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Usa, dal 2035 divieto di auto a benzina in California

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ADN24

La California è il primo stato che pianifica di eliminare gradualmente le vendite di veicoli a benzina entro il 2035, ma questa decisione non è ancora stata approvata a livello federale. Ora il presidente uscente Joe Biden a pochi giorni dalla fine del suo mandato sta cercando di salvaguardare la sua eredità climatica prima di lasciare l’incarico il mese prossimo, portando avanti molteplici programmi incentrati sul clima negli ultimi giorni del suo mandato. Ciò include il via libera all’ambizioso divieto di auto a benzina in California dal 2035. Il settore dei trasporti è responsabile della quota maggiore di emissioni di gas serra negli Stati Uniti e le autovetture sono responsabili di oltre la metà delle emissioni dei trasporti. Oltre all’anidride carbonica che riscalda il pianeta, le auto a benzina e diesel emettono anche sottoprodotti pericolosi come biossido di azoto, monossido di carbonio e fuliggine che sono direttamente collegati a malattie respiratorie.

Il presidente eletto Donald Trump probabilmente tenterà di revocare il divieto di auto a benzina in California, ma potrebbe imbattersi in ostacoli legali. La California aveva storicamente l’aria più inquinata del paese, ma le cose sono cambiate radicalmente dopo il Clean Air Act degli anni ’70 che ha permesso all’EPA, agenzia per la protezione dell’ambiente, di concedere allo Stato una deroga per stabilire i propri standard sulle emissioni per frenare l’inquinamento. Allo stato attuale la California possiede il più grande mercato in America per quanto riguarda i veicoli elettrici e i suoi sforzi per allontanarsi dalle auto a benzina sono riconosciuti in tutto il mondo. L’Environmental Protection Agency consente già alla California di stabilire norme più severe in materia di clima ed emissioni rispetto al resto degli Stati Uniti. Gli standard per veicoli a zero emissioni (ZEV) stabiliti dal California Air Resources Board (CARB) sono stati adottati da altri 17 Stati tra cui Washington, Colorado e New York.

L’amministrazione Biden in questa fase di transizione sta mettendo in pratica una serie di iniziative dell’ultimo minuto per blindare i suoi piani climatici prima che Trump prenda il sopravvento e minacci di invertire anni di progressi. La situazione del mercato dell’elettrico in California e nel resto degli Stati Uniti è completamente contrapposta a quella europea, dove il settore risulta essere in affanno nonostante i tentativi di perseguire la lunga strada verso la decarbonizzazione attraverso la vendita dei veicoli elettrici. In Europa l’elettrico trova spazio soprattutto in Norvegia grazie alla produzione di energie rinnovabili e incentivi. Gli altri Stati invece fanno molta più fatica. Le vendite di veicoli full electric in Italia sono ferme al 4% del totale, un dato significativamente inferiore rispetto alla media europea. A livello globale il mercato dell’elettrico è dominato dalla Cina grazie a tecnologie sempre più all’avanguardia, incentivi e prezzi competitivi. Inoltre sono sempre più numerosi i produttori cinesi che stanno acquistando importanti quote di mercato in Europa, mettendo a rischio la competitività dell’industria automobilistica del continente europeo.

Negli Stati Uniti il settore delle auto elettriche è dominato da Tesla, in costante competizione il marchio cinese BYD. Poco prima delle elezioni il presidente Biden aveva proposto l’introduzione di una tassa del 100% alle importazioni di auto cinesi. Una scelta strategica dal punto di vista elettorale per via della grande presenza di numerose fabbriche di automobili negli Stati in bilico. La proposta però ha anche generato delle perplessità poiché a lungo termine rischia di far incrementare il distacco con l’industria cinese che oggi domina il mercato.

– Foto xp6/Italpress –

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Scuola, Valditara “Guardare indietro per costruire un futuro solido”

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MILANO (ITALPRESS) – “Il segreto è guardare indietro per andare verso il futuro: e se non abbiamo la consapevolezza di chi siamo, da dove veniamo, quali sono i valori elaborati dalla civiltà occidentale non potremo costruirci un futuro solido, rischiamo il porto delle nebbie. Noi abbiamo investito risorse importanti nella digitalizzazione, nell’intelligenza artificiale, nel 2023 abbiamo approvato le nuove linee guida sulle materie Stem. Ma in una società dove l’intelligenza artificiale sta diventando così centrale, se non si ha la consapevolezza dei grandi valori dell’umanesimo rischiamo l’anonimizzazione: non sarà certo il robot a ispirare le grandi scelte strategiche e la convivenza tra le persone”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ai microfoni di Radio Libertà, parlando delle recenti indicazioni sui programmi scolastici.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Morto a 78 anni David Lynch, regista visionario

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ROMA (ITALPRESS) – E’ morto all’età di 78 anni il regista e sceneggiatore David Lynch. La notizia è riportata dalla rivista Variety che cita un post Facebook della famiglia: “”C’è un grande buco nel mondo ora che non è più con noi. Ma, come diceva lui, ‘Tieni d’occhio la ciambella e non il bucò”. Lynch rivelò nel 2024 che gli era stato diagnosticato un enfisema dopo una vita passata a fumare, e che probabilmente non sarebbe più stato in grado di uscire di casa per dirigere.
Nato a Missoula, nel Montana, il 20 gennaio del 1946, David Keith Lynch è stato uno dei registi tra i più acclamati, importanti e influenti del suo tempo. Con il suo stile visionario, Lynch aveva rivoluzionato il linguaggio del cinema e della televisione. Nei suoi lavori si fondono elementi di horror, film noir, giallo e surrealismo tessendo racconti non dissimili da quelli di Luis Buñuel, che procedevano con una logica impenetrabile. Nato come pittore, le sue opere sono esposte in musei e gallerie d’arte come il Museum of Modern Art di New York e la Pennsylvania Academy of the Fine Arts di Filadelfia. Successivamente entra nel mondo del cinema divenendo regista, sceneggiatore e produttore, spesso anche nel ruolo di montatore, scenografo, progettista del suono e attore nei suoi stessi film. Tra le pellicole più famose “The Elephant Man”, “Velluto blu” e “Mulholland Drive”, per le quali ricevette la nomination al Premio Oscar per la regia, e “Cuore selvaggio”. Lynch ha anche ricevutio il Leone d’oro alla carriera durante la 63ma Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, per “Inland Empire – L’impero della mente” nella sezione fuori concorso. Nei primi anni Novanta fu la principale mente creativa della serie “I segreti di Twin Peaks”, divenuto un fenomeno culturale dall’enorme impatto mediatico. Nell’ottobre del 2019 venne premiato con l’Oscar alla carriera. Lynch è stato sposato quattro volte: con Peggy Lentz, da cui ha avuto una figlia, con Mary Fisk, dalla quale ha avuto un figlio, con Mary Sweeney, anche con lei ha avuto un figlio, e con Emily Stofle con la quale ha avuto una figlia.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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Sicurezza, Piantedosi “Preoccupa aggressività dei manifestanti”

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ROMA (ITALPRESS) – “La preoccupazione dev’essere uno dei principali fondamenti del lavoro che faccio. Devo dire che si fonda anche, non solo adesso, su questa vicenda della tragedia che ha riguardato il giovane Ramy, ma anche tutte le altre rivendicazioni che avevano preceduto un pò le manifestazioni di piazza degli scorsi mesi, dove al variare delle motivazioni si era registrato comunque una tendenza dei manifestanti a essere molto aggressivi soprattutto nei confronti delle forze di polizia. Quindi questo è sicuramente un elemento di preoccupazione”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ospite di “Dritto e Rovescio” su Retequattro.
I 273 agenti feriti nelle manifestazioni del 2024, per il ministro “sono numeri di un certo significato, soprattutto se messi in relazione al numero che riguarda la crescita complessiva di circa il 10% delle manifestazioni che si sono svolte nel 2024. Mi piace e mi consente di sottolineare che questo è un dato che contraddice anche alcune cose che si erano dette in passato, che questo Governo fosse in qualche modo portato a comprimere la libertà di manifestazione del pensiero. Noi segnaliamo invece una decrescita del numero in percentuale delle manifestazioni che fanno rilevare una certa criticità – ha concluso Piantedosi – Quindi vuol dire che a minore criticità si è registrato un aumento in percentuale di casi in cui si è visto le forze dell’ordine come obiettivo prioritario dei manifestanti”.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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