intervenuti sul posto a seguito di una segnalazione al Numero Unico di Emergenza 112. Al loro arrivo, hanno trovato la vittima ferita ma cosciente, mentre l’aggressore, visibilmente agitato, è stato fermato poco dopo. Nei pressi del cantiere, i militari hanno rinvenuto e sequestrato l’accetta utilizzata nell’aggressione.

La vittima e l’indagine

La vittima è stata immediatamente soccorsa e trasportata all’ospedale di Casarano, dove i medici hanno confermato la gravità delle lesioni alla testa. Intanto, le indagini proseguono per chiarire i motivi che hanno spinto l’aggressore a un gesto così violento, che gli inquirenti definiscono “incomprensibile”.

Arresti domiciliari per l’aggressore

Il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Lecce ha disposto gli arresti domiciliari per il 58enne, che ora dovrà rispondere delle accuse di fronte alla giustizia. L’episodio ha suscitato grande sconcerto nella cittadina salentina, dove un gesto così estremo e improvviso appare difficilmente spiegabile.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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