Cronaca
Niscemi (CL) | Furto di cavi di rame: arrestati 2 uomini responsabili dei danni all’illuminazione pubblica
A Niscemi, la Polizia di Stato ha arrestato due uomini, rispettivamente di 38 e 35 anni, sorpresi in flagranza di reato mentre trasportavano cavi di rame sottratti agli impianti di illuminazione pubblica. Gli arresti sono avvenuti nell’ambito di un’indagine avviata a seguito di ripetuti furti registrati nella zona di contrada Piano Mangione, che hanno causato l’interruzione del servizio in interi quartieri, lasciandoli al buio.
Gli agenti, in collaborazione con i tecnici della società responsabile della manutenzione degli impianti, avevano già verificato danni consistenti alle infrastrutture. In particolare, era stata accertata la rimozione di cavi elettrici in diverse aree, tra cui via Italia. Durante uno dei controlli, nella zona di contrada Dirillo, sono state individuate delle fumarole ancora attive: i cavi venivano bruciati per rimuovere le guaine di plastica e isolare il rame, destinato alla vendita illegale.
Il monitoraggio dell’area ha permesso di cogliere uno dei sospetti mentre rimuoveva cavi da un tombino, caricandoli su un’auto guidata dal complice. Fermati poco dopo, i due uomini sono stati trovati in possesso di 60 metri di cavi di rame e attrezzi per il taglio, tra cui una tronchese e un coltello a serramanico.
Il furto avrebbe fruttato ai malviventi circa 400 euro, una somma irrisoria rispetto ai danni causati all’intera comunità, che deve affrontare il costo del ripristino degli impianti e i disagi dovuti all’interruzione del servizio. La combustione delle guaine, inoltre, rappresenta un grave rischio per la salute e l’ambiente, con il rilascio di fumi tossici e altamente inquinanti.
I due uomini, di origine romena, sono stati sottoposti a giudizio direttissimo. Al termine dell’udienza, il giudice ha disposto misure cautelari, tra cui l’obbligo di firma tre volte a settimana presso l’ufficio di Polizia e il divieto di uscire di casa nelle ore serali e notturne.
L’operazione si inserisce in un contesto di intensificazione dei controlli da parte delle forze dell’ordine per contrastare il fenomeno dei furti di rame, un’attività criminale che continua a colpire infrastrutture strategiche con gravi ricadute per la collettività.
Cronaca
Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.
Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.
Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.
Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.
È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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