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Cronaca

Cagliari | Confiscati beni per oltre 3 milioni di euro a un’organizzazione di narcotrafficanti

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ADN24

La Guardia di Finanza di Cagliari ha eseguito un’importante confisca di beni, per un valore complessivo superiore ai 3 milioni di euro, riconducibili a cinque persone già condannate per traffico internazionale di droga. L’operazione, denominata “Leone Rosso”, si è conclusa grazie a un complesso lavoro investigativo, coordinato con l’Autorità Giudiziaria e svolto nel rispetto del protocollo operativo recentemente siglato tra la Procura Generale di Cagliari e il Comando Regionale della Guardia di Finanza.

L’attività è il risultato di una lunga indagine patrimoniale avviata a seguito dell’arresto, avvenuto nel 2013, di sette membri di un’organizzazione criminale transnazionale dedita al traffico di stupefacenti tra la Sardegna e i Paesi Bassi. Gli approfondimenti condotti dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Cagliari hanno permesso di ricostruire i flussi finanziari generati dal traffico illecito e di individuare beni accumulati grazie ai proventi criminali.

Il provvedimento di confisca definitiva, emesso dalla Corte d’Appello di Cagliari, ha portato all’acquisizione al patrimonio dello Stato di numerosi beni, tra cui:

  • Nove fabbricati, incluso uno di pregio del valore stimato di circa 800.000 euro;
  • Diciassette terreni;
  • Quote societarie, complessi aziendali e disponibilità finanziarie.

Questi risultati rappresentano un colpo significativo al patrimonio economico dell’organizzazione criminale, privandola delle risorse accumulate grazie al narcotraffico.

L’operazione conferma l’impegno della Guardia di Finanza nel contrasto alle consorterie criminali, con un focus particolare sull’aggressione ai patrimoni illeciti. Queste azioni mirano non solo a colpire i profitti delle organizzazioni criminali, ma anche a ripristinare condizioni di legalità e trasparenza, proteggendo il mercato e le imprese da infiltrazioni illegali.

Grazie alla collaborazione tra le Forze dell’Ordine e al coordinamento con l’Autorità Giudiziaria, la confisca segna un ulteriore passo avanti nella lotta alla criminalità organizzata, dimostrando come il recupero dei beni illeciti rappresenti uno strumento chiave per arginare l’inquinamento economico e rafforzare la sicurezza pubblica.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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