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Cronaca

Reggio Emilia | Frode fiscale e sequestro preventivo: operazione “Titano” della GdF e Polizia di Stato

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ADN24

L’operazione “Titano”, condotta dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato, ha portato all’esecuzione di un’importante serie di perquisizioni e sequestri preventivi, a seguito di un’indagine su una vasta frode fiscale. L’inchiesta, coordinata dal Procuratore della Repubblica di Reggio Emilia, dott. Calogero Gaetano Paci, e dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia, dott. Luca Ramponi, ha coinvolto un totale di 37 società e 41 tra amministratori e rappresentanti legali, accusati di aver beneficiato di oltre 12 milioni di euro di profitto illecito.

Questa operazione fa seguito a un primo intervento avvenuto a giugno, quando erano stati sequestrati circa 6 milioni di euro e effettuate 80 perquisizioni in tutta Italia, coinvolgendo 50 indagati. L’attività investigativa ha messo in luce una rete di società “cartiere” che, dal 2018 al 2022, hanno emesso fatture per operazioni inesistenti per un valore complessivo di circa 62 milioni di euro, a favore di numerose aziende, le quali a loro volta hanno utilizzato queste fatture false per ottenere vantaggi fiscali illeciti.

L’indagine ha coinvolto aziende operanti in vari settori economici, tra cui edilizia, commercio all’ingrosso, abbigliamento, e tecnologia, con particolare attenzione a alcune società gestite da imprenditori cinesi nella zona di Milano. Le società coinvolte avevano dichiarato fatture per operazioni inesistenti, riducendo così il loro carico fiscale e aumentando i loro profitti in modo illecito. Le indagini hanno dimostrato che circa 37 aziende hanno beneficiato di questo sistema per un totale di 37 milioni di euro, utilizzando fatture false per dichiarazioni fiscali IVA e imposte dirette.

Oltre a queste operazioni fiscali illegali, l’operazione ha portato anche al rinvenimento di un impianto di coltivazione di marijuana a Gualtieri, dove sono state trovate circa 70 piante di cannabis. Il proprietario della serra è stato arrestato in flagranza di reato.

Nel complesso, l’operazione “Titano” ha visto coinvolte 50 persone fisiche e 44 società su tutto il territorio nazionale. Le forze dell’ordine, grazie all’analisi di banche dati e ad altre attività investigative, hanno potuto individuare i soggetti e le aziende più coinvolti in questa frode fiscale su larga scala.

L’operazione testimonia l’impegno continuo delle autorità italiane nella lotta contro le frodi fiscali e il traffico illecito di beni, con l’obiettivo di proteggere l’economia legale e assicurare che le risorse siano destinate ai servizi pubblici e alle necessità dei cittadini. I responsabili, seppur presunti, saranno sottoposti a procedimenti legali e, secondo il principio della presunzione di innocenza, la loro colpevolezza sarà accertata solo dopo una sentenza irrevocabile di condanna.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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