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Cronaca

Ancona | Espulsione giudiziaria e impegno nella gestione dei flussi migratori

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ADN24

La Polizia di Stato ha eseguito un’espulsione giudiziaria nei confronti di un cittadino albanese detenuto presso la Casa Circondariale di Ancona. L’uomo, condannato a un anno e sei mesi per reati di ricettazione e possesso di documenti falsi, è stato prelevato dagli agenti della Questura e trasferito presso l’aeroporto di Falconara Marittima. Scortato da personale specializzato, il quarantenne è stato rimpatriato a Tirana.

Questo caso si inserisce in un più ampio quadro di contrasto all’immigrazione irregolare. Solo quest’anno, la Prefettura di Ancona ha emesso 126 provvedimenti di espulsione, e la Questura ha ordinato 117 allontanamenti dal territorio nazionale. In totale, 45 stranieri sono stati rimpatriati direttamente nei Paesi d’origine poiché ritenuti una minaccia per l’ordine pubblico, mentre 42 sono stati accompagnati in centri di permanenza temporanea (CPR) presenti sul territorio italiano.

Parallelamente, Ancona si distingue per il ruolo centrale nella gestione umanitaria dei flussi migratori. Dal gennaio 2023, il porto della città è stato luogo di approdo per cinque operazioni di sbarco umanitario, accogliendo oltre 600 persone tra uomini, donne e bambini. Numeri che si aggiungono a un significativo impegno nell’accoglienza, con più di 1.600 richieste di protezione internazionale processate e circa 17.000 permessi di soggiorno emessi dalla Questura nell’anno in corso.

Il Questore di Ancona, Cesare Capocasa, ha sottolineato l’importanza di un approccio bilanciato alla gestione dei fenomeni migratori. “È necessario fornire assistenza e regolarizzare chi ne ha diritto, ma al tempo stesso contrastare con decisione situazioni di irregolarità e clandestinità, che possono alimentare episodi di criminalità e minare la sicurezza percepita dalla comunità.”

Questo duplice impegno riflette la complessità del fenomeno migratorio, dove il sostegno umanitario e il rispetto delle norme convivono in una gestione integrata e strutturata.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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