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Cronaca

Foggia | Maxi sequestro di parti di auto rubate: denunciato un uomo di Cerignola

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ADN24

La Polizia di Stato di Foggia ha messo a segno un’importante operazione contro il traffico illecito di parti di auto rubate, con il rinvenimento e il sequestro di numerose componenti di veicoli all’interno di alcuni box adibiti a deposito nel comune di Cerignola. L’operazione, che ha visto il coinvolgimento della Squadra Mobile, del Commissariato di Cerignola e della Polizia Stradale di Foggia, è il risultato di intensi controlli sul territorio finalizzati a contrastare il fenomeno dei furti di autovetture e il successivo riciclaggio delle loro parti.

Nel corso delle indagini, gli agenti hanno scoperto diverse centinaia di parti di veicoli, accuratamente catalogate e pronte per essere immesse illecitamente nel mercato dei ricambi auto. Il valore complessivo del materiale sequestrato è stimato intorno ai 300.000 euro. Tra gli oggetti ritrovati figurano pezzi di carrozzeria, cruscotti, portelloni, portiere, volanti, sospensioni, dischi freno, gruppi ottici e airbag, molti dei quali privi dei codici identificativi originali, che erano stati deliberatamente abrasati o rimossi per impedire l’identificazione del veicolo rubato.

Gli accertamenti hanno permesso di risalire a circa 30 autovetture, per lo più di marca Hyundai e Kia, rubate nelle province di Foggia, BAT, Bari, Taranto, Brindisi e Matera. La merce era stata stoccata e pronta per essere rivenduta sul mercato illecito dei ricambi, che alimenta il fenomeno dei furti d’auto.

Un uomo di 40 anni, residente a Cerignola e già noto alle forze dell’ordine per precedenti reati contro il patrimonio, è stato denunciato in stato di libertà per il possesso illegale delle parti di veicoli rubati. Il procedimento penale è attualmente nella fase delle indagini preliminari, e l’indagato gode della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.

L’operazione si inserisce in una più ampia strategia delle forze dell’ordine per combattere il fenomeno dei furti d’auto e del commercio illecito di componenti auto, una pratica che continua a rappresentare una seria minaccia per la sicurezza e l’economia del territorio.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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