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Cronaca

Como | Daspo per 12 ultrà: provvedimenti contro violenza e illegalità

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ADN24

La Polizia di Stato ha emesso 12 Daspo nei confronti di altrettanti tifosi comaschi identificati come responsabili di gravi episodi di violenza e disordini pubblici avvenuti il 30 novembre scorso, in occasione della partita tra Como e Monza. Le sanzioni, che prevedono il divieto di accedere agli stadi per periodi variabili, sottolineano la tolleranza zero nei confronti delle condotte illecite legate al mondo del tifo organizzato.

Gli incidenti si sono verificati nelle aree circostanti lo stadio di Como al termine dell’incontro. Un gruppo di circa 150 ultrà comaschi, armati di bastoni e spranghe e con il volto coperto da sciarpe e passamontagna, si è diretto verso la stazione ferroviaria nel tentativo di raggiungere i tifosi monzesi in partenza. L’intervento delle forze dell’ordine ha impedito lo scontro diretto, ma alcuni ultrà hanno reagito con atti di resistenza, lanciando sassi e bottiglie contro gli agenti.

Durante i disordini, un tifoso comasco è stato arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, episodio che ha scatenato ulteriori tensioni, poi sedate dall’immediata risposta del dispositivo di ordine pubblico.

Grazie a un’attività investigativa meticolosa condotta dalla Digos di Como, con il supporto della Polizia Scientifica, sono stati raccolti elementi fondamentali per identificare 12 tifosi coinvolti nei disordini. L’analisi delle immagini e le verifiche tecniche hanno consentito di ricostruire le responsabilità penali di ciascuno.

Il Questore di Como ha quindi firmato i provvedimenti di Daspo, variabili da uno a cinque anni, per i soggetti individuati. In alcuni casi, è stato imposto anche l’obbligo di presentazione presso gli uffici di polizia durante gli eventi sportivi.

  • Un anno di Daspo per quattro tifosi, tra cui un residente di Albese con Cassano e uno di Rodero.
  • Due anni di divieto per tre giovani tra i 24 e i 26 anni.
  • Tre anni di Daspo con obbligo di firma per un tifoso arrestato durante i disordini e altri due giovani residenti nel comasco.
  • Cinque anni di Daspo per un 25enne di Beregazzo con Figliaro, già recidivo per un precedente provvedimento simile nel 2023.

Questi provvedimenti ribadiscono l’impegno delle autorità nel contrastare la violenza negli stadi e nei contesti collegati alle manifestazioni sportive. L’obiettivo è tutelare la sicurezza pubblica e riaffermare che il tifo deve essere una forma di sostegno positivo, e non un pretesto per atti di illegalità e violenza.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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