Cronaca
Bergamo | Operazione contro il riciclaggio e la frode fiscale: arresti e sequestri da 9,4 milioni di euro
Nel quadro di un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Bergamo, è stata eseguita un’ordinanza di misura cautelare personale nei confronti di sei individui, tra cui due imprenditori locali e un commercialista napoletano. Gli arresti sono stati eseguiti per associazione a delinquere finalizzata a reati tributari e riciclaggio, mentre è stato disposto anche un sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di beni per un valore complessivo di circa 9,4 milioni di euro.
Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bergamo, hanno rivelato un sistema fraudolento per evadere l’Iva tramite operazioni commerciali fittizie. Gli indagati hanno accumulato ingenti somme di denaro non versate allo Stato, che sono poi state trasferite all’estero, in Bulgaria, attraverso una serie di transazioni bancarie. L’operazione ha suscitato l’interesse delle autorità bulgare, che hanno chiesto chiarimenti riguardo i movimenti di denaro sospetti.
Per mascherare la provenienza illecita dei fondi, l’organizzazione ha costituito quattro società in Bulgaria, emettendo fatture false per servizi inesistenti. Il commercialista coinvolto, con studi a Napoli e Milano, ha contribuito a dare una parvenza di legalità ai flussi finanziari, permettendo di “ripulire” il denaro che poi tornava in Italia attraverso operazioni commerciali fittizie o prelievi bancari. Inoltre, una parte dei fondi è stata trasferita in contante tramite “spalloni”, che portavano ingenti somme in Italia, anche con voli aerei.
Una volta riciclato, il denaro è stato impiegato per finanziare uno stile di vita lussuoso, tra cui l’acquisto di beni di pregio come orologi di alta gamma e immobili. Le perquisizioni effettuate hanno già portato al sequestro di beni di valore, tra cui conti bancari, immobili, autovetture, lingotti d’oro e circa 33.000 euro in contante.
L’operazione evidenzia un’efficace azione di contrasto da parte della Guardia di Finanza e della Procura della Repubblica di Bergamo contro il riciclaggio e la frode fiscale, pratiche che danneggiano l’economia legale del Paese. L’inchiesta continua, e le responsabilità degli indagati saranno accertate al termine del processo.
Cronaca
Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.
Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.
Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.
Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.
È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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