Cronaca
Chieti | Frode fiscale e indebita percezione di finanziamenti pubblici: tre persone denunciate dalla GdF
La Guardia di Finanza di Chieti ha recentemente concluso un’inchiesta che ha portato alla denuncia di tre individui accusati di reati tributari e di aver indebitamente percepito finanziamenti pubblici. L’operazione, condotta dalla Tenenza di Ortona e coordinata dal Tenente Giancarlo Passeri, ha messo in luce una complessa truffa che ha coinvolto una società di capitali apparentemente con sede in provincia di Chieti, operante nel settore delle pulizie specializzate.
L’indagine ha rivelato che la società, amministrata da un sessantenne aquilano, aveva falsificato bilanci e documenti aziendali per ottenere due distinti finanziamenti pubblici, per un totale di quasi 1,4 milioni di euro. La prima agevolazione, di circa 656.000 euro, era stata concessa dalla società SIMEST S.p.a., destinata a finanziare iniziative promozionali in Paesi come Azerbaigian, Sud Africa e Canada. La seconda, di oltre 720.000 euro, era stata erogata da istituti di credito con garanzia della Banca del Mezzogiorno – MedioCredito Centrale S.p.a., destinata a supportare le imprese colpite dalla crisi derivante dalla pandemia di COVID-19.
Una volta ricevuti i fondi, gli indagati hanno utilizzato il denaro per acquistare beni, come auto aziendali, e per effettuare pagamenti fittizi a soggetti giuridici, simulando rapporti commerciali inesistenti. L’operazione mirava a esaurire i fondi ricevuti, mascherando le transazioni dietro una facciata di apparente attività economica.
L’inchiesta ha anche portato alla segnalazione della società alla Corte dei Conti della Regione Abruzzo, per il danno erariale provocato dalla frode. Le autorità stanno ora proseguendo con le indagini per accertare l’entità del danno causato e per adottare le necessarie misure legali.
Il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Col. Michele Iadarola, ha sottolineato come l’azione delle Fiamme Gialle sia volta a contrastare i circuiti fraudolenti, tutelando così le risorse pubbliche destinate al sostegno di famiglie e imprese. Come previsto dalla legge, gli indagati sono considerati innocenti fino a una eventuale sentenza irrevocabile di condanna.
Cronaca
Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.
Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.
Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.
Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.
È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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